epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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AD ANTONIO ROSMINI 708(Bergamo#1824.01.17) Maddalena chiede a Don Antonio di non preoccuparsi se dovrà ritardare la sua sovvenzione, soltanto non tratti dei Fratelli della Carità col Vescovo di Trento. Cf. App. A 105, 9 gennaio 1824 V:G: e M: Veneratissimo Signor Don Antonio Mille perdoni domando a Vostra Signoria Illustrissima e Molto Reverenda se appena ricevuto il veneratissimo di Lei foglio, le replico il disturbo di questa mia. La di Lei conosciuta bontà me ne dà il coraggio, e la situazione presente della piccola Istituzione dei Figli della Carità mi obbliga a farlo. Sento con molta consolazione non dispiacerle quel avviamento che piacque al Signore dare sin quì a quest'opera desiderata. Essendo però la cosa affatto sul principio, la supplico quando avrà occasione di scrivere al nominato Monsignor Vescovo di Trento 1 a non fargli il più piccolo cenno dei Fratelli della Carità; bensì mi farà una somma grazia di parlargli della nostra Istituzione, e del loro caritatevole genio di vederla anche in Tirolo, ed in Trento segnatamente, accennando a Monsignore come la bontà e l'amicizia della Cara di Lei sorella Signora Margherita diede la mossa a simile progetto, con quel di più poi ch'Ella giudicherà a tal proposito, però come Lei, non trovando io opportuno per motivi che quando avrò l'onor di vederla le dirò, di far io adesso passi che in seguito mi si renderanno doverosi direttamente con cotesto Prelato. Ritornando poi ai Figli della Carità ella voglia ricordarsi, e conservare la buona disposizione ch'ebbe sempre per assisterli pel momento che potrà. Sappia che ancor io credo starebbero assai bene presso Monsignor Vescovo di Treviso 2 , come che potrebbero anche giovare assai in quella Diocesi, ma per ora conviene che stiamo vedendo dove la provvidenza li destina anche per proccurar loro il mantenimento. Del rimanente conviene che le confessi, non comprendere bene cosa ella intenda che le piacerebbe, circa le forme esteriori delle loro devozioni, quantunque mi rammenti benissimo quanto Ella favorì scrivermi su tale argomento altra volta, e leggerò con pari piacere, che interessamento, il libretto Dell'educazione Cristina ch'Ella vuol compiacersi di mandarmi. Il mio desiderio come lo scopo loro sarebbe, che con vero spirito di santità, e distacco universale s'impiegassero negli esercizj di carità della loro vocazione. Non si dimentichi di pregare affinche si degni il Signore di compiere anche in questo il santissimo di Lui volere, e non lasci di ricordarsi di me miserabile nelle sante di Lei orazioni. Spero in Maria Santissima di poterle dare in progresso notizie di più stabile fondamento. La prego dei distinti miei complimenti alla Carissima Signora Margherita, che pure tra non molto avrò il bene di riscontrare. Colma di venerazione passo ad ossequiosamente riprotestarmi Di Vostra Signoria Illustrissima e molto Reverenda Bergamo li 17 gennaio 1824 Santa Croce in Rocchetta Ubb.ma Dev.ma Obbl.ma Serva Maddalena di Canossa Figlia della Carità 1 Mons. Luschin Francesco Saverio (Ep. I, lett. 388, n 5, pag. 626). 2 Mons. Grasser Giuseppe, Vescovo di Verona (Ep.I, lett. 379, n. 2, pag. 646).

BERGAMO Al Nobile e Molto Reverendo Signore Il Signor Don Antonio Rosmini De' Serbati ROVERETO

BERGAMO<br />

Al Nobile e Molto Reverendo Signore<br />

Il Signor Don Antonio Rosmini De'<br />

Serbati<br />

ROVERETO

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