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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A MONS. ZOPPI<br />

840(Verona#1826.11.12)<br />

Egli trova <strong>di</strong>fficoltà per il viaggio delle ragazze a Verona. La <strong>Canossa</strong> fa alcune proposte e dà insieme notizie<br />

del ritardo necessario alla fondazione <strong>di</strong> Trento.<br />

V: G: e M: Illustrissimo e Reveren<strong>di</strong>ssimo Monsignore<br />

Non posso negare a Vostra Signoria Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssima, che la bontà del Signore<br />

non siasi degnata d'assistermi in modo particolare anche sull'articolo salute nel già fatto viaggio. Prima<br />

d'intraprenderlo atteso la mia poca virtù era in timore <strong>di</strong> non reggervi, ma si vede che volle il Signore<br />

farmi vedere che quand'egli vuole fa fare quello che non si crederebbe ed era del tempo che non aveva<br />

goduto salute simile a quella, che godei in questo viaggio.<br />

Certo che cresce in me il desiderio d'essere pronta a qualunque <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> Dio nel caso si<br />

verificasse quanto Don Giulio 1 le <strong>di</strong>sse.<br />

Veniamo adesso al nostro argomento delle buone giovani <strong>di</strong> cui da tanto tempo trattiamo.<br />

Illustrissimo e Reveren<strong>di</strong>ssimo Monsignore per quanto io ci abbia riflettuto non saprei proprio<br />

quì ritrovare una persona a proposito, per ogni rapporto da mandarle a ricever costì. Quattro giovani<br />

forestiere sono mercanzie troppo gelose, oltre <strong>di</strong> che trattasi che la situazione <strong>di</strong> Massa <strong>di</strong>viene per noi<br />

un paese fuori <strong>di</strong> strada, <strong>di</strong> modo che eccettuata la strada <strong>di</strong> Genova, o <strong>di</strong> Firenze altra non se ne<br />

conosce per venirvi da quanto posso sapere. L 'illimitata <strong>di</strong> Lei bontà mi perdonerà se ar<strong>di</strong>sco umiliarle<br />

quanto a me passò per pensiero sù tale rapporto. Mi par dunque, che la Signoria Vostra Illustrissima e<br />

Reveren<strong>di</strong>ssima assicurata che si fosse prima se realmente siavi come realmente suppongo una strada<br />

che conduca da Massa a Reggio, o a Modena <strong>di</strong>rettamente se, atteso lo smisurato imbarazzo che noi<br />

donne siamo in viaggio, trovasse incompatibile mandare tutte quattro le Figlie, potrebbe mandarne due,<br />

scegliendo le più opportune o forse anche tre, e farle accompagnare dal padre <strong>di</strong> alcuna <strong>di</strong> esse nel caso<br />

che alcuno ve ne sia <strong>di</strong> cui possa compromettersene, e dall'ottimo <strong>di</strong> Lei secretario il quale, poi da<br />

Mantova, da quì lontana solo ventiquattro miglia, potrebbe continuar per Milano, e le due Figlie col<br />

padre continuar potrebbero per Verona. Con ciò a me sembrerebbe provveduto alla sostanza, ed<br />

all'apparenza.<br />

Spero che la <strong>di</strong> Lei bontà vorrà essere persuasa che il solo desiderio <strong>di</strong> servirla mi determina a<br />

sottoporle questa mia idea, aggiungendole in pari tempo che nel caso ella non potesse combinare tal<br />

viaggio, sempre egualmente resterà in me viva la premura per Massa, ed invariabile la mia <strong>di</strong>sposizione<br />

d'impiegarmi per servirla, debolmente bensì ma <strong>di</strong> cuore, al momento che il Signore fosse per aprircene<br />

la strada.<br />

Sono unicamente costretta a supplicarla <strong>di</strong> nuovo <strong>di</strong> prontamente onorarmi <strong>di</strong> quanto avrà<br />

potuto determinare per mia norma, assicurandola che sono tanto circondata d'impegni, che mi conviene<br />

misurare il tempo come l'oro.<br />

Anche questa volta per la ristrettezza del tempo poco potrò <strong>di</strong>rle intorno al povero nostro<br />

Istituto, per cui la <strong>di</strong> Lei carità s'interessò sempre. Voglio almeno <strong>di</strong>rgliene qualche cosa, e prima <strong>di</strong><br />

tutto voglio significarle, come la nostra fabbrica, ossiano i ristauri <strong>di</strong> Trento vanno avvanzandosi, però<br />

non vedo sperabile, che la fondazione abbia luogo prima dell'autunno venturo. Di Milano Ella già sà il<br />

cambiamento della Superiora 2 , e grazie al Signore tutto và benissimo, e con piena armonia, ed<br />

intelligenza trà la Casa grande, e la Casa piccola. Quello che dà pena a Milano è la salute vacillante del<br />

1 Dugnani Don Giulio (Ep I, lett. 340, n. 3, pag. 531).<br />

2 Spasciani Teresa (Ep. I, lett. 279, n. 10, pag. 414).

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