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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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Suppongo, che la località essendo convento avrà pure la sua piccola Chiesa, e credo che costì non<br />

sarà né <strong>di</strong>fficile, né molto <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>oso, trovare un Capellano, e chi sà, che forse Vostra Signoria<br />

Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssima come Vescovo della città, non abbia qualche Capellania d'assegnare, o<br />

da restituire a quella Chiesa. Adesso poi per parte mia, comprendo, che dovrei, e vivamente bramerei,<br />

<strong>di</strong> poterle esebire almeno quattro soggetti opportuni, e provveduti, i quali però per l'esperienza attuale<br />

<strong>di</strong> questa nostra piccola Casa <strong>di</strong> Santo Stefano 3 vedo, che sarebbero pochi, e che cinque almeno si<br />

rendono in<strong>di</strong>spensabili, ma la facenda si è che non ho neppure i quattro. Per levare <strong>di</strong> quelle Compagne,<br />

che attualmente si trovano nelle Case, o queste benchè buone, non hanno le qualità necessarie, o le<br />

hanno, e sono il sostegno delle Case stabilite, oltre <strong>di</strong> che molte <strong>di</strong> queste non hanno provve<strong>di</strong>mento<br />

alcuno, e vivono nelle Case col totale del mantenimento, dal quale non si può levare il necessario<br />

fondo, per dar loro sussistenza. Per riuscirvi dunque renderebbesi necessario, trovare il mantenimento<br />

per questo numero <strong>di</strong> soggetti, che per le persone ne ho in vista alcune, le quali non potei sin quì<br />

ricevere, per mancanza <strong>di</strong> mezzi, ma che sono <strong>di</strong> angelici costumi, <strong>di</strong> zelo indefesso, e <strong>di</strong> abilità, le<br />

quali frequentano da noi a segno, che le considero come novizie quasi formate.<br />

Per facilitare poi la cosa, vorrei detterminare trà queste possibilmente per Massa, alcune, che<br />

essendo opportune, hanno anche una parte della dote. Solo una giovane, la quale oltre la schirpa 4 , ha<br />

due mille lire <strong>di</strong> Milano, un'altra ne ha quattro mille e cinque cento, due altre a proposito non hanno,<br />

che la schirpa. Me ne viene ultimamente esibita un'altra a Bergamo, la quale ha tre mille lire <strong>di</strong> dote, è<br />

un angioletto, ma non posso ancora assicurarmi pienamente della attività nelle opere <strong>di</strong> carità, ed in<br />

ogni modo è da formare. Il mio pensiero dunque sarebbe, <strong>di</strong> tentare se da questi Signori quì si potesse<br />

ottenere, o la lira d'Italia giornaliera per quattro soggetti, che renderebbesi necessario restasse perpetua,<br />

non vedendo facilità, che si trovino neppur un progresso in Massa postulanti provvedute, o veramente,<br />

che dassero il compimento delle doti a quelle, che non ne hanno che una parte; ed il mantenimento poi<br />

a quelle, che non hanno niente. Sappia ma favorisca <strong>di</strong> non farne uso, che feci qualche lontana parola al<br />

Conte Mellerio 5 , e mi parve <strong>di</strong>sposto bene.<br />

Se posso vedere Don Giulio Dugnani 6 tenterò trattarne anche con lui. In somma prima <strong>di</strong> partire<br />

da Milano, farò il poco che potrò. Mi <strong>di</strong>spiace che non sono buona da niente, ma confido in Maria<br />

Santissima. Mi viene anche in pensiero s'ella accettasse adesso le esebizioni del Signor Don Gerolamo<br />

Adelasio, proponendo come lei al medesimo questo bene. In conclusione Ella si degni significarmi cosa<br />

crederebbe facessimo, e se io avrò qualche buona notizia mi farò un dovere <strong>di</strong> significargliela, e<br />

favorisca <strong>di</strong>rigere a Bergamo la <strong>di</strong> Lei lettera, onorandomi <strong>di</strong> risposta. Le <strong>di</strong>co il vero appoggierei<br />

volentieri questa trattativa al cuore eccellente, della prima Figlia <strong>di</strong> questa Casa 7 , ma non ho ancora<br />

saputo risolvermi a farlo temendo sempre che i suoi incomo<strong>di</strong> intorbi<strong>di</strong>no i sinceri, ed ottimi desiderj<br />

del suo cuore e non mi abbiano da mettere poi nella necessità d'angustiarci scambievolmente, per<br />

trovarmi nell'impotenza d'appigliarmi, o ai soggetti, o alle strade da essa contemplate.<br />

Non<strong>di</strong>meno mi raccomanderò a Maria Santissima e risolverò sù questo a tenore delle<br />

circostanze. Le parlo <strong>di</strong> prossima partenza perché le nostre Dame non hanno potuto combinare per la<br />

Quaresima i Santi Esercizi, ed in vece li hanno stabiliti intorno alla festa del Sacro Cuore, essendo io<br />

impegnata per la novena della Pentecoste colle Dame <strong>di</strong> Venezia. D'altronde aspettandosi quì per la<br />

fine <strong>di</strong> marzo l'Augusto nostro Sovrano 8 , e sperandosi che il <strong>di</strong> lui soggiorno in questi Paesi sarà lungo,<br />

non pare opportuno fare in quel tempo gli Esercizj. Già come può credere, o a Verona, o a Bergamo, o<br />

3<br />

Casa piccola, in via della Signora (Ep. I, lett. 271, n. 3, pag. 401).<br />

4<br />

Il corredo.<br />

5<br />

Conte Giacomo Mellerio, benefattore della Casa <strong>di</strong> Milano (Ep.I, lett. 387, pag. 624).<br />

6<br />

Dugnani Don Giulio (Ep I, lett. 340, n. 3, pag. 531).<br />

7<br />

Elena Bernar<strong>di</strong> (Ep. I, lett. 278, n. 2, pag. 411).<br />

8 Francesco I, imperatore (Ep.I, lett. 283, n. 2, pag. 422).

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