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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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AD ELISABETTA RENZI<br />

861(Verona#1826.01.04)<br />

La <strong>Canossa</strong> allega alla Renzi una lettera da consegnare all‟Arciprete e intanto la ragguaglia sul come vestono<br />

le Figlie della Carità e su quali visite fanno all‟esterno.<br />

Stimatissima e Carissima Figlia<br />

Ci siamo incontrate nello scriverci mia Cara Figlia. Io mi lusingo che nel tempo stesso ch’io<br />

ebbi il piacere <strong>di</strong> ricevere la pregiatissima <strong>di</strong> Lei lettera 20 corrente <strong>di</strong>cembre, Ella avrà ricevuto la mia<br />

in data contemporanea. La ringrazio vivamente dei felici auguri, che nella medesima mi avvanza, e <strong>di</strong><br />

nuovo ben <strong>di</strong> cuore glieli ricambio, e supplico il Divino Infante a spargere su <strong>di</strong> Lei, e su tutte le<br />

degnissime ed a me tanto care <strong>di</strong> Lei Compagne le più abbondanti celesti bene<strong>di</strong>zioni. La <strong>di</strong> Lei bontà<br />

mi dà coraggio <strong>di</strong> pregarla d’un favore. Questo si è <strong>di</strong> semplicemente significarmi con una sua riga, se<br />

ha ricevuto la mia lettera <strong>di</strong> cui le parlo, contenente questa un’altra <strong>di</strong>retta al veneratissimo Signor<br />

Arciprete 1 , certa essendo che l’avrà al medesimo spe<strong>di</strong>ta se l’ha ricevuta.<br />

Non è già perch’io abbia premura d’averne risposta, solo avrei pena non fosse a Lei giunta per<br />

non sembrare trascurata con questo degnissimo Sacerdote. Dovrei adesso compiacerla, e <strong>di</strong>rò anche<br />

dare a me la consolazione <strong>di</strong> servirla, rispondendole adecquatamente a quanto Ella intorno al nostro<br />

minimo Istituto mi domanda. Non essendomi possibile <strong>di</strong> farlo almeno intieramente, me ne rallegrerò,<br />

pensando ch’avrò una ragione <strong>di</strong> più <strong>di</strong> scriverle un’altra volta. La posso per altro assicurare, che ricevo<br />

per un vero piacere ch’Ella mi procura quando mi favorisce dei <strong>di</strong> Lei caratteri. Per <strong>di</strong>rle dunque oggi<br />

pure qualche cosa intorno a noi, relativamente a quanto Ella mi domanda, le <strong>di</strong>rò, che quando sortiamo<br />

<strong>di</strong> casa portiamo un velo lungo tre braccia, ed alto quasi la metà. Essendo cosa, che non porta invoglio<br />

gliene occludo un piccolo pezzetto nella lettera. Nelle Case particolari non an<strong>di</strong>amo a visitare le<br />

inferme, né nei Paesi ove vi è l’Ospitale né in quelli in cui non si trovasse.<br />

La forma del nostro vestiario, è modestissima, ma nulla vi è <strong>di</strong> particolare, o monastico, <strong>di</strong><br />

modo che sarebbe parmi addattato ad una vergine secolare, che vivesse con proposito <strong>di</strong> verginità nella<br />

propria casa, riuscendo il vestiario nostro altrettanto sodo, che, per quanto mi <strong>di</strong>cono, pulito.<br />

Mia cara Figlia, per non perdere anche quest’or<strong>di</strong>nario sono costretta a terminare. Tanti doveri,<br />

e complimenti alla Signora Direttrice 2 , alla Damina Ferrari 3 , ed in somma a tutte. Si ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> trattar<br />

meco con tutta la libertà, e si assicuri, che con tutta la cor<strong>di</strong>alità e premura le risponderò. Della<br />

ingenuità ne sia pure parimenti certa, non essendomi possibile trattare <strong>di</strong>versamente. Non posso però<br />

prometterle una egual sollecitu<strong>di</strong>ne trovandomi soffocata dalle occupazioni. Mi raccomando quanto<br />

posso alla carità delle loro orazioni assicurandole delle debolissime mie. Le abbraccio tutte con pari<br />

affetto che stima lasciandole nel Cuor SS.mo <strong>di</strong> Maria.<br />

Dio Lei Stimatissima e Carissima Figlia<br />

Verona S.Giuseppe. Terminata questa lettera<br />

li 4 Gennaio 1826<br />

1 Arciprete Giacomo Gabellini (Ep.II/1, lett. 647, n. 3, pag. 599).<br />

2 Suor Maria Agnese Fattiboni (Ep. II/2, lett. 852, n. 7, pag. 1123).<br />

3 Isabella Ferrari passa a Verona con <strong>Maddalena</strong> (Ep. I, lett. 347, n. 5, pag. 542).<br />

Dev.ma Aff.ma Madre<br />

<strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong> Figlia della Carità

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