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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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AD ANTONIO ROSMINI<br />

707(Verona#1823.12.28)<br />

Da più <strong>di</strong> un anno la <strong>Canossa</strong> non scriveva al Rosmini, anche perché aveva seguito con angoscia i <strong>di</strong>fficili inizi<br />

della Congregazione dei Figli della Carità <strong>di</strong> Milano. Quando pareva che tutto fosse naufragato, le speranze si<br />

erano ravvivate e, al momento in cui scrive, sembra proprio che la pianticella voglia riprendere vigore. Si tratta<br />

ora <strong>di</strong> vedere quale sia la città più adatta ad essere sede della nuova opera. La lettera, molto lunga, segnala i<br />

vari particolari <strong>di</strong> quella iniziale attività milanese e chiede al Rosmini quale sia la <strong>di</strong>sponibilità dell'aiuto<br />

finanziario, con cui ha promesso <strong>di</strong> collaborare.<br />

V:G: e M: Veneratissimo Signor Don Antonio<br />

Cf. App. A 105, lett. 9 gennaio 1824<br />

La lunghezza del mio silenzio, Veneratissimo Signor Don Antonio potrebbe averle dato luogo<br />

<strong>di</strong> pensare, che fosse andato a terra il nostro progetto dei Figli della Carità dal quale io spero abbia da<br />

risultare tanto bene. Ma quantunque desiderassi molte volte darmi l'onore <strong>di</strong> scrivere a Vostra Signoria<br />

Illustrissima, e Reveren<strong>di</strong>ssima, sono andata <strong>di</strong>fferendo sin quì, bramando pure <strong>di</strong> vedere un principio<br />

più solido, e dal quale si potesse dedurre con qualche sicurezza un felice riuscimento, prima<br />

d'incomodarla domandandole l'assistenza della <strong>di</strong> Lei carità, e trattarne nuovamente con Lei. D'altronde<br />

tante furono le <strong>di</strong>fficoltà da superarsi, che alcuni momenti sembrò la cosa ridotta al punto <strong>di</strong> dover<br />

deporre ogni lusinga. Maria Santissima però, dalla quale unicamente possiamo attendere l'esecuzione<br />

dell'opera, se tale sarà il Voler <strong>di</strong> Dio, pare che adesso abbia essa quasi <strong>di</strong>rei cominciato positivamente,<br />

e che si avvicini il momento in cui rendasi necessario il pensare a dare un'opportuno avviamento a<br />

norma del progettato.<br />

Credo però non le <strong>di</strong>spiacerà sentire con quella brevità che potrò maggiore, le contrarietà<br />

incontrate, poi le <strong>di</strong>rò lo stato attuale dell'affare, e qual sia il modo con cui a me sembra vada ora a<br />

stabilirsi, e ciò succedendo sarà questo il momento in cui vi sarà bisogno anche della <strong>di</strong> Lei carità.<br />

Ella si ricorderà quel bel principio <strong>di</strong> que' quattro primi giovani unitisi a Milano presso quel<br />

Signor Canonico 1 . Sappia dunque, che due <strong>di</strong> questi non vedendo presso <strong>di</strong> quel degno sacerdote<br />

eseguibile l'impresa, avendo Egli idee sante bensì, ma d'altra sorte, in poco tempo si ritirarono vestendo<br />

l'abito clericale, nè so più se conservino l'antico desiderio, e quando ciò fosse, sarebbe sempre da<br />

assicurarsene bene, ma già dubito l'abbiano cangiato. Gli altri due restarono costanti, ma il maggiore,<br />

che può <strong>di</strong>rsi quello che aveva unito gli altri tre, oppresso dalle fatiche della vita attiva, accoppiata ad<br />

un metodo che alla mia freddezza sembrava troppo austero, si ammalò seriamente, e vedendo anch'esso<br />

l'impossibilità d'ivi dar esecuzione al piano, dopo aver tentato ogni mezzo per persuaderne il Canonico,<br />

al quale erasi con tal concerto unito, si ritirò a casa sua, mantenendo però sempre vivo il desiderio<br />

medesimo, e si rimise in salute.<br />

Finalmente il quarto pure fermissimo nella vocazione si tenne, restando frattanto con quel<br />

Canonico, né io voleva eccittarlo a lasciarlo pel bene che vi faceva, però bramando egli <strong>di</strong> farsi<br />

sacerdote lo aveva secondato in questo, ed aveva pre<strong>di</strong>sposto le cose in modo, che lasciando egli da se<br />

e naturalmente il luogo ove si trovava, avesse modo d'essere ricevuto per gli studj nel seminario <strong>di</strong><br />

Bergamo, del quale io ho grande opinione, per la pietà, come per la dottrina.<br />

Nel qual caso già avrei scritto a Lei un passo, che in riflesso <strong>di</strong> tutte le altre combinazioni dava<br />

a me l'idea <strong>di</strong> un principio. Ma lo scorso agosto un Vescovo novellamente consacrato conoscendo<br />

1 Canonico Giglio (Ep. II/2, lett. 697, n. 2, pag. 754).

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