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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A DON GABELLINI<br />

858(Verona#1825.08.27)<br />

Ancora incertezza sul viaggio in Romagna. Don Gabellini non si preoccupi <strong>di</strong> cercare beni materiali per la<br />

nuova fondazione. La <strong>Canossa</strong> non ne ha chiesti mai né ai privati, né al Sovrano, anche se accetta quanto è<br />

strettamente necessario per la fondazione richiesta.<br />

V: G: e M: Veneratissimo Signor Arciprete<br />

Anche questa volta io credo che le nostre lettere si siano incontrate, avendo avuto il vantaggio<br />

<strong>di</strong> ricevere proveniente da Verona la pregiatissima <strong>di</strong> Lei lettera del giorno 30 luglio. Erano due o tre<br />

giorni, che erami dato l'onore <strong>di</strong> scriverle da Bergamo appunto perché a me pure sembrava troppo<br />

tempo che mi vedeva priva delle loro notizie. Sono da otto giorni ripatriata e pare che dovrò qui<br />

fermarmi un po <strong>di</strong> tempo, sinchè il Signore mi apre l'a<strong>di</strong>to d'eseguire, come spero la bramata mia visita<br />

al Santuario; giacchè la bontà <strong>di</strong> Vostra Signoria Molto Illustre e Reveren<strong>di</strong>ssima lo vuole, mi<br />

compenserò tratto tratto del bene che mi viene per retti motivi <strong>di</strong>fferito, col farle qualche visita in<br />

iscritto. Chi sa che non passi poco tempo ch'io non possa con una <strong>di</strong> queste annunziarle la mia gita in<br />

persona. Vedrà che il Signore non permetterà, che abbia da portare ritardo alla maggior Gloria <strong>di</strong> Dio<br />

questo mio <strong>di</strong>fferire non <strong>di</strong>pendendo ciò dalla nostra volontà.<br />

Si assicuri, che appena saprò una cosa decisa, o <strong>di</strong>rò anche certamente prossima, tostamente ne<br />

la renderò avvertita, e per quanto da me <strong>di</strong>pende io vado pre<strong>di</strong>sponendo quello che posso ardendo <strong>di</strong><br />

desiderio <strong>di</strong> venerare l'augusta Casa della Gran Madre <strong>di</strong> Dio 1 , dalla quale riconosciamo l'esistenza del<br />

povero nostro Istituto e dalla quale ne spero il pieno stabilimento e la <strong>di</strong>latazione. Veneratissimo Signor<br />

Arciprete, non creda che a me per <strong>di</strong>vina Bontà manchi né premura né genio <strong>di</strong> servirla, l'ho vivissima,<br />

ma non so temere che al momento opportuno Dio non mi abbia da mettere in libertà. Ella vede che<br />

l'autunno non è ancora cominciato, vedremo cosa l'amato mio Padrone farà <strong>di</strong> me. Intanto mi consolo<br />

molto <strong>di</strong> sentire le particolari bene<strong>di</strong>zioni, che il Signore sparge sopra il <strong>di</strong> Lei Conservatorio 2 . Mi<br />

perdonerà, se nulla scrissi all'Eminentissimo Zurla 3 , rapporto a quella possidenza, a cui aspirano.<br />

Relativamente a beni temporali ho sempre avuto sistema <strong>di</strong> non ricercarne, né da privati, né dal mio<br />

Sovrano. Questo mi favori bensì due località, ma né soccorsi, né pensioni, né possidenze non ne<br />

accettai offerte, e neppure ne domandai.<br />

Inten<strong>di</strong>amoci però, non già, che da mie Amiche private non abbia ricevuto alle volte dei doni<br />

amichevoli, che non accetti adesso fondazioni novelle, quando non <strong>di</strong>ano i Fondatori all'Istituto la<br />

località mobiliata, ed i soggetti fissati colle loro doti, avendo io impegnato per l'Istituto il poco che<br />

possiedo, ma per ricerche tali non le costumai, e molto meno avrei coraggio <strong>di</strong> farlo in altro Stato, dove<br />

l'Istituto niente sin'ora ha fatto per servire il Sovrano ed il popolo. Ella <strong>di</strong>rà giustamente, che il Santo<br />

Padre, è Padre universale, ed appunto perchè mi glorio <strong>di</strong> essergli Figlia, avrei ancor minor animo <strong>di</strong><br />

farlo con Lui. Già ben capisco, che facilmente Ella è per entrare nelle mie viste, lasciandomi in libertà<br />

ella stessa nel propormi la cosa, assicurandola che per questo non manco d'interessamento per Coriano,<br />

ma che ciò lo faccio per massima, come in ogni altro luogo invariabilmente praticai.<br />

Faccia la grazia de' più cor<strong>di</strong>ali miei complimenti, alla Degnissima Diretrice 4 , alla Signora<br />

Renzi 5 , ed a tutte le altre ottime e Care Figlie .<br />

1 A Loreto (Ancona), santuario della Madonna (Ep. I, lett. 265, n. 1, pag. 393).<br />

2 Conservatorio <strong>di</strong> Coriano (Ep. II/2, lett. 856, n. 3, pag. 1132)<br />

3 Card. Placido Zurla, Vicario del Papa Leone XII (Ep. I, lett. 339, n. 2, pag. 527).<br />

4 Suor Fattiboni (Ep. II/2, lett. 852, n. 7, pag. 1123).<br />

5 Elisabetta Renzi (Ep. II/2, lett. 852, n.8, pag. 1123).

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