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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A MONS. ZOPPI<br />

843(Verona#1827.01.21)<br />

Egli è contentissimo delle notizie positive delle can<strong>di</strong>date maestre, ma gli servirebbe molto <strong>di</strong> più una<br />

fondazione <strong>di</strong> Figlie della Carità. La <strong>Canossa</strong> è sempre <strong>di</strong>sponibile, ma è necessario attendere ciò che vorrà la<br />

Provvidenza.<br />

V: G: e M: Illustrissimo e Reveren<strong>di</strong>ssimo Monsignore<br />

Con molta compiacenza rilevo dall'ossequiato foglio <strong>di</strong> Vostra Signoria Illustrissima e<br />

Reveren<strong>di</strong>ssima, il ritorno dell'ottimo Signor Giovanni Brunetti, al quale non poteva a meno <strong>di</strong> non<br />

andar pensando, attesa la pessima stagione, non tanto opportuna per viaggi. Ringrazio il Signore, che<br />

quella degna persona sia arrivata felicemente.<br />

Supplico la <strong>di</strong> Lei bontà a non volersi prender pena, per la combinazione accaduta dell'età<br />

innoltrata della Vignaroli 1 . Sono accidenti, che appunto tra le tante occupazioni succedono. Peraltro le<br />

<strong>di</strong>rà, che per l'imparare ha molta prontezza, anzi più <strong>di</strong> tutte, né io posso lagnarmi <strong>di</strong> essa. Si mostra<br />

adesso contenta ed intenzionata <strong>di</strong> operare al suo ritorno. Non<strong>di</strong>meno non mi assicuro della sua<br />

vocazione, vedremo andando innanzi. Per le altre due poi le <strong>di</strong>rà, che la Teresa Vaccà ancor noi la<br />

troviamo un angioletto, ma ha molta <strong>di</strong>fficoltà ad imparare, contuttociò spero bene, ma nel suo piccolo.<br />

La Francesca Manucci finalmente è un ottimo soggetto, che per le sue qualità, pel suo spirito, in<br />

somma per tutto, da quanto sin quì si è potuto conoscere, non troverei <strong>di</strong>fficoltà se si trattasse <strong>di</strong> una<br />

postulante, <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>carla a riuscire ottimamente nel nostro Istituto. Il tempo e l'esperienza, forse anche<br />

una non interotta coltivazione, ci faranno conoscere il <strong>di</strong> più; ed io non mancherò tratto, tratto, <strong>di</strong><br />

tenerla al fatto dell'andamento delle cose, e <strong>di</strong> sottoporle i deboli miei riflessi, ch’Ella raddrizzerà e<br />

<strong>di</strong>rigerà a maggior gloria del Signore, ed al maggior vantaggio del suo popolo.<br />

La Signoria Vostra Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssima si assicuri <strong>di</strong> tutto il mio desiderio, per poter<br />

da quella miserabile che sono a questo giovar davvero.<br />

Sento, come già ben m'immaginava, ch'Ella batte e ribatte per ottenere qualche cosa <strong>di</strong> più che<br />

le maestre, e sento pure l'orazione che per tal oggetto fa fare. Il Signore <strong>di</strong>sponendo, che il caritatevole<br />

<strong>di</strong> Lei zelo venga sod<strong>di</strong>sfatto, aprirà a me pure la strada da coa<strong>di</strong>uvarvisi, ma intanto si accerti che nel<br />

caso per parte mia sono <strong>di</strong>sposta a fare quello che potrò, e per ora quì continueremo ad unirci a Lei<br />

nell’orazione.<br />

La ringrazio molto della premura che ha per la mia salute, che non la merita. Si vede<br />

propriamente, che il Signore secondo la vocazione dona le forze. Per non darle pena, nel <strong>di</strong>rle che fui<br />

ammalata nello scorso estate, non le <strong>di</strong>ssi d'esserlo stata lungamente e sul serio.<br />

Prima <strong>di</strong> andare a Rimini non sapeva come avrei potuto superare un tal viaggio, ed invece<br />

piacque al Signore, che mi rimettessi, <strong>di</strong>modo chè malgrado l'eccessivo freddo che quì abbiamo, non so<br />

<strong>di</strong>rle il tempo che me l'abbia passata tanto bene, avendo da lavorare eccessivamente.<br />

Mi <strong>di</strong>menticava <strong>di</strong> <strong>di</strong>rle, che rapporto al tessere farò quanto sarà possibile, perché almeno la<br />

Francesca ne prenda una idea <strong>di</strong>cendosi da queste Figliuole, che per Massa la tela e l'altra tessitura<br />

semplice importa poco, venendo fatta la tela a prezzo vilissimo nella montagna; che quello<br />

occorrerebbe per costì sarebbe la tessitura operata, e questa porta una machina troppo grande e<br />

fatturosa. Oltre <strong>di</strong> che le cose da insegnar loro sono tante, e sette mesi scorrono presto. Ripeto<br />

comincerò a far imparare alla Francesca, che sola a mio credere può sostenere il tellajo le cordelle, in<br />

1 COLOMBA VIGNAROLI, TERESA VACCA' e FRANCESCA MANNUCCI, furono mandate a Verona dal Vescovo ,<br />

Mons. Zoppi, per essere preparate a <strong>di</strong>venire sue collaboratrici nella Diocesi <strong>di</strong> Massa.

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