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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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Pochi giorni sono ebbi lettera da Monsignor Vicario <strong>di</strong> Trento 5 , il quale dopo mille espressioni<br />

<strong>di</strong> bontà anche per parte del novello Principe Vescovo 6 , mi conferma in sostanza quanto già aveva io<br />

più <strong>di</strong>fusamente saputo per parte <strong>di</strong> Monsignor Patriarca <strong>di</strong> Venezia 7 , il quale fù a Vienna, cioè che Sua<br />

Maestà l’Augusto nostro Sovrano 8 conservando la solita sua clemenza per me era <strong>di</strong>sposta a favorire in<br />

tutte le forme quella fondazione. Risposi a Monsignore, eccitandolo anche a supplicare il Vescovo <strong>di</strong><br />

voler sollecitare l'evasione della cosa. Frattanto la buona mia amica Rosmini 9 è già entrata nel<br />

noviziato <strong>di</strong> Verona, che fa con tutto il fervore. Roveredo pure torna a fare progetti, Riva <strong>di</strong> Trento sta<br />

aspettando la risoluzione della sua capitale Trento. Rovato <strong>di</strong> Brescia continua pure ad andar<br />

<strong>di</strong>sponendo per la sua fondazione, ed oltre la fondatrice, ho già accettato un'altro soggetto, giovanetta<br />

assai, ma pare <strong>di</strong> buono spirito.<br />

Ho un'altro trattato che sembra bene avviato a Vicenza, ma convien che <strong>di</strong>ciamo le parole del<br />

Divin nostro Maestro, la messe è molta, e le operaie poche, parlo delle provvedute del loro<br />

mantenimento, come Ella ben sà, ed io l'assicuro, che vado innanzi coi trattati per l’or<strong>di</strong>ne che ho <strong>di</strong><br />

così fare, ma umanamente parlando non lo farei al momento, confido nel Signore, ch'Egli aprirà la<br />

strada. Non creda però Vostra Signoria Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssima che mi <strong>di</strong>mentichi neppure <strong>di</strong><br />

Massa. Si assicuri essere trà le fondazioni una <strong>di</strong> quelle, che mi stà a cuore singolarmente, penso però<br />

che per la troppa compiacenza che avrei se dovesse questa effettuarsi, il Signore vorrà prima esser<br />

molto da me pregato.<br />

Mi scrivono da Venezia oggi l'acquisto fatto da' que' buoni negozianti 10 <strong>di</strong> una gran parte del<br />

locale, che contemplavano per l'Ospitale delle Convalescenti 11 .<br />

Resta adesso che il Signore mi doni lo spirito vero, e ch'io me ne approfitti per lavorar bene,<br />

aprendomene il Signore tante strade. Per questo più <strong>di</strong> tutto mi raccomando assai alla carità delle <strong>di</strong> Lei<br />

orazioni. Dopo averle parlato <strong>di</strong> varj Paesi, conviene poi che le <strong>di</strong>ca una parola pur <strong>di</strong> Milano,<br />

quantunque l'Elena gliene abbia già dato ragguaglio, pensando, che la <strong>di</strong> Lei bontà sentirà con maggior<br />

piacer; a continuarsi le relazioni d'un'opera, che dopo il Signore e Maria Santissima da Lei più che da<br />

ogn'altra persona riconosce la sua esistenza.<br />

Tutto qui dunque và bene. In questa Casa <strong>di</strong> Santo Stefano, essendo le Compagne poche, stetti<br />

ferma quanto potei per tenere un numero limitato <strong>di</strong> ragazze, e cercare che quanto si fa si faccia con<br />

or<strong>di</strong>ne, ed esattezza, massimamente che le Compagne <strong>di</strong> questa casa oltre le altre nostre caritatevoli<br />

occupazioni, hanno anche quasi intieramente la visita dell’Ospitale <strong>di</strong> quella gioventù che ogni giorno<br />

sull’ora dell’istruzione concorrono più <strong>di</strong> 190 ragazze. Le feste poi passeranno le 400. Le Compagne <strong>di</strong><br />

quella casa assistono a tre dottrine ma poche per Chiesa.<br />

Ora mi parlano degli Esercizi delle Dame, che progettano far in Quaresima, ma vi sono tante<br />

cose da superare cominciando dalla possibilità mia <strong>di</strong> qui fermarmi ancora tanto tempo. Non so ancora<br />

come la cosa terminerà parlando <strong>di</strong> tal’epoca. Non posso poi <strong>di</strong>rle quanto motivo abbiamo <strong>di</strong><br />

ringraziare il Signore e Vostra Signoria Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssima d’averci dato, giacché<br />

dovevamo perderla il Signore Preposto.<br />

Tutte si trovano contentissime. Solo le vocazioni come già m’aspettava, sono varissime.<br />

Termino avendola annojata bastantemente, eppure avrei altre cose da <strong>di</strong>rle, ma mi riservo ad altro<br />

incontro.<br />

5 Mons. Sardagna Emanuele (Ep. I, lett. 388, n. 5, pag. 626).<br />

6 Mons. Luschin Francesco Saverio (Ep. I, lett. 388, n 5, pag. 626).<br />

7 Mons. Pyrcker Giovanni La<strong>di</strong>slao, Patriarca <strong>di</strong> Venezia (Ep. II/1, lett. 482, n. 1, pag. 156).<br />

8 Francesco I., imperatore (Ep.I, lett. 283, n. 2, pag. 422).<br />

9 Margherita Rosmini (Ep. I, lett. 342, n. 4, pag. 535)<br />

10 I coniugi Padenghe e l'Alessandri (Ep. I, lett. 352, n. 1, pag. 555).<br />

11 Cf. Aff. Osp. Convalescenti. (Ep. II/2, lett. 892, n. 2, pag. 1207).

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