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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A MONS. ZOPPI<br />

848(Bergamo#1828.02.23)<br />

Mons. Zoppi non sta bene, assillato anche dalle troppe cure pastorali. Probabilmente, a stagione migliorata,<br />

passerà qualche tempo a Milano, dove spera rivedere la <strong>Canossa</strong>. Ella però teme <strong>di</strong> dover rinunciare al<br />

prezioso incontro per gli impegni della sua missione e stende un itinerario dei suoi viaggi, che pare non lascino<br />

parentesi <strong>di</strong> riposo.<br />

V:G: e M: Illustrissimo e Reveren<strong>di</strong>ssimo Monsignore<br />

Non posso significare alla Signoria Vostra Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssimo quanta mortificazione<br />

mi abbia portato l'ultimo ossequiato <strong>di</strong> Lei foglio, dal quale rilevai l'indebolimento della sua salute. Le<br />

domando mille perdoni se <strong>di</strong> troppo m'innoltro, ma io vorrei supplicarla a riflettere più ai <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni, che<br />

la bontà del Signore le fece togliere sin qui, ed al bene, che ha già introdotto nel suo popolo, che ai<br />

gran<strong>di</strong> bisogni, che restano per pienamente provvedere al medesimo A poco, a poco, vedrà che Dio<br />

appianerà le cose, ma il maggiore ostacolo, ch'Ella vi possa mettere si è quello, <strong>di</strong> non darsi coraggio, e<br />

conseguentemente pregiu<strong>di</strong>carsi nella salute Mi riuscì per altro <strong>di</strong> molto piacere il sentirla in<br />

<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> recarsi a Milano sull'aprirsi della stagione. Io mi lusingo, che ciò ch'abbia da rimetterla<br />

pienamente pur che non lasci troppo andare innanzi la cosa<br />

Non so sperare <strong>di</strong> avere in quell'incontro la sorte <strong>di</strong> ossequiarla. Ella ben sa, che la mia<br />

vocazione personale è quella de' sacrificj, cosi sapessi corrispondere al Signore. In quest'incontro però<br />

tali sono i miei legami, ed i miei impegni che dovrò eseguire in ciò la mia vocazione, e sacrificare al<br />

Signore la consolazione, che avrei <strong>di</strong> rivederla. Sappia, che dall'ultimo giorno <strong>di</strong> carnovale io mi trovo<br />

a Bergamo, ove il ceto mercantile mostra desiderio <strong>di</strong> venire a fare i Santi Esercizj da noi. Siccome si<br />

tratta <strong>di</strong> mettere qui pure in attività uno dei nostri Rami, che per le maritate non fù ancora praticato,<br />

promisi loro se li combinano, <strong>di</strong> quì fermarmi sino la terza settimana <strong>di</strong> Quaresima, sul principio della<br />

quale vorrei recarmi a Milano per istare otto, o <strong>di</strong>eci giorni colle care Compagne, in<strong>di</strong> servire le Dame<br />

similmente per i Santi Esercizj compiti appena i quali, ritornerò quì per essere a Verona nell'ottava<br />

pasquale.<br />

Subito dopo questo debbo passare a Venezia avendo colà tra gli altri affari, d'aprirsi spero<br />

l'Ospitale delle Convalescenti 1 , e compiti ivi pure dalle Dame gli Esercizj mi conviene subito ripartire<br />

per Verona avendo la fondazione <strong>di</strong> Trento, che quel degnissimo Monsignor Vicario 2 desidera si faccia<br />

entro il prossimo maggio. Da questo itinerario com'Ella ben comprenderà, mi verrà tolto il bene<br />

d'ossequiarla che volentieri poi rinunzio al Signore, restando nella lusinga <strong>di</strong> poterlo fare in altro<br />

momento e chi sa che non sia quando abbia da prestarmi per servirla.<br />

La <strong>di</strong> Lei carità sò, che sentendo tutti questi miei giri vorrà raccomandarmi d'avermi cura. Io la<br />

prevengo col <strong>di</strong>rle, che cerco d'avermi tutta quella che posso, molto più perché gli anni si accrescono, e<br />

mi conviene confessare, che le forze vanno <strong>di</strong>minuendosi, quantunque la salute sia <strong>di</strong>scretta, ma non<br />

sono più capace d'incontrare le fatiche <strong>di</strong> petto, come faceva una volta.<br />

Sento che le buone figliuole da noi educate si prestano alla meglio nell'educazione della<br />

gioventù. Voglia il Signore, che lavorino molto, come <strong>di</strong> cuore desidero.<br />

Termino col raccomandarmi quanto posso alle sante <strong>di</strong> Lei orazioni, solo perché possa giungere<br />

quando sarà il <strong>di</strong>vino piacere al porto dell'eterna salute, ed umiliandole i rispettosi doveri delle<br />

Compagne la supplico della sacra pastorale bene<strong>di</strong>zione, e colma <strong>di</strong> venerazione, rispettosamente mi<br />

segno<br />

Di Vostra Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssima<br />

1 Ospedale delle Convalescenti (Ep. II/2, lett. 844,, pag. 1095).<br />

2 Mons. Sardagna Emanuele, Vicario Capitolare <strong>di</strong> Trento (Ep. I, lett. 388, n. 5, pag. 626).

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