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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A MONS. ZOPPI<br />

825(Milano#1824.08.28)<br />

Il Vescovo <strong>di</strong> Massa, Monsignor Zoppi, sta cercando un locale adatto per una possibile fondazione <strong>di</strong> Figlie<br />

della Carità nella sua Diocesi. e intanto la <strong>Canossa</strong>, che lo sa sofferente fisicamente e moralmente, lo conforta e<br />

si <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong>sponibile ad essergli <strong>di</strong> aiuto.<br />

V G e M Illustrissimo e Reveren<strong>di</strong>ssimo Monsignore<br />

Finalmente posso io stessa darmi l'onore <strong>di</strong> scrivere a Vostra Signoria Illustrissima e<br />

Reveren<strong>di</strong>ssima. Pare una combinazione singolare, che a Milano non abbia mai da star bene. Basta<br />

siamo contenti <strong>di</strong> tutto quello, che fa il Signore; adesso già stò meglio onde comincio a parlarle subito<br />

<strong>di</strong> ciò, che più importa. L'amica Durini 1 , la quale si và giornalmente rimettendo, mi comette <strong>di</strong><br />

presentarle i più <strong>di</strong>stinti suoi rispetti, e risponderà poi al Veneratissimo <strong>di</strong> Lei foglio, che mi parve le<br />

sia riuscito <strong>di</strong> gran conforto. Credo si tratterrà a Fabbrica 2 sino verso la metà <strong>di</strong> settembre.<br />

Intesi poi con molto <strong>di</strong>spiacere dal degnissimo <strong>di</strong> Lei fratello, Signor Commissario, trovarsi Ella<br />

tratto, tratto incomodata da flussioni, ed ora anche da male <strong>di</strong> gola.<br />

Mi perdoni se mi prendo la libertà <strong>di</strong> <strong>di</strong>rle, che si riguar<strong>di</strong> dal dormire in camera posta a<br />

tramontana, e siccome sento trovarsi Ella in fabbrica, non si trattenga in situazioni umide, e <strong>di</strong> fresco<br />

lavoro. Da quanto Ella si degna manifestarmi della <strong>di</strong> Lei situazione, pare a me, che la sanità se le<br />

renda sempre più necessaria, non solo per sostenere tanti pesi da cui facilmente comprendo trovarsi<br />

Ella aggravata, ma altresì perché colla salute potrà superare più facilmente le angustie, che i bisogni del<br />

<strong>di</strong> Lei popolo non potranno a meno <strong>di</strong> non eccittare in chi ha tanto zelo, e tanta carità. Monsignore<br />

Reveren<strong>di</strong>ssimo chiaramente si vede, che il Signore vuole santificarla, per carità si <strong>di</strong>a coraggio, il<br />

Signore certamente bene<strong>di</strong>rà tante pastorali <strong>di</strong> Lei cure, e fatiche.<br />

Rapporto a me, Ella sà, che non so <strong>di</strong>re belle cose, ma si assicuri, che sono, e col <strong>di</strong>vino ajuto<br />

sarò sempre la stessa, <strong>di</strong>spostissima a prestare la miserabile mia opera per servir Lei, ed il suo popolo,<br />

quando il Signore ce ne apra la strada. Può ben credere che <strong>di</strong>sposta come sono a servire ogni Prelato,<br />

ed ogni popolazione bisognosa, doppiamente per venerazione, persuasione, rispetto, e riconoscenza lo<br />

sono per servir Lei, ed un popolo, che sento bisognoso, e che credo più docile, e più atto a dar frutto <strong>di</strong><br />

molti altri.<br />

Vorrei essere nella situazione, che era prima <strong>di</strong> cominciare la fondazione <strong>di</strong> Verona per poter<br />

prestarmi in ogni modo, ma Ella conosce la mia situazione, come i miei desiderj.<br />

Mi unirò a Lei nel confidare nel Signore, e nella quasi onnipotente intercessione <strong>di</strong> Maria. Chi<br />

sà, che sino ch'Ella possa ottenere il locale, e che venga riattato, Dio non apra qualche mezzo, o strada<br />

anche pel rimanente. Io sono com'Ella ben sà miserabilissima <strong>di</strong>nnanzi a Dio, però come posso non<br />

mancherò <strong>di</strong> supplicamelo, come <strong>di</strong> significare a Lei altresì in progresso qualunque cosa potessi<br />

conoscere atta a facilitare la fondazione.<br />

Rapporto ai Conti Passi 3 non mancai, subito ricevuta la pregiatissima <strong>di</strong> Lei lettera a Bergamo,<br />

<strong>di</strong> far pregare il Conte Marco <strong>di</strong> venire da me.<br />

Mi promise egli una risposta definitiva, ed anzi prima <strong>di</strong> ammalarmi ritornai a darmi l'onore <strong>di</strong><br />

scriverle sempre aspettando tale risposta, ma avendo piaciuto al Signore <strong>di</strong> chiamare a se una giovane<br />

damina Passi sposa da due anni, tal morte mise in una tal desolazione tutta quella famiglia, che più non<br />

1 Contessa Carolina Durini, amica <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> ( Ep. I, lett. 2, pag. 6).<br />

2 Fabbrica, dove si trovava la villa <strong>di</strong> Carolina Durini (Ep. I, lett. 329, n. 1, pag. 512.)<br />

3 Famiglia dei Conti Passi (Ep. II/1, lett. 571, n. 1, pag. 408).

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