epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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quarta settimana gli Esercizj spirituali delle nostre Dame, che verranno loro dati dal Padre Milani 3 , e dal Padre Malerba 4 . Mi raccomando quanto posso alla carità delle di lei orazioni. Onorandomi di risposta, prima della quarta settimana, favorisca dirigere la lettera a Bergamo. La supplico della sacra pastorale benedizione, e le rassegno nuovamente l’ossequioso mio rispetto. Di Vostra Signoria Illustrissima e Reverendissima Verona San Giuseppe 18 febbrajo 1826 3 Padre Milani, valente oratore (Ep. II/1, lett. 545, pag. 350). 4 Padre MALERBE, uno dei predicatori degli Esercizi alle Dame. 5 NB. Autografa della Canossa solo la firma. Umilissima Ubbidientissima Ossequiosissima Maddalena di Canossa Figlia della Carità 5

A MONS. ZOPPI 836(Milano#1826.03.18) La Canossa ha ritardato a rispondere alla missiva del Vescovo per molte e varie ragioni che espone. E‟ contenta che egli abbia giudicata positiva la sua proposta di preparare quattro giovani per collaborare con lui per le scuole serali e per l‟oratorio festivo. Non si preoccupi dell‟onere finanziario e gliele mandi, che lei e le sue consorelle faranno quanto di meglio sarà loro possibile. V G e M Illustrissimo e Reverendissimo Monsignore Al mio arrivo in Milano ritrovai il veneratissimo foglio del giorno 1 marzo con cui la Signoria Vostra Illustrissima e Reverendissima mi onorò, al quale non diedi un subito riscontro, come bramava, per due motivi. Primieramente perchè occupatissima per gli Esercizj di queste nostre Dame, i quali sono sul comp In secondo luogo perchè aspettava più dettagliate di lei notizie; dall’ottimo Conte Mellerio 1 . Jeri solo fù questo a favorirmi, mi portò i gentili di lei saluti, e fui assicurata dall’Abate Pollidori 2 che la di lei salute si sostiene, malgrado le tante combinazioni, per cui dovrebbe vacillare. Suppongo, che da un giorno, all’altro, ella avrà il contento di rivedere la buona mia amica Durini 3 , ed io dai nostri buoni milanesi, potrò così distintamente, sapere la nuove di lei. Certa di fare cosa gradita alla di lei carità, voglio dirle che il mio viaggio a Trento ebbe un felicissimo esito. Quel Principe Vescovo 4 , il tanto interessato Monsignor Vicario 5 , le Autorità, la città tutta, non potevano darmi maggiori attestati di premura, e di bontà. Il riatamento del locale però a mio credere, non sarà possibile si termini così sollecitamente, essendovi grande lavoro da farsi, nè sò persuadermi, possa essere abitabile, se non che nella primavera dell’anno 1827. Una parola le aggiungerò pure degli Esercizj di quì. Questa volta s’incontrarono sul principio molte difficoltà per combinarli, a riflesso della stagione, che temevasi troppo fredda, ma finalmente la cosa riuscì, e grazie al Signore, con piena sodisfazione di tutti, maggior concorso dell’altra volta, e solo mostrano queste Dame, che siano al termine molto di spiacere. Scrivo queste due righe mentre esse stanno alla meditazione. Ho poi molto piacere che alla Signoria Vostra Illustrissima e Reverendissima sia stato di gradimento il mio progetto, di educarle intanto le quattro figlie, di cui possa valersi per l’istruzione della gioventù. Per di lei norma conto a Dio piacendo quì fermarmi la settimana santa, e la settimana di Pasqua, sino al sabbato in Albis, nel qual giorno vorrei ripassare a Bergamo, dove il ceto mercantile, mi richiese di venire a fare i santi Esercizj da noi, e questi saranno i primi che si faranno per le Signore. Colà pure mi fermerò da circa quindici giorni, indi ripatrierò. Se dunque le riesce in questo tempo possibile, di mandarmi le dette giovani, me le condurrò poi meco a Verona, avendo ivi maggior opportunità di formarle, giusta i comuni nostri desiderj. Cercai quì d’interessare qualche persona a tale oggetto, e spero con qualche frutto, quantunque però non ne abbia ancora risposta positiva, me le mandi liberamente, che già il Signore è grande, ed io l’assicuro, che insieme alla soddisfazione di poterla in questa piccolissima cosa servire, provo una dolcezza impareggiabile, considerando di potermi addoperare con persone, che lavoreranno pel Signore, e pel bene delle anime, in un luogo dove sento esservi un vero bisogno. Assista bensì queste figlie, e noi, colla carità delle di lei orazioni, onde possiamo soddisfare noi coll’insegnare, ed esse coll’apprendere. 1 Conte Giacomo Mellerio , benefattore della Casa di Milano (Ep.I, lett. 387, pag. 624). 2 Abate Polidori, segretario del Conte Mellerio (Ep.I, lett. 388, n. 1, pag. 625). 3 Contessa Carolina Durini (Ep.I, lett. 2, pag. 6). 4 Mons. Luschin Francesco Saverio principe vescovo di Trento (Ep. I, lett. 388, n 5, pag. 626). 5 Mons. Sardagna Emanuele (Ep. I, lett. 388, n. 5, pag. 626).

quarta settimana gli Esercizj spirituali delle nostre Dame, che verranno loro dati dal Padre Milani 3 , e<br />

dal Padre Malerba 4 .<br />

Mi raccomando quanto posso alla carità delle <strong>di</strong> lei orazioni. Onorandomi <strong>di</strong> risposta, prima<br />

della quarta settimana, favorisca <strong>di</strong>rigere la lettera a Bergamo.<br />

La supplico della sacra pastorale bene<strong>di</strong>zione, e le rassegno nuovamente l’ossequioso mio<br />

rispetto.<br />

Di Vostra Signoria Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssima<br />

Verona San Giuseppe 18 febbrajo 1826<br />

3 Padre Milani, valente oratore (Ep. II/1, lett. 545, pag. 350).<br />

4 Padre MALERBE, uno dei pre<strong>di</strong>catori degli Esercizi alle Dame.<br />

5 NB. Autografa della <strong>Canossa</strong> solo la firma.<br />

Umilissima Ubbi<strong>di</strong>entissima Ossequiosissima<br />

<strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong> Figlia della Carità 5

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