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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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Massa, con questo che accettando nella sua Diocesi questa ra<strong>di</strong>ce voglia averne Egli, la cura<br />

imme<strong>di</strong>ata. Egli accettò volentieri, sempreche possiamo unire i mo<strong>di</strong> 3 <strong>di</strong> sussistenza per questi quattro<br />

primi, non potendo Egli prestarsi, attesa la limitatissima mensa <strong>di</strong> quella piccola novella Diocesi. Il<br />

sacerdo(te) persistendo nella vocazione non ha bisogno <strong>di</strong> nulla. Adesso questo Prelato è ritornato dalla<br />

sua Congregazione seguita in Roma, ed io tra qualche settimana conto passare a Milano, per seco Lui<br />

concludere molti affari, con questo ancora. Nel caso possiamo combinare, il giovane vorrei andasse nel<br />

<strong>di</strong> Lui seminario, e sotto <strong>di</strong> Lui per lo stu<strong>di</strong>o si educasse. E gli altri intanto in una piccola casetta ivi<br />

esercitassero le opere <strong>di</strong> carità della loro vocazione, essendo il milanese primo, anche capace per<br />

insegnare carattere, aritmetica e cose simili. Se si intralciasse il passaggio a Massa, vorrei che il<br />

giovane si educasse nel seminario <strong>di</strong> Bergamo, anche per appoggiarlo a chi lo sostenesse nella<br />

vocazione, e gli altri li lascierei a Milano a continuare sempre più nelle loro opere <strong>di</strong> carità,<br />

frequentando già la dottrina, e le feste l'ospitale.<br />

Eccole lo stato della cosa, veneratissimo Signor Don Antonio, ed ecco i miei progetti e pensieri.<br />

La supplico a volermi <strong>di</strong>re che gliene pare, come a voler tenere la cosa caldamente<br />

raccomandata a Dio. Similmente favorisca <strong>di</strong>rmi quali sacrificj la <strong>di</strong> Lei carità sia <strong>di</strong>sposta a fare per<br />

tale oggetto, certa del maneggio il più cauto ed il più povero. Sperando altresì che il Signore vorrà<br />

accettarli, e darci la consolazione <strong>di</strong> vederne risultare la Divina Gloria. Intanto non si <strong>di</strong>mentichi<br />

neppur <strong>di</strong> me miserabile, nelle sante <strong>di</strong> Lei orazioni, mentre confermandole i sensi del mio ossequio<br />

rispettosamente mi segno<br />

Di Vostra Signoria Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssima<br />

Verona San Giuseppe 28 <strong>di</strong>cembre 1823<br />

3 Mezzi finanziari.<br />

Umil.ma, Dev.ma, Ubb.ma<br />

Serva <strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong><br />

Figlia Carità

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