epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa
epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa
AD ELISABETTA RENZI 864(Bergamo#1826.04.08) L‟attesa si prolunga e la Renzi se ne rammarica. La Canossa, sempre trincerata dietro la visita devozionale a Loreto, non può ancora dare una risposta positiva né a lei, né a Don Gabellini. V:G: e M: Carissima Figlia Le nostre due ultime lettere si sono incontrate, mia Cara Figlia, che avrà ricevuto la mia al suo giungere in Coriano, ove l’aveva diretta per più sicurezza, avendomi Ella nella precedente già detto, che contava ritornarvi sollecitamente. Sappia, che anche l’ultima di Lei lettera mi recò consolazione, sentendola determinata di rivolgersi a Maria Santissima nostra Madre, per ottenere quello, che in qualche modo suppone, io voglia negarle. Sappia ch’io tanto lo scorso autunno, quanto presentemente, ho fatto, e faccio quanto posso presso i miei Superiori per ottenere la licenza di eseguire la bramata visita, al devotissimo Santuario di Loreto, e poter così anche avere la consolazione di tutte conoscerle, ed abbracciarle; ma ancora non so’ cosa risolveranno. La prego dunque, mi facciano unitamente una gran carità e questa si è di fare tutte unite una piccola novena a Maria Santissima di Loreto. Finita questa, Ella mi scriverà, qualche cosa potrò dirle di più, dirà che posso scrivere io, senza che mi scriva Lei, e se avrò qualche buona nuova lo farò; quantunque sbaglio a dire in questo modo, dovendo dire, se avrò una notizia secondo il nostro genio gliela darò, giacché la buona nuova sarà sempre quella, che l’ubbidienza deciderà. Mia Cara Figlia, presenti tanti rispetti al veneratissimo Signor Arciprete al quale stò aspettando a scrivere, fino che possa dirgli una cosa precisa. A me pare di vederlo nel fuoco pel suo zelo ardentissimo. Gli dica, ch’egli pure faccia una carità, di celebrare una Santa Messa in ringraziamento alla Santissima Trinità per tutti i privilegi conceduti alla Madre Santissima, perché ci ottenga la grazia di fare quello, che deve essere di Gloria , e secondo la volontà del Divino suo Figliuolo. Tanti doveri alla Signora Direttrice, alla Damina Ferrari, ed a tutte del Conservatorio. Nel Cuore di Maria Santissima le abbraccio, e le lascio, col maggior attaccamento. Di Lei Carissima Figlia Bergamo li 8 Aprile 1826 Scrivendomi diriga pure le lettere a Verona Aff.ma Madre Maddalena di Canossa Figlia della Carità
Ancora affettuoso interesse per Coriano, ma nessuna previsione di viaggio. V.G. e M. Stimatissima e Carissima Figlia AD ELISABETTA RENZI 865(Verona#1826.07.01) Nell’atto, che l’ultimo graditissimo foglio di cui Ella mi favorì era in posta, per giungermi, mia Stimatissima e Carissima Figlia, suppongo di certo che contemporaneamente il veneratissimo Signor Arciprete avrà ricevuto una mia lettera, colla quale mi diedi il vantaggio di significargli il mio ritorno da Venezia, e la malattia che appena qui ritornata mi sopraggiunse, della quale era già migliorata. Mi affretto adesso di scrivere a Lei mia Cara Figlia, giacché quantunque io niente meriti, pure dal nostro carteggio ebbi occasione di comprendere la di Lei bontà per me, e stò con pena ch'Ella non istia quieta a mio riguardo. Grazie al Signore vado sempre più migliorando, anzi non mi resta che della tosse da consumare, e da riprendere le mie forze, trovandomi in una eccessiva debolezza, la quale credo più la senta attesi gli estremi caldi , che quì abbiamo, ma spero che in breve mi libererò da tutto. Com'Ella ben vede in questo momento non posso intavolare molti trattati di viaggio co'miei Superiori. Peraltro si assicuri che non dimentico mai Coriano. Subito che potrò sapere a questo proposito una cosa precisa, scriverò immediatamente al Signor Arciprete ed a Lei pure, stando io sempre sul dubbio, che in questo santo tempo del Giubileo il Signor Arciprete sia occupato in qualche Missione, ed io vorrei combinare un momento che fosse in libertà. Intanto la prego di presentare i più distinti miei rispetti al medesimo suriferito Signor Arciprete, favorisca pure de' più cordiali complimenti all'ottima Signora Direttrice, alla buona Damina Ferrari, ed a tutte del Conservatorio, e raccomandandomi alla carità delle orazioni di tutte, passo a riconfermarle l'invariabile mia stima, e il sincero mio attaccamento. Di Lei Stimatissima e Carissima Figlia Verona S. Giuseppe primo luglio 1826 Dev.ma Obbl.ma Aff.ma Madre Maddalena Canossa Figlia della Carità
- Page 247 and 248: A MONS. ZOPPI 837(Bergamo#1826.04.1
- Page 249 and 250: A MONS. ZOPPI 838(Verona#1826.06.17
- Page 251 and 252: A MONS. ZOPPI 839(Verona#1826.10.29
- Page 253 and 254: Signor Preposto di San Giorgio 3 .
- Page 255 and 256: Verona San Giuseppe 2 dicembre 1826
- Page 257 and 258: chiamata ed invito che da gran temp
- Page 259 and 260: seguito vedremo, ed in un caso vedr
- Page 261 and 262: giovare ed assistere con frutto nel
- Page 263 and 264: PS. Mi faccia la carità di domanda
- Page 265 and 266: delle quali Egli chiamò a se stess
- Page 267 and 268: nel migliore stabilimento che potr
- Page 269 and 270: Bergamo li 23 febbraro 1828 Santa C
- Page 271 and 272: quale il convento ha preso il nome.
- Page 273 and 274: APPENDICE DA MONS. ZOPPI A 121(Mass
- Page 275 and 276: PRESENTAZIONE CORIANO Quando la Can
- Page 277 and 278: professo obbligatissima per la degn
- Page 279 and 280: Passato Egli poi a Roma, seco port
- Page 281 and 282: frattanto scrivessi al Parroco di s
- Page 283 and 284: A DON GABELLINI 855(Venezia#1825.05
- Page 285 and 286: A DON GABELLINI 856(Milano#1825.06.
- Page 287 and 288: A DON GABELLINI 857(Bergamo#1825.08
- Page 289 and 290: Per carità non si dimentichino di
- Page 291 and 292: Per non perdere anche quest’ordin
- Page 293 and 294: AD ELISABETTA RENZI 861(Verona#1826
- Page 295 and 296: Di Lei Stimatissima e Carissima Fig
- Page 297: Milano dalla Certosina li 20 Marzo
- Page 301 and 302: [Verona, settembre 1826] AL MARCHES
- Page 303 and 304: AD ELISABETTA RENZI 869(Verona#1826
- Page 305 and 306: Tanti rispetti anche al degnissimo
- Page 307 and 308: AD ELISABETTA RENZI 872(Trento#1828
- Page 309 and 310: A MONS. TRAVERSI 873(Trento#1828.07
- Page 311 and 312: A MONS. TRAVERSI 874(Verona#1828.08
- Page 313 and 314: AD ELISABETTA RENZI 876(Roma#1829.0
- Page 315 and 316: AD ELISABETTA RENZI 877(Verona#1829
- Page 317 and 318: AD ELISABETTA RENZI 878(Venezia#182
- Page 319 and 320: 10°. Ubbidire allegramente, ed amo
- Page 321 and 322: Credi mia cara Figlia che il Signor
- Page 323 and 324: Arciprete Gabellini 3 , quali dispo
- Page 325 and 326: Per parte mia le ricordo, che le no
- Page 327 and 328: AD ELISABETTA RENZI 883(Verona#1830
- Page 329 and 330: AD ELISABETTA RENZI 885(Milano#1830
- Page 331 and 332: facesse ivi pure una Casa. Altrimen
- Page 333 and 334: AD ELISABETTA RENZI 888(Verona#1831
- Page 335 and 336: AD ELISABETTA RENZI 890(Verona#1834
- Page 337 and 338: APPENDICE DALL’ARCIPRETE GABELLIN
- Page 339 and 340: DA MONS. TRAVERSI A 123(Venezia#182
- Page 341 and 342: Sento aver ella scritto al buon Cal
- Page 343 and 344: AL SIGNOR ALESSANDRI 893(Verona#182
- Page 345 and 346: A FRANCESCO PADENGHE 894(Milano#182
- Page 347 and 348: A FRANCESCO PADENGHE 896(Verona#182
Ancora affettuoso interesse per Coriano, ma nessuna previsione <strong>di</strong> viaggio.<br />
V.G. e M. Stimatissima e Carissima Figlia<br />
AD ELISABETTA RENZI<br />
865(Verona#1826.07.01)<br />
Nell’atto, che l’ultimo gra<strong>di</strong>tissimo foglio <strong>di</strong> cui Ella mi favorì era in posta, per giungermi, mia<br />
Stimatissima e Carissima Figlia, suppongo <strong>di</strong> certo che contemporaneamente il veneratissimo Signor<br />
Arciprete avrà ricevuto una mia lettera, colla quale mi <strong>di</strong>e<strong>di</strong> il vantaggio <strong>di</strong> significargli il mio ritorno<br />
da Venezia, e la malattia che appena qui ritornata mi sopraggiunse, della quale era già migliorata.<br />
Mi affretto adesso <strong>di</strong> scrivere a Lei mia Cara Figlia, giacché quantunque io niente meriti, pure<br />
dal nostro carteggio ebbi occasione <strong>di</strong> comprendere la <strong>di</strong> Lei bontà per me, e stò con pena ch'Ella non<br />
istia quieta a mio riguardo. Grazie al Signore vado sempre più migliorando, anzi non mi resta che della<br />
tosse da consumare, e da riprendere le mie forze, trovandomi in una eccessiva debolezza, la quale credo<br />
più la senta attesi gli estremi cal<strong>di</strong> , che quì abbiamo, ma spero che in breve mi libererò da tutto.<br />
Com'Ella ben vede in questo momento non posso intavolare molti trattati <strong>di</strong> viaggio co'miei<br />
Superiori. Peraltro si assicuri che non <strong>di</strong>mentico mai Coriano. Subito che potrò sapere a questo<br />
proposito una cosa precisa, scriverò imme<strong>di</strong>atamente al Signor Arciprete ed a Lei pure, stando io<br />
sempre sul dubbio, che in questo santo tempo del Giubileo il Signor Arciprete sia occupato in qualche<br />
Missione, ed io vorrei combinare un momento che fosse in libertà.<br />
Intanto la prego <strong>di</strong> presentare i più <strong>di</strong>stinti miei rispetti al medesimo suriferito Signor Arciprete,<br />
favorisca pure de' più cor<strong>di</strong>ali complimenti all'ottima Signora Direttrice, alla buona Damina Ferrari, ed<br />
a tutte del Conservatorio, e raccomandandomi alla carità delle orazioni <strong>di</strong> tutte, passo a riconfermarle<br />
l'invariabile mia stima, e il sincero mio attaccamento.<br />
Di Lei Stimatissima e Carissima Figlia<br />
Verona S. Giuseppe primo luglio 1826<br />
Dev.ma Obbl.ma Aff.ma<br />
Madre <strong>Maddalena</strong> <strong>Canossa</strong> Figlia della Carità