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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A MONS. ZOPPI<br />

837(Bergamo#1826.04.15)<br />

Ragioni particolari impe<strong>di</strong>scono alla <strong>Canossa</strong> <strong>di</strong> ricevere subito le quattro future maestre <strong>di</strong> campagna. La<br />

<strong>di</strong>lazione non significa <strong>di</strong>sinteresse, che anzi la Marchesa è in pena perchè non prevede prossima neppure la<br />

fondazione a Massa.<br />

V:G: e M: Illustrissimo e Reveren<strong>di</strong>ssimo Monsignore<br />

Non essendomi stato possibile darmi l’onore <strong>di</strong> scrivere alla Signoria Vostra Illustrissima e<br />

Reveren<strong>di</strong>ssima da Milano lo faccio da Bergamo, ove da giorni mi trovo, e da dove penso partire più<br />

presto <strong>di</strong> quello ch’io <strong>di</strong>ssegnava, avendo dovuto <strong>di</strong>fferire ad altro tempo l’esecuzione del progetto<br />

degli spirituali Esercizi delle mercanti attesa una grave malattia <strong>di</strong> cui venne attaccata quella signora,<br />

che li promosse. D’altronde alcuni pressanti impegni mi chiamano almeno momentaneamente a<br />

Verona.<br />

Già il degnissimo signor Commissario <strong>di</strong> lei fratello, mi avrà senza dubbio favorito presso <strong>di</strong> lei<br />

come mi promise, ed avrà e pregato la <strong>di</strong> lei bontà a tener sospesa ancora la partenza delle buone<br />

giovani, che avremo la consolazione <strong>di</strong> educare meglio che sapremo. Ar<strong>di</strong>sco tenermi certa, che tale<br />

ritardo non avrà in lei fatto nascere il minimo dubbio sulla mia <strong>di</strong>sposizione, e vivissima brama <strong>di</strong><br />

servirla. Nell’atto che debbo supplicarla nuovamente <strong>di</strong> ritardare a mandarle sino ad un mio avviso le<br />

soggiungerò che la remora, che le domando non ha altro oggetto se non <strong>di</strong> giovar loro maggiormente.<br />

Sappia, che per certa imprevveduta combinazione tutta mia, che in altro momento le significherò, per<br />

qualche settimana non mi posso assicurare <strong>di</strong> fermarmi in Verona, ne che fermar vi si possa quella<br />

compagna, la quale si compiacque la bontà del Signore bene<strong>di</strong>re abbondantemente nell’educazione<br />

delle maestre <strong>di</strong> campagna <strong>di</strong> quì.<br />

Conseguentemente bramando <strong>di</strong> trovarmi io all’arrivo delle sue giovani, e <strong>di</strong> poter vederle io<br />

stessa istradate almeno un mese nelle mani <strong>di</strong> questa compagna, più delle altre esercitata in tale<br />

impiego, sono costretta a cercare una <strong>di</strong>lazione <strong>di</strong> quello che non vedo il momento <strong>di</strong> poter eseguire.<br />

Tra poche settimane mi onorerò <strong>di</strong> rispondere decisamente in proposito, e sono certa che pure non solo<br />

troverà opportuno quello ch’io penso, ma che in questi momenti non me le manderebbe sapendo le<br />

circostanze mie, neppure se io glielo scrivessi. La <strong>di</strong> lei carità non si metta per me in pensiero. Non vi è<br />

niente <strong>di</strong> male. Anzi ho motivo <strong>di</strong> ringraziare il Signore, ma ho bisogno d’orazione.<br />

Rapporto alla strada poi per cui Vostra Signoria Illustrissi ma e Reveren<strong>di</strong>ssima potrà mandarle<br />

debbo confessarle, che non conosco quale sia la più breve. Io le avevo proposto la via <strong>di</strong> Milano,<br />

perche pensava non vi fosse altra strada ma la <strong>di</strong> lei ricerca mi risvegliò la idea <strong>di</strong> persona da me<br />

conosciuta, la quale aveva una certa relazione da coteste parti, ed era <strong>di</strong> Reggio. Se per tal via possono<br />

venire, da Reggio per la via <strong>di</strong> Mantova a Verona, la strada nella lunghezza non è confrontabile con<br />

quella da Massa a Milano. Rapporto alla ricerca ch’ella mi fà <strong>di</strong> quello che debbono seco portare<br />

quando verranno, faccia pren<strong>di</strong>no seco la loro biancheria personale, ed i loro vestiti; per carità mi<br />

perdoni se parlo chiaramente, se hanno la loro biancheria da letto, piccola quantità già s’intende, e solo<br />

il bisognevole da cambiarsi, la portino, se non l’hanno la prego a non prendersi pensiero <strong>di</strong> fargliela lei,<br />

che adopereranno della nostra.<br />

Quando sarà il momento da mandarle avrà similmente la bontà <strong>di</strong> scrivermi quali cose in<br />

particolare ella brama per cotesti Paesi, che imparino, perche vorrei pure avessero da essere <strong>di</strong><br />

giovamento. Già sono certa, che nello sciegliere ella non isbaglierà certamente. L’unica cosa <strong>di</strong> cui mi<br />

raccomando, e per poterla servire davvero, ed anche per non restare noi atteso il numero nostro sempre<br />

assai limitato in confronto delle occupazioni, impossibilitate dall’addestrar <strong>di</strong> queste figlie, e le altre,<br />

che con esse per altri Paesi verranno educate, si è che siano persone <strong>di</strong> buona salute, avendo noi

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