epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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Richiesta di passaporto per Rimini; durata tre mesi. AL PRESIDENTE DI VENEZIA 875(Verona#1828.08.31) A Sua Eccellenza l’I.R. il signor Conte Presidente di Venezia del Regno Veneto. La scrivente sottoscritta avendo alcuni particolari affari suoi a Rimini supplica umilmente l’Eccellenza Vostra di volerle accordare un Passaporto per quella città duraturo pel periodo di mesi tre, e questo per Maddalena di Canossa per la signora Cristina Pilotti, sua compagna, e per Michele Masina suo cameriere di viaggio. Si onora la scrivente di presentare a Sua Eccellenza il signor Imperial Regio Conte Presidente le proteste della massima sua venerazione Verona li 31 agosto 1828 ______________________ NB. Minuta, senza alcun autografo della Canossa, scritta sullo stesso foglio della lettera indirizzata al confessore di Trento.

AD ELISABETTA RENZI 876(Roma#1829.01.02) La Canossa, dopo essere stata a Coriano, dove ha saputo con maggior immediatezza della gravissima tempesta abbattutasi sul Conservatorio, si è diretta verso Roma e di là scrive alla Renzi, consigliandola ad accordarsi in modo inequivocabile coll'Arciprete Gabellini che, da Firenze, dove si è trasferito dopo la bufera, lascia intravedere che, un giorno o l'altro, dovrà vendere la casa che ospita le Maestre del Conservatorio. Prima di tornare a Verona, passerà di nuovo a Coriano. V. G. e M. Carissima Figlia Scrissi ieri due righe in somma fretta alla Carissima mia Isabella. Voglio oggi darmi il piacere di trattenermi un poco anche con la Cara mia Signora Betta. Dopo avere jeri mandato la mia lettera in posta, una lettera ricevetti in data 28 dicembre della Cara Isabella la quale mi confirma le notizie, che aveva poi nella sua del 13 del nostro contrastatissimo Conservatorio. Mia cara Figlia Ella ha fatto benissimo di andare a Rimini, e parlare con Monsignor Vicario 1 . L 'impegno che il medesimo e Monsignor Vescovo 2 prendono per la sussistenza del Conservatorio non mi sorprende avendo io veduto sempre la loro bontà. II mio desiderio sarebbe se così piace al Signore che potessero riuscire a procurare al Conservatorio la Messa senza che questo avesse il peso del mantenimento del Cappellano. Già mia Cara Betta non si sa positivamente pensare ch'abbia da essere più utile se non domandare Carta alcuna al Signor Arciprete 3 , e provare ancora un po' di tempo se si può, o non si può andare avanti veramente, se sia meglio venire ad una conclusione. Io credo da quanto mi dice nella sua lettera del 28 la Cara Isabella, che la cosa l'avrà risolta il Signore coll'abboccamento che sento doveva tenere dopo le feste Monsignor Vicario col Signor Arciprete. Siccome le circostanze variano ogni momento, le confesso, che anch'io non saprei a qual partito appigliarmi. Ripeto spero, che il Signore farà Lui senza di noi. Per altro se dovessimo dire quello che sembrerebbe migliore prudentemente, pare, che ci vorrebbe una decisione la quale se anche non venisse eseguita subito, restasse però una cosa stabilita da potervi fare fondamento, e prendere in seguito le determinazioni, ch'andranno divenire necessarie. Da miserabile non mancherò d'unire alle loro le deboli mie preghiere, affinché il Signore voglia condurre ad un termine felice quest'affare imbrogliato. Intorno alla mia partenza da qui non mi è ancora possibile di precisarne il giorno per la ragione, che scrissi ieri alla mia Cara Isabella. In una Capitale ove concorrono i ricorsi di tutto il mondo cattolico per quanto abbiano di bontà ci vuole sempre il suo tempo a terminare gli affari e noi certo abbiamo gran motivo di ringraziare il Signore e Maria Santissima e di essere obbligatissime alla carità del Santo Padre, e degli Emminentissimi Cardinali d'aver fatto così presto non restando adesso, che una parte della mano d’opera. Appena avrò fissato il giorno della mia partenza lo scriverò subito alla Cara Isabella e concerteremo pel mio arrivo cioè se avessi bisogno di lei mia Cara Betta a Rimini, e se potrò far sola per poi venire a dar loro un abbraccio a Coriano ove poco potrò trattenermi. Vivo certa delle loro orazioni. Abbraccio con lei la mia Cara Isabella e tutte del Conservatorio. 1 Mons. BRIOLI, Vicario Generale della Diocesi di Rimini. 2 Mons. Zollio Ottavio, vescovo di Rimini (Ep. II/1, lett. 650, n. 4, pag. 605). 3 Don Francesco Macchini, subentrato nell'Arcipretura di Coriano a Don Gabellini.

AD ELISABETTA RENZI<br />

876(Roma#1829.01.02)<br />

La <strong>Canossa</strong>, dopo essere stata a Coriano, dove ha saputo con maggior imme<strong>di</strong>atezza della gravissima tempesta<br />

abbattutasi sul Conservatorio, si è <strong>di</strong>retta verso Roma e <strong>di</strong> là scrive alla Renzi, consigliandola ad accordarsi in<br />

modo inequivocabile coll'Arciprete Gabellini che, da Firenze, dove si è trasferito dopo la bufera, lascia<br />

intravedere che, un giorno o l'altro, dovrà vendere la casa che ospita le Maestre del Conservatorio. Prima <strong>di</strong><br />

tornare a Verona, passerà <strong>di</strong> nuovo a Coriano.<br />

V. G. e M. Carissima Figlia<br />

Scrissi ieri due righe in somma fretta alla Carissima mia Isabella. Voglio oggi darmi il piacere<br />

<strong>di</strong> trattenermi un poco anche con la Cara mia Signora Betta. Dopo avere jeri mandato la mia lettera in<br />

posta, una lettera ricevetti in data 28 <strong>di</strong>cembre della Cara Isabella la quale mi confirma le notizie, che<br />

aveva poi nella sua del 13 del nostro contrastatissimo Conservatorio. Mia cara Figlia Ella ha fatto<br />

benissimo <strong>di</strong> andare a Rimini, e parlare con Monsignor Vicario 1 . L 'impegno che il medesimo e<br />

Monsignor Vescovo 2 prendono per la sussistenza del Conservatorio non mi sorprende avendo io veduto<br />

sempre la loro bontà. II mio desiderio sarebbe se così piace al Signore che potessero riuscire a<br />

procurare al Conservatorio la Messa senza che questo avesse il peso del mantenimento del Cappellano.<br />

Già mia Cara Betta non si sa positivamente pensare ch'abbia da essere più utile se non domandare Carta<br />

alcuna al Signor Arciprete 3 , e provare ancora un po' <strong>di</strong> tempo se si può, o non si può andare avanti<br />

veramente, se sia meglio venire ad una conclusione.<br />

Io credo da quanto mi <strong>di</strong>ce nella sua lettera del 28 la Cara Isabella, che la cosa l'avrà risolta il<br />

Signore coll'abboccamento che sento doveva tenere dopo le feste Monsignor Vicario col Signor<br />

Arciprete. Siccome le circostanze variano ogni momento, le confesso, che anch'io non saprei a qual<br />

partito appigliarmi. Ripeto spero, che il Signore farà Lui senza <strong>di</strong> noi. Per altro se dovessimo <strong>di</strong>re<br />

quello che sembrerebbe migliore prudentemente, pare, che ci vorrebbe una decisione la quale se anche<br />

non venisse eseguita subito, restasse però una cosa stabilita da potervi fare fondamento, e prendere in<br />

seguito le determinazioni, ch'andranno <strong>di</strong>venire necessarie. Da miserabile non mancherò d'unire alle<br />

loro le deboli mie preghiere, affinché il Signore voglia condurre ad un termine felice quest'affare<br />

imbrogliato.<br />

Intorno alla mia partenza da qui non mi è ancora possibile <strong>di</strong> precisarne il giorno per la ragione,<br />

che scrissi ieri alla mia Cara Isabella.<br />

In una Capitale ove concorrono i ricorsi <strong>di</strong> tutto il mondo cattolico per quanto abbiano <strong>di</strong> bontà<br />

ci vuole sempre il suo tempo a terminare gli affari e noi certo abbiamo gran motivo <strong>di</strong> ringraziare il<br />

Signore e Maria Santissima e <strong>di</strong> essere obbligatissime alla carità del Santo Padre, e degli<br />

Emminentissimi Car<strong>di</strong>nali d'aver fatto così presto non restando adesso, che una parte della mano<br />

d’opera.<br />

Appena avrò fissato il giorno della mia partenza lo scriverò subito alla Cara Isabella e<br />

concerteremo pel mio arrivo cioè se avessi bisogno <strong>di</strong> lei mia Cara Betta a Rimini, e se potrò far sola<br />

per poi venire a dar loro un abbraccio a Coriano ove poco potrò trattenermi.<br />

Vivo certa delle loro orazioni. Abbraccio con lei la mia Cara Isabella e tutte del Conservatorio.<br />

1 Mons. BRIOLI, Vicario Generale della Diocesi <strong>di</strong> Rimini.<br />

2 Mons. Zollio Ottavio, vescovo <strong>di</strong> Rimini (Ep. II/1, lett. 650, n. 4, pag. 605).<br />

3 Don Francesco Macchini, subentrato nell'Arcipretura <strong>di</strong> Coriano a Don Gabellini.

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