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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A MONS. ZOPPI<br />

838(Verona#1826.06.17)<br />

Nuova <strong>di</strong>lazione per il viaggio delle future maestre a Verona, causata non solo da malattia della <strong>Canossa</strong> e da<br />

un forzato viaggio a Venezia, ma anche da una causa, che il nobile Dugnani, nel suo passaggio da Massa, potrà<br />

chiarire.<br />

V:G: e M: Illustrissimo e Reveren<strong>di</strong>ssimo Monsignore<br />

Non credo voglia la Signoria Vostra Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssima per quanto lungo sia il mio<br />

silenzio, e quantunque non possa sempre sul punto riscontrare gli ossequiatissimi <strong>di</strong> Lei fogli, come<br />

bramerei, dubitare mai della sempre nuova mia premura, e del più vivo mio interessamento, per tutto<br />

quello che la riguarda.<br />

Il recente motivo dunque, per cui anche adesso dovetti lasciar passare qualche tempo, senza<br />

potermi dar l'onore <strong>di</strong> scriverle si fù perché in questo intervallo feci la gita mia solita <strong>di</strong> questa stagione<br />

a Venezia, ove dopo aver assistito agli Esercizj spirituali <strong>di</strong> quelle pie Dame, dovetti trattenermi <strong>di</strong><br />

soprapiù altre tre settimane, per combinare molti altri affari. Si figuri, che non seppi <strong>di</strong> dover fare tal<br />

viaggio, che dal dopo pranzo alla sera, del giorno antecedente alla mia partenza, avendo prima sempre<br />

sostenuto questo nostro Superiore 1 , ch'io dovessi trattenermi quì, e mandare invece due Compagne a<br />

suplire per me; ma momentaneamente combinossi un certo affare, per cui fu costretto a mandarmi a<br />

Venezia. Durante la mia <strong>di</strong>mora colà, che fu <strong>di</strong> un mese circa, l'assicuro che mi trovai <strong>di</strong>rei quasi<br />

soffocata dalle occupazioni, per lo che non avendo ivi avuto un momento <strong>di</strong> respiro in mezzo a tante<br />

cose e pensieri, appena quì ritornata cad<strong>di</strong> ammalata, e tutt'ora dal giorno 6 a questa parte sono <strong>di</strong><br />

camera, e non posso parlare che pochissimo.<br />

Già de' miei mali soliti, cioè fui attaccata da una delle mie fortissime tossi con febbre, per la<br />

quale dopo avermi fatto un emmissione <strong>di</strong> sangue, e dovuto stare qualche giorno anche in letto, ora me<br />

la passo un pochetto meglio, ma poco, che già alcuni giorni conviene passarli. Non si prenda <strong>di</strong> ciò la<br />

minima pena la <strong>di</strong> Lei carità, che sà bene che tutto poi termina in niente, e così sarà anche questa volta.<br />

Tutto questo estesamente le ho voluto quì soggiungere, solo perché mi preme tenere Vostra Signoria<br />

Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssima sempre più assicurata, che alle volte l'impotenza mi priva del contento<br />

<strong>di</strong> poter fare ciò che sarebbe del pari mio dovere, come vivo mio desiderio. Non però <strong>di</strong> tal tempera<br />

come i miei, sono per quello che sento i <strong>di</strong> Lei mali. Ella sì che ha molto da soffrire. La prego dunque a<br />

volersi fare tutto quel coraggio che può, e <strong>di</strong> confidare in Maria Santissima, e vedrà che questa<br />

carissima Madre le otterrà la necessaria fortezza, ed un perfetto ristabilimento, come vivamente lo<br />

desidero. A proposito <strong>di</strong> Maria Santissima sappia la Vostra Signoria Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssima,<br />

che a momenti ho completo il numero de' sacerdoti 2 , che celebrano la Santa Messa una volta il mese,<br />

coll'intenzione ch'Ella già sà; ma adesso vò facendo a tutti una nuova supplica, la quale si è, che<br />

vogliano celebrare detta Santa Messa ad un altare privilegiato, onde liberare un'anima del Purgatorio a<br />

scielta <strong>di</strong> Maria Santissima, perché questa vada ai pie<strong>di</strong> della nostra gran Regina ad impetrarci quelle<br />

grazie, che Le chie<strong>di</strong>amo. Di tal cosa ar<strong>di</strong>sco supplicar pure la Signoria Vostra Illustrissima e<br />

Reveren<strong>di</strong>ssima, certa che gioverà anche alla <strong>di</strong> Lei Diocesi.<br />

E' superfluo ch'io le rinnovi le sincere proteste del mio interessamento per la fondazione, solo a<br />

rischiarimento in ogni caso m'onoro <strong>di</strong> <strong>di</strong>rle, che quando sente da me degli obbietti, non creda provenir<br />

questi da raffreddamento, ma solo dalle momentanee circostanze, e tante volte lo stesso desiderio mi fa<br />

1 Mons. Ruzzenenti Vincenzo, Superiore della Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. II/1, lett. 490, n. 1, pag. 166).<br />

2 Quasi trenta. In A.C.R. c'è l'elenco nominale.

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