epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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Luzzo 7 che senza impegno interpellai prima di partire per Venezia se in caso mi accompagnerebbe non mi ricordo se gli abbia detto a Loreto o a Rimini. Lo trovai disposto solo mi chiede di essere avvertito in un caso del tempo prima. Avverta ripeto che sono in piena libertà. Prima d’ogni cosa per altro, pare a me, che ci si renderebbe necessario interpellare riservatamente Monsignor Patriarca 8 molto più avendomi confidato Don Luzzo, che fece già cenno al Prelato di avere inclinazione ad una vocazione religiosa. Se la Signoria Vostra Molto Illustre e Reverendissima avesse motivi per non farlo personalmente la supplicherei di voler a mio nome significare la cosa a Monsignor Patriarca assicurandolo del vivissimo mio interessamento perché questo buon Religioso resti operaio della Diocesi, ed anzi della mia premura perché possa averne un servizio maggiore se mi riuscirà, come non sono senza qualche lusinga, avendo preso buona piega i passi ultimi, che feci prima di partir da Venezia dopo ch’ella erasi trasferita a Treviso. Sinchè Ella mi onora di qualche risposta potrò cercare se da Verona mi riuscisse sapere se potrò o non potrò aver Compagna, ed in conseguenza di quanto Ella vorrà compiacersi di significarmi mi regolerò. A tanti incomodi vi aggiunga la carità di raccomandarmi al Signore potendo ben credere quanto grandi sieno i miei bisogni e si assicuri del povero ma doveroso perseverante contraccambio. Le presento i rispetti della buona Compagna Rosmini 9 Il Signor Don Antonio suo fratello sulla fine del mese si porta a prendere le acque di Recoaro 10 , e poi viene a Roveredo. Le dimando mille scuse della mia importunità e colla maggior venerazione mi onoro di protestarmi __________________ Di V.S. M.to Ill.stre e Rev.ma NB. Minuta senza firma, quindi nulla di autografo della Canossa. 7 Don Francesco Luzzo inizia il primo Oratorio a Venezia dei Figli della Carità (Ep. I, lett. 412, n. 4, pag. 676). 8 Mons. Monico Giacomo, Patriarca di Venezia (Ep. II/1, lett. 489, n. 1, pag. 164). 9 Margherita Rosmini (Ep. I, lett. 342, n. 4, pag. 535) 10 Recoaro Terme, centro idrotermale (Ep. I, lett. 313. n. 3, pag. 483).

A MONS. TRAVERSI 874(Verona#1828.08.24) Monsignore dovrebbe procurare alla Canossa il passaporto per Rimini. Ella vorrebbe anche sapere quando potrebbe incontrarsi con lui; per questo sarebbe disposta a ritardare ancora la sua partenza per Coriano, dove i problemi sono sempre molto complessi. Cf. App. A 123, 4 settembre 1828 V. G. e M. Veneratissimo Monsignore 1 Prima di ricorrere alla carità della Signoria Vostra Illustrissima e Reverendissima per ottenere il passaporto mi perdoni se le dò un’altro disturbo. Nel pregiatissimo di Lei foglio Ella diede col mio mezzo alla buona mia Compagna Rosmini 2 speranza d’aver quest’autunno la sorte di rivederla. Non dicendomi però Ella in qual tempo precisamente sia per andare in Tirolo, nè quale strada sia per fare avendo d’altronde sentito che il Signor Don Antonio Rosmini sulla fine d’agosto sarà a Roveredo, mi prendo la libertà di pregarla di volermi con sollecitudine far sapere anche col mezzo della mia Compagna Superiora di Venezia 3 in qual tempo ciò seguirà. Le soggiungerò anche il sincero motivo di tale ricerca, il quali è che se la di Lei gita fosse nel settembre non avanzato, e la di L ei strada fosse per Verona tenterei per quanto potessi di ritardare la mia partenza per avere la sorte di ossequiarla e nuovamente parlarle di alcuni affari che male in lettera s’esprimono. La ringrazio senza fine di tanta bontà e premura come di avermi favorito presso Monsignor Patriarca al quale pure mi professo obbligatissima. Sono però in molta lusinga di non avere da incomodare l’ottimo Don Luzzo 4 che temo potrebbe difficilmente provvedere alla Cà di Dio. Non ne sono affatto certa ancora, ma si assicuri che ho un bisogno d’orazione molto grande divenendo per quanto mi pare assolutamente indispensabile la mia gita di Rimini, e dall’altra parte trovandomi circondata da mille combinazioni per cui mi diviene un po’ gravosa e difficile da combinare. La supplico di tenermi raccomandata al Signore bramando per altro solo l’adempimento del Divino Volere, e la di Lui Gloria. Mi consolai grandemente di sentirla rimessa; desidero abbia da continuare a star bene. Lasciai la casa di Trento bene avviata in ogni rapporto, e pochi giorni dopo il mio ritorno da colà dovetti fare una gita momentanea a Bergamo da dove ritornai venerdì sera. Adesso vado disponendomi all’altra gita di Romagna. Il Signore si degni tutto benedire. In diritto sulla di Lei carità colla disposizione d’incomodarla quanto prima le rinnovo le proteste del mio rispetto, le presento i doveri delle Compagne e passo a confermarle l’invariabile mia venerazione. Di Vostra Signoria Illustrissima e Rev.ma Verona li 24 agosto 1828 ___________________ NB. Minuta senza firma. Autografa una sola parola corretta. 1 Mons. Antonio Traversi (Ep. II/1, lett. 489, n. 2, pag. 165). 2 Margherita Rosmini (Ep. I, lett. 342, n. 4, pag. 535) 3 Terragnoli Giuseppa (Ep. I, lett. 398, n. 2, pag. 649). 4 Don Luzzo Francesco , inizia il primo Oratorio a Venezia dei Figli della Carità (Ep. I, lett. 412, n. 4, pag. 676).

Luzzo 7 che senza impegno interpellai prima <strong>di</strong> partire per Venezia se in caso mi accompagnerebbe<br />

non mi ricordo se gli abbia detto a Loreto o a Rimini. Lo trovai <strong>di</strong>sposto solo mi chiede <strong>di</strong> essere<br />

avvertito in un caso del tempo prima. Avverta ripeto che sono in piena libertà. Prima d’ogni cosa<br />

per altro, pare a me, che ci si renderebbe necessario interpellare riservatamente Monsignor<br />

Patriarca 8 molto più avendomi confidato Don Luzzo, che fece già cenno al Prelato <strong>di</strong> avere<br />

inclinazione ad una vocazione religiosa.<br />

Se la Signoria Vostra Molto Illustre e Reveren<strong>di</strong>ssima avesse motivi per non farlo<br />

personalmente la supplicherei <strong>di</strong> voler a mio nome significare la cosa a Monsignor Patriarca<br />

assicurandolo del vivissimo mio interessamento perché questo buon Religioso resti operaio della<br />

Diocesi, ed anzi della mia premura perché possa averne un servizio maggiore se mi riuscirà, come<br />

non sono senza qualche lusinga, avendo preso buona piega i passi ultimi, che feci prima <strong>di</strong> partir da<br />

Venezia dopo ch’ella erasi trasferita a Treviso.<br />

Sinchè Ella mi onora <strong>di</strong> qualche risposta potrò cercare se da Verona mi riuscisse sapere se<br />

potrò o non potrò aver Compagna, ed in conseguenza <strong>di</strong> quanto Ella vorrà compiacersi <strong>di</strong><br />

significarmi mi regolerò. A tanti incomo<strong>di</strong> vi aggiunga la carità <strong>di</strong> raccomandarmi al Signore<br />

potendo ben credere quanto gran<strong>di</strong> sieno i miei bisogni e si assicuri del povero ma doveroso<br />

perseverante contraccambio.<br />

Le presento i rispetti della buona Compagna Rosmini 9 Il Signor Don Antonio suo fratello<br />

sulla fine del mese si porta a prendere le acque <strong>di</strong> Recoaro 10 , e poi viene a Roveredo.<br />

Le <strong>di</strong>mando mille scuse della mia importunità e colla maggior venerazione mi onoro <strong>di</strong><br />

protestarmi<br />

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Di V.S. M.to Ill.stre e Rev.ma<br />

NB. Minuta senza firma, quin<strong>di</strong> nulla <strong>di</strong> autografo della <strong>Canossa</strong>.<br />

7 Don Francesco Luzzo inizia il primo Oratorio a Venezia dei Figli della Carità (Ep. I, lett. 412, n. 4, pag. 676).<br />

8 Mons. Monico Giacomo, Patriarca <strong>di</strong> Venezia (Ep. II/1, lett. 489, n. 1, pag. 164).<br />

9 Margherita Rosmini (Ep. I, lett. 342, n. 4, pag. 535)<br />

10 Recoaro Terme, centro idrotermale (Ep. I, lett. 313. n. 3, pag. 483).

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