epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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AD ELISABETTA RENZI 886(Milano#1830.11.26) Forse, secondo la Canossa, si potrà risolvere il problema di Coriano e di Sogliano. Le é stata richiesta una fondazione a Ravenna. Se si stabilisse in quel centro di Legazione una Casa, sarebbe poi facile aiutare, direttamente, o per mezzo di maestre, tutti i paesi che ne facessero richiesta. Chiede alla Renzi il suo parere. V. G. e M. Carissima Figlia Quando ricevetti la gradita di Lei lettera del giorno 7 corrente, che fù subito dopo averle io scritto l'altra mia, pensai che convien sempre, che le nostre lettere s'incontrino. Adesso sono a riscontrare non solo la prima, ma quella altresi da me ricevuta l'altro giorno in risposta a quello, che le scrissi. Prima di tutto le dirò mia Cara Figlia, che mi dispiace aver inteso essere Ella stata incomodata. Mia Cara Betta io la prego ad aversi propriamente cura e ciò unicamente per la Gloria, e pel servizio di Dio. Ho piacere, ch'abbia ricevuto i 50 scudi della Cara Isabella alla quale lo feci subito sapere, perche ne stava desiderosissima. Ho il sommo dispiacere di non poterle dare le notizie, che umanamente bramerei di questa Cara Figlia. Essa continua nella sua infermità, e per quanti rimedi, e tentativi abbiamo fatto, il male non migliora niente, per ciò la raccomando assai alle loro orazioni. Comincio a rispondere adesso all'una, ed all'altra delle sue lettere. Io sento con molto piacere l'impegno con cui Ella opera mia Cara Figlia. Io però adesso in risposta alle due sue lettere, voglio confidarle una cosa, ch'io credo le farà molto piacere, e che a me pare, che bene eseguita questa sia fatta la radice, e l'apertura del minimo nostro Istituto nella Romagna. Sappia dunque, che il degnissimo Monsignor Arcivescovo di Ravenna 1 fino da quando fui a Roma, mi mostrò un vivissimo desiderio di una fondazione nostra in quella città. Il Signor Cardinale Vicario 2 , ed il piissimo Cardinale Odescalchi 3 , Prefetto della Congregazione dei Vescovi, e Regolari, me la raccomandarono, ed io ne parlai anche al nostro Cesareo Ambasciatore 4 . Nel ritorno da Roma dopo Corriano fui a Ravenna, ove m'abboccai col prelodato Signor Arcivescovo, col Signor Cardinale Legato 5 , e col Signor Gonfaloniere 6 di quella città. Tutti sono bramosi della fondazione. Monsignor Arcivescovo mi da il locale con Chiesa, e tutto il rimanente è pur combinato. Senta dunque mia Cara Figlia a me sembrerebbe, che per fare una cosa di proposito sostenessimo per ora a Corriano ed a Soliano una semplice scuola tanto di non abbandonare i paesi, e le nostre care contadinelle, ma che ci unissimo a stabilire propriamente una casa formale, e perfetta a Ravenna, capo di Legazione, ove abbiamo non solo l'adesione ma il favore, e la brama di tutti quelli che comandano. Stabilita bene quella Casa, e conosciuto, che sia l'Istituto, allora vedremo se si appianeranno le difficoltà degli altri paesi, o se resteranno insuperabili, parlo di Corriano, e di Soliano. Già Corriano come abbiamo veduto non è addattato per mettervi una nostra Casa; vuol dire che si potranno, educare delle buone Maestre, che col tempo possono assistere, e supplire per quelle Care Figlie, ch'ora vi sono, che meritano tutti i riflessi, ma per Soliano potrebbe essere, che col tempo si 1 Mons. Falconieri Mellini Chiarissimo, arcivescovo di Ravenna del 1826 al 1859. 2 Card. Placido Zurla Vicario del Papa Leone XII (Ep. I, lett. 339, n. 2, pag. 527). 3 Cardinale Odescalchi, penitenziere eletto Cardinale nel 1823 (Ep. I, lett. 407, n. 7, pag. 668). 4 Ambasciatore De Lutzen , Ambasciatore d’Austria a Roma (Ep. II/1, lett. 657, n. 3, pag. 620). 5 Card. Guseppe Zacchia Rondinini, pro Legato nel 1830. 6 Lovatelli conte Giovanni, Gonfaloniere di Ravenna dal 1828 al 1830.

facesse ivi pure una Casa. Altrimenti si possono educare delle Maestre anche per quel paese ed io ben so che non vi sarà tempo neppure da terminare Ravenna che altre Diocesi domanderanno l'Istituto. Sappia mia Cara Figlia, che quest'è il parere anche della Cara Isabella, la quale cercò possibilmente di determinarmi ad abbracciare la fondazione di Ravenna, come feci, e mi fece conoscere tutte quelle ragioni, che per essere di que' paesi essa conosce più di me. E' superfluo mia Cara Figlia, ch'io le raccomandi di non trattare di questo con nessuno, eccettuato il Signor Don Vittale 7 , e qualche altro Sacerdote simile a Lui, come sarebbe Monsignor Vicario di Rimini 8 . Dicendo loro il mio progetto, come sta la mia disposizione di servire ogni Paese se potessi, come penso fare per piantare una radice, e metterci in istato di servire, chi ci vorrà. Parlando con questi soggetti lo confidi loro in secretto, e ciò lo dico nel caso ella volesse consigliarsi di qualche cosa per sé, o per quelle ch'aspirano all'Istituto nostro, sembrando a me ch'avendoci Dio dato un punto d'appoggio forse il migliore dopo Roma di tutta la Romagna, sia necessario che ci combiniamo insieme, e ci assistiamo a bene stabilirlo, e fatto questo passo mi par di vedere la mia Cara Betta apostola de' suoi paesi. Se vorrà poi andare quaranta giorni nell'Alvernia e ritornare colle Stimate sarò contenta, ma operare poi da un paese all'altro, come fece S. Francesco. Mi risponda presto, e più presto, che può mia Cara Figlia, perche anch'io possa regolarmi. Raccomandi molto quest'affare al Signore ed a Maria Santissima. Siamo ne' tempi de' Misteri d'Amore onde orazione, e poi orazione. Tanti doveri al Signor Don Paolo. Se vede Monsignor Vicario, o il Padre Vitale, ricordi loro il mio rispetto. Le abbraccio tutte di vero cuore, e tutte le lascio nel cuor Santissimo di Maria. Le presento i cordiali complimenti di Cristina. Nelle sue orazioni non si dimentichi di pregare anche Sant’Appollinare, mandato da S. Pietro a Ravenna nella quale fù il primo Vescovo, e ne fù poi sempre l’amoroso protetore. Di Lei Carissima Figlia Milano li 26 novembre 1830 Dal Locale della Certosa San Michele alla Chiusa Sua Aff.ma Madre Maddalena Canossa F. d. C. 9 7 Padre Vitale Corbucci , predicatore degli Esercizi spirituali. (Ep. II/2, lett. 879, n. 2, pag. 1172). 8 Mons. Brioli, vicario generale della diocesi diRimini (Ep. II/2, lett. 876, n. 1, pag. 1164). 9 NB. Firma autografa.

facesse ivi pure una Casa. Altrimenti si possono educare delle Maestre anche per quel paese ed io ben<br />

so che non vi sarà tempo neppure da terminare Ravenna che altre Diocesi domanderanno l'Istituto.<br />

Sappia mia Cara Figlia, che quest'è il parere anche della Cara Isabella, la quale cercò possibilmente <strong>di</strong><br />

determinarmi ad abbracciare la fondazione <strong>di</strong> Ravenna, come feci, e mi fece conoscere tutte quelle<br />

ragioni, che per essere <strong>di</strong> que' paesi essa conosce più <strong>di</strong> me. E' superfluo mia Cara Figlia, ch'io le<br />

raccoman<strong>di</strong> <strong>di</strong> non trattare <strong>di</strong> questo con nessuno, eccettuato il Signor Don Vittale 7 , e qualche altro<br />

Sacerdote simile a Lui, come sarebbe Monsignor Vicario <strong>di</strong> Rimini 8 . Dicendo loro il mio progetto,<br />

come sta la mia <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> servire ogni Paese se potessi, come penso fare per piantare una ra<strong>di</strong>ce, e<br />

metterci in istato <strong>di</strong> servire, chi ci vorrà. Parlando con questi soggetti lo confi<strong>di</strong> loro in secretto, e ciò lo<br />

<strong>di</strong>co nel caso ella volesse consigliarsi <strong>di</strong> qualche cosa per sé, o per quelle ch'aspirano all'Istituto nostro,<br />

sembrando a me ch'avendoci Dio dato un punto d'appoggio forse il migliore dopo Roma <strong>di</strong> tutta la<br />

Romagna, sia necessario che ci combiniamo insieme, e ci assistiamo a bene stabilirlo, e fatto questo<br />

passo mi par <strong>di</strong> vedere la mia Cara Betta apostola de' suoi paesi. Se vorrà poi andare quaranta giorni<br />

nell'Alvernia e ritornare colle Stimate sarò contenta, ma operare poi da un paese all'altro, come fece S.<br />

Francesco.<br />

Mi risponda presto, e più presto, che può mia Cara Figlia, perche anch'io possa regolarmi.<br />

Raccoman<strong>di</strong> molto quest'affare al Signore ed a Maria Santissima. Siamo ne' tempi de' Misteri d'Amore<br />

onde orazione, e poi orazione. Tanti doveri al Signor Don Paolo. Se vede Monsignor Vicario, o il Padre<br />

Vitale, ricor<strong>di</strong> loro il mio rispetto.<br />

Le abbraccio tutte <strong>di</strong> vero cuore, e tutte le lascio nel cuor Santissimo <strong>di</strong> Maria. Le presento i<br />

cor<strong>di</strong>ali complimenti <strong>di</strong> Cristina. Nelle sue orazioni non si <strong>di</strong>mentichi <strong>di</strong> pregare anche<br />

Sant’Appollinare, mandato da S. Pietro a Ravenna nella quale fù il primo Vescovo, e ne fù poi sempre<br />

l’amoroso protetore.<br />

Di Lei Carissima Figlia<br />

Milano li 26 novembre 1830<br />

Dal Locale della Certosa<br />

San Michele alla Chiusa<br />

Sua Aff.ma Madre<br />

<strong>Maddalena</strong> <strong>Canossa</strong> F. d. C. 9<br />

7 Padre Vitale Corbucci , pre<strong>di</strong>catore degli Esercizi spirituali. (Ep. II/2, lett. 879, n. 2, pag. 1172).<br />

8 Mons. Brioli, vicario generale della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong>Rimini (Ep. II/2, lett. 876, n. 1, pag. 1164).<br />

9 NB. Firma autografa.

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