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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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AD ELISABETTA RENZI<br />

884(Verona#1830.07.03)<br />

La Renzi è a Sogliano e la <strong>Canossa</strong>, oberata dagli affari e quin<strong>di</strong> nella impossibilità <strong>di</strong> confermare il suo<br />

viaggio in Romagna, le manda il suo incoraggiamento e le notizie, anche se poco rassicuranti, della salute <strong>di</strong><br />

Isabella F errari.<br />

V.G.M. Carissima Figlia<br />

Se la cara Isabella non avesse per me supplito scrivendole, io sarei piena non <strong>di</strong>rò <strong>di</strong> rimorsi, ma<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>spiacere per il mio lungo silenzio.<br />

Sappia, mia cara Figlia, ch'egli è un po <strong>di</strong> tempo, ch'io mi trovo talmente sopracarica <strong>di</strong> affari<br />

che mi fu sempre impossibile per quanto lo bramassi scriverle almeno quattro righette. Sono da qualche<br />

giorno ritornata da Venezia, e prima che qui pure mi soffochino d'imbarazzi, voglio almeno darle un<br />

abbraccio.<br />

Intesi dalla gra<strong>di</strong>ta lettera da Lei scritta alla nostra buona Isabella come si trova a Sogliano.<br />

Cara la mia Betta quanto motivo <strong>di</strong> ringraziare il Signore il qual degnasi col <strong>di</strong> Lei mezzo farsi servire<br />

costì. Le mie lusinghe <strong>di</strong> abbracciarla quest'autunno dalle sue parti si vanno scemando. Non so se possa<br />

sperare da parte sua che possiamo rivederci come tempo fa mi scrisse. Siamo contente in ogni modo del<br />

<strong>di</strong>vino volere. Il Signore ci darà questa reciproca consolazione nel momento che a Lui piacerà.<br />

Passando per Vicenza il sabato scorso ebbi il vantaggio <strong>di</strong> vedere l'ottimo Padre Milani. Non<br />

può credere quanto questo se le professi obbligato per la cura che ha <strong>di</strong> Tonina 1 . Quest'autunno<br />

<strong>di</strong>ssegna <strong>di</strong> venire a Rimini. Sono certa ch'Ella lo stimerà quanto io lo stimo essendo una persona<br />

degnissima. Della nostra Cara Isabella non posso darle le buone notizie, che desidererei. E' vero che il<br />

vomito non è come era quest'inverno, ma propriamente affatto non cessa. In conseguenza si mantiene<br />

molto debole. Sta però alzata tutto il giorno ma io stò con della pena. Può credere che si tenta<br />

l’impossibile per così <strong>di</strong>re, per rimetterla; ripeto miglioramento molto da quest'inverno ci è, ma<br />

ricuperata del tutto sin'ora non può <strong>di</strong>rsi. La raccomando assai alle loro orazioni. Questo è il motivo per<br />

cui è poco in caso <strong>di</strong> poter scrivere, e perciò mai ha scritto a cotesto Signor Arciprete 2 al quale se crede<br />

presenti i miei rispetti. Abbraccio tutte le care Figlie del Conservatorio compresa già la Maria Antonia.<br />

Isabella e Cristina mi comettono <strong>di</strong> <strong>di</strong>rle mille cose. Mi raccomando caldamente alle sante loro<br />

orazioni. Non le parlo del danaro avendomi detto Isabella come le scrisse che questo settembre riceverà<br />

unitamente i cinquanta scu<strong>di</strong>.<br />

Piena <strong>di</strong> attaccamento la lascio nel Cuor Santissimo <strong>di</strong> Maria.<br />

Di Lei Carissima Figlia<br />

PS. Non sapendo dove <strong>di</strong>rigere la lettera a Sogliano per più sicurezza ho pensato anche questa volta<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>rigerla a Coriano. Se poi avesse piacere <strong>di</strong> aver le nostre lettere a <strong>di</strong>rittura a Sogliano faccia<br />

grazia quando mi scrive <strong>di</strong> darmi la <strong>di</strong>rezione. Di nuovo l'abbraccio.<br />

Verona li 3 luglio 1830<br />

1 Padre Biagio Migani, oratoriano <strong>di</strong> Vicenza (Ep. II/2, lett. 878, n. 2, pag. 1168).<br />

2 Don Maggioli Giuseppe, parroco <strong>di</strong> Sogliano (Cf. lett. 881).<br />

Sua Aff.ma Madre<br />

<strong>Maddalena</strong> Figlia della Carità

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