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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A MONS. ZOPPI<br />

847(Verona#1827.12.07)<br />

Notizie varie, tra cui il ricordo penoso della morte della tirolese, Beatrice Olivieri e della partenza, per il<br />

forzato ritorno a Coriano, della Damina Ferrari a causa della precaria salute.<br />

V.G. e M. Illustrissimo e Reveren<strong>di</strong>ssimo Monsignore<br />

Egli è pure tempo una volta ch'io rompa l'involontario, ma tanto lungo mio silenzio, e che<br />

sod<strong>di</strong>sfi alla mia brama <strong>di</strong> venire in iscritto ad ossequiare la Signoria Vostra Illustrissima e<br />

Reveren<strong>di</strong>ssima. L 'unica cosa che mi tenga quieta quando non posso scriverle si è la certezza che Ella<br />

per mancanza delle mie lettere non dubiterà mai dell'invariabilità della mia venerazione, e del mio<br />

interessamento per la <strong>di</strong> Lei Diocesi. Non <strong>di</strong> meno l'aver dovuto perdere il bell'incontro <strong>di</strong> quel<br />

degnissimo Cavaliere Cicopieri, e quella pure d'un Padre Barnabita <strong>di</strong> costì, che trovavasi a Milano<br />

quando io vi giunsi, mi fu propriamente <strong>di</strong> mortificazione. Che vuole che le <strong>di</strong>ca Illustrissimo e<br />

Reveren<strong>di</strong>ssimo Monsignore, dovetti girar molto e fermarmi poco in ogni luogo, conseguentemente nei<br />

Paesi mi trovo tanto soverchiata dagli affari che mi riesce spesse le volte impossibile supplire a quei<br />

doveri che tante volte più desidero.<br />

Questo anno, ha piaciuto al Signore <strong>di</strong> visitarmi in modo <strong>di</strong>ferente però <strong>di</strong>videndomi da due de'<br />

migliori soggetti dell'Istituto. Della mia buona Tirolese 1 già gliene parlai, e la raccomandai ai <strong>di</strong> Lei<br />

suffragi. Ma poi la vacillante sanità <strong>di</strong> quella bravissima Damina 2 , che meco venne da Rimini fece che i<br />

nostri me<strong>di</strong>ci non vollero assolutamente arrischiare che nel frigido nostro clima passasse questa<br />

l'inverno. Dovetti quin<strong>di</strong> ricondurla sino a Modena, ove sua madre venne a riceverla. La prima mi<br />

tengo certa <strong>di</strong> non averla perduta che per la terra, ma che presso il <strong>di</strong>vin Trono stia pregando per noi. La<br />

seconda si adoprerà quanto può per istabilire una Casa dell'Istituto nel piccolo Coriano 3 , paese lontano<br />

otto miglia da Rimini. Io sono contenta delle <strong>di</strong>vine <strong>di</strong>sposizioni, quantunque mi <strong>di</strong>spiaccia la<br />

lontananza e dell'una e dell'altra. Quando fui a Modena parlai <strong>di</strong> Lei con un degnissimo sacerdote, ed<br />

andava pensando che erami a lei avvicinata per linea retta perché per quella parte non vi sono strade per<br />

quanto credo praticabili.<br />

Ritornata a Verona passai a Bergamo per cambiare la Superiora che aveva terminato i sei anni<br />

del suo governo, e perché anche dopo la morte della tirolese io mi trovava in questa prima Casa tanto<br />

sopracarica <strong>di</strong> affari, che mi pareva aver da cedere sotto il peso, quantunque ringraziando il Signore<br />

abbia anche qui de' soggetti eccellenti, ma sono giovanette, e quelle poche <strong>di</strong> età matura sono soffocate<br />

dalle occupazioni, o logore dalle fatiche. Fui costretta a levare la buona Domenica 4 da Milano, e la cara<br />

Durini non mi fulminò per miracolo, anzi per indurmi a fare una gita <strong>di</strong>rei quasi <strong>di</strong> qualche ora <strong>di</strong> più a<br />

Milano, ebbe la bontà <strong>di</strong> condurmi la Compagna a Bergamo, ed io andai quattro giorni a Milano<br />

coll'amica. Colà trovai tutte le cose in or<strong>di</strong>ne, ma la <strong>Maddalena</strong> 5 umanamente parlando mi dà assai<br />

poche speranze. Si sono però accresciute <strong>di</strong> numero essendo entrate quattro novizie. Tornata a<br />

Bergamo, e terminato un pò <strong>di</strong> ritiro alle maestre <strong>di</strong> campagna che poterono intervenirvi, fatti li Santi<br />

Esercizi alle Compagne, istradata la novella Superiora, ritornai a Verona colla deposta che farò<br />

sottosuperiora in luogo della defonta, ed ora starò qui quanto potrò per avviare questa pure, e lasciare<br />

1 Beatrice Olivieri (Ep. I, lett. 339 n. 5, pag. 529).<br />

2 Isabella Ferrari (Ep. I, lett. 347, n. 5, pag. 542).<br />

3 Coriano (Ep. I, lett. 339, n. 3, pag. 528)<br />

4 Faccioli Domenica (Ep.I, lett. 360, n. 1, pag. 568).<br />

5 <strong>Maddalena</strong> Crippa , della Casa <strong>di</strong> Milano (Ep. II/1, lett. 530, pag. 314).

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