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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A MONS. ZOPPI<br />

828(Milano#1825.01.19)<br />

Le preoccupazioni del Vescovo <strong>di</strong> Massa sono tante e la <strong>Canossa</strong> ne con<strong>di</strong>vide le pene, segnalando anche le<br />

proprie, che però si assommano, per il momento, nelle malattie e a volte nella morte <strong>di</strong> alcune sue figlie. La<br />

richiesta <strong>di</strong> fondazioni continua: Rovereto, Riva <strong>di</strong> Trento, Rovato <strong>di</strong> Brescia, Vicenza. Si faranno se il Signore<br />

le vorrà.<br />

V .G. e M. Illustrissimo e Reveren<strong>di</strong>ssimo Monsignore<br />

Vorrei lusingarmi, che questa volta non mi succederà quello che mi accadette circa un mese<br />

voglio <strong>di</strong>re che potrò finir <strong>di</strong> scrivere a Vostra Signoria Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssima. Non credo <strong>di</strong><br />

aver provato tanto <strong>di</strong>spiacere <strong>di</strong> non poterlo fare come questa volta, essendo già tanto tempo che sono<br />

priva <strong>di</strong> questo onore. Mi sono proccurata tante volte le <strong>di</strong> Lei notizie in<strong>di</strong>rettamente, e sentendola<br />

sopracarica <strong>di</strong> <strong>di</strong>spiacevoli imbarazzi ebbi sempre la consolazione <strong>di</strong> sentire buona la <strong>di</strong> Lei salute.<br />

Le varie croci con cui piacque al Signore <strong>di</strong> andarmi visitando furono la cagione del mio<br />

silenzio, ed anzi nel mese scorso le aveva io già scritta una ben lunga lettera non finita però, quando<br />

chiamata sul punto nuovamente a Bergamo per una seconda malattia mortale <strong>di</strong> un'ottima mia<br />

Compagna, dovetti dare la commissione alla nostra Elena 1 <strong>di</strong> far le mie veci, e seppi poi dalla stessa,<br />

che per tante occupazioni tardò lungamente a farlo dopo la mia partenza da qui. Maria Santissima però<br />

mi <strong>di</strong>ede la consolazione <strong>di</strong> ridonarmi la Compagna me<strong>di</strong>ante una grazia miracolosa che dalla sera in<br />

cui già munita dell'Estrema Unzione, e delle ultime bene<strong>di</strong>zioni, <strong>di</strong>sperata dal me<strong>di</strong>co, temeva mi<br />

morisse quella notte, la susseguente sera era già senza febbre.<br />

Non<strong>di</strong>meno dovetti fermarmi ancor lungamente essendo stata grazia miracolosa, ma non<br />

compito miracolo, in conseguenza la convalescenza restò molto lunga, e dovetti molto tardare a<br />

restituirmi a Milano. Qui giunta venni <strong>di</strong>rettamente alla nostra primiera Casa <strong>di</strong> Santo Stefano 2 , dove<br />

colle Compagne, che la nostra Elena le nominò, tutt'ora mi trovo. Pensava questa settimana passare alla<br />

Casa della Certosa 3 , ma attualmente ho la mia Cristina 4 incomodata; il me<strong>di</strong>co la giu<strong>di</strong>cò ammalata con<br />

febbre reumatica <strong>di</strong> petto, ma spero che sarà una semplice costipazione, onde credo dovrò quì<br />

trattenersi più giorni ancora. Sia <strong>di</strong> tutto il Signore benedetto, solo mi faccia la carità <strong>di</strong> supplicarlo a<br />

volermi donar forza, perché dovrei essere morta a tutto, ma pur troppo vedo che sono molto viva, e<br />

quando il Signore mi prende qualche Compagna, come una ne chiamò a se a Verona, o che manda a<br />

loro malattie per cui temo <strong>di</strong> perderle, sento quanto viva io sia, e quanto io sia a loro attaccata.<br />

Con sincerità assicuro Vostra Signoria Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssima che da miserabile come<br />

sono, ma <strong>di</strong> cuore, pregai anch 'io in questo tempo per lei in modo particolare sapendo che il Signore la<br />

conduce sulla strada dei Santi, e l'unica consolazione ch'io abbia a <strong>di</strong> Lei riguardo si è il riflesso, che i<br />

primi Vescovi <strong>di</strong> ogni Diocesi tutti furono santi, e così si vede, che il Signore fa con Lei.<br />

Rapporto a noi <strong>di</strong>rò alla <strong>di</strong> Lei carità, che sono certa sentirà volentieri, che il Signore in<br />

riguardo della Santissima <strong>di</strong> Lui Madre bene<strong>di</strong>ce copiosamente ovunque si trova l'Istituto e le croci <strong>di</strong><br />

cui le parlai, sono mie particolari per la ragione detta li sopra, ma non le chiamerò dell'Istituto, se non<br />

che se il Signore mi prende, e gli piace s'infermino i soggetti singolarmente, e sono degli ottimi, è croce<br />

bensì ma venuta imme<strong>di</strong>atamente da quello che è poi l'arbitro della vita, e della morte.<br />

1 Elena Bernar<strong>di</strong> (Ep. I, lett. 278, n. 2, pag. 411).<br />

2 Casa piccola in via della Signora, Milano (Ep. I, lett. 271, n. 3, pag. 401).<br />

3 Casa in via della Chiusa (Ep. I, lett. 337, n. 1, pag. 524).<br />

4 Cristina Pilotti (Ep. I, lett. 297, n. 7, pag. 454).

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