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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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AD ELISABETTA RENZI<br />

862(Verona#1826.02.01)<br />

La <strong>Canossa</strong> è costretta a rimandare ancora il suo viaggio in Romagna. Pensa che Don Gabellino sia<br />

tornato da Roma ed abbia ottenuto la richiesta elargizione straor<strong>di</strong>naria dalla Santa Sede, con cui<br />

risolvere il problema della casa, gravata ancora da tanti debiti. Forse, per il momento sarebbe meglio<br />

che la Renzi raggiungesse la <strong>Canossa</strong> nella località che lei stessa potrebbe scegliere.<br />

V.G. e M. Stimatissima e Carissima Figlia<br />

Cf. App. A 122, 15 febbraio 1826<br />

Le tante e varie mie occupazioni m’impe<strong>di</strong>rono <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare al gra<strong>di</strong>to dovere <strong>di</strong> ringraziarla<br />

della sollecita risposta che favorì dare alla mia lettera. Gliene sono obbligatissima mia Cara Figlia, e la<br />

prego <strong>di</strong> accettarne i miei ringraziamenti.<br />

Non ebbi riscontro dal veneratissimo Signor Arciprete 1 , ma non eravi nella mia lettera cosa che<br />

lo richiedesse sollecito. Bastavami non avere la pena <strong>di</strong> non aver compiacciuto una si degna persona,<br />

scrivendogli come m’in<strong>di</strong>cò <strong>di</strong> bramare. Forse egli sarà ritornato, e desidero abbia potuto ricavare dal<br />

<strong>di</strong> lui viaggio ogni cosa da lui desiderata.<br />

La <strong>di</strong> Lei bontà mi eccita a sollecitare la bramata mia gita al Santuario <strong>di</strong> Loreto, nella quale<br />

occasione avrei la consolazione altresì <strong>di</strong> tutte abbracciarle, e <strong>di</strong> protestar loro la mia stima, ed il mio<br />

attaccamento. Ma mia Cara Figlia sappia, che i miei Superiori i quali si mostravano <strong>di</strong>sposti mesi sono<br />

ad accordarmi da un momento all’altro tale licenza, ora non si sanno determinare a concedermela.<br />

La <strong>di</strong>fficoltà però non istà nella massima, ma sono sospesi relativamente al tempo. Per parte<br />

mia ho abbandonato questo mio desiderio nel Cuor Amorosissimo della Santissima Nostra Madre<br />

Maria. Ella mia Cara Figlia faccia altrettanto, e non dubitiamo che la Madre comune non sia per<br />

<strong>di</strong>sporre con fortezza e soavità tutto per nostro bene. Il cuore degli uomini è in mano <strong>di</strong> Dio. Mi creda,<br />

che tale ritardo è per me pure una vera privazione. Prima <strong>di</strong> tutto, perché da tanto tempo sospiro <strong>di</strong><br />

visitare il Santuario <strong>di</strong> Loreto, e poi per non poter si tosto far la loro conoscenza. Siamo contente della<br />

Divina Volontà. Se mai però le <strong>di</strong> Lei circostanze glielo permetessero non potrebbe darmi un maggior<br />

piacere che <strong>di</strong> venirmi a trovare.<br />

Quantunque nelle nostre Case sono a <strong>di</strong> Lei <strong>di</strong>sposizione, e purché lo sapessi colà mi troverei,<br />

ove le fosse più comodo <strong>di</strong> venire, perché poi potesse stare con me tutto quel tempo, ch’Ella fosse per<br />

fermarsi da queste parti. Certamente ch’Ella potrebbe tutto <strong>di</strong> persona conoscere, e vedere, e si assicuri<br />

che tutte le Care mie Compagne la riceverebbero, e riterrebbero come una loro sorella.<br />

Non voglio <strong>di</strong>ffondermi maggiormente, per non darle pena in un caso sussista stabilmente<br />

l’impe<strong>di</strong>mento, che mi accenna esistere per una tal gita. Per altro ben capisco quant’ella vorrebbe<br />

<strong>di</strong>rmi. Coraggio mia Cara Figlia e poi coraggio. Tutto andrà bene, e tutto si or<strong>di</strong>nerà. Dio ha cominciato<br />

e le <strong>di</strong> Lui opere sono perfette. Non v’ha dubbio però, ch’Egli frequentemente non voglia servirsi delle<br />

nostre croci per condurle a termine, e ciò fa Egli nella sua misericor<strong>di</strong>a per formarci con queste la<br />

eterna corona.<br />

Ella favorisca dei più cor<strong>di</strong>ali miei complimenti alla Signora Direttrice, alla Damina Ferrari, ed<br />

a tutto il Conservatorio. Se il Signor Arciprete è ritornato tanti rispetti.<br />

Mi raccomando vivamente alle loro orazioni, si assicurino delle povere nostre, ed<br />

abbracciandola con verace stima, la lascio nel Cuore Santissimo <strong>di</strong> Maria, e me le protesto.<br />

1 Arciprete Giacomo Gabellini (Ep.II/1, lett. 647, n. 3, pag. 599).

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