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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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[Milano , novembre 1833]<br />

A DON TAVECCHI<br />

823(Milano#1833.11.**)<br />

Il Curato <strong>di</strong> Rovato aveva chiesto alla <strong>Canossa</strong> se avrebbe accettato, tra le attività dell‟istituto, anche<br />

l‟orfanatrofio. La risposta è negativa, perché quel particolare ramo non entra nel piano della Regola.<br />

V G e M Veneratissimo signor Curato<br />

Mi ritardai sin quì l’onore ed il vantaggio <strong>di</strong> scrivere a Vostra Signoria Molto Illustre e<br />

Reveren<strong>di</strong>ssima non solo per le molteplici mie occupazioni, ma anche perche senza replicarle tanti<br />

<strong>di</strong>sturbi voleva nello stesso tempo essere al caso <strong>di</strong> darle la risposta già intesa dopo aver<br />

consul(t)ato chi per me stà in luogo <strong>di</strong> Dio.<br />

Prima però <strong>di</strong> entrare in questo argomento mi permetta <strong>di</strong> ringraziarla <strong>di</strong>stintamente del<br />

frontespizio dei libri ch’ebbe la bontà <strong>di</strong> favorirmi <strong>di</strong> cui appunto adesso potrò approfittare<br />

trovandomi a Milano da circa quin<strong>di</strong>ci giorni.<br />

Veniamo adesso al nostro affare, già la risposta è quale me la figurava cioè negativa<br />

relativamente alle orfane. Li varj Rami <strong>di</strong> carità dall’Istituto abbracciati, l’essere l’Istituto nascente<br />

in ogni luogo, lo scarso numero <strong>di</strong> compagne relativamente ai bisogni delle Case stabilite, ed alle<br />

ricerche che vengono fatte, il non essere il Ramo delle orfane uno <strong>di</strong> quelli che noi esercitiamo,<br />

tutto unitamente fece risolvere i Superiori a giu<strong>di</strong>care impossibile l’accettare quell’impegno.<br />

L’assicuro che quantunque io pure così giu<strong>di</strong>cassi pure per la venerazione che ho per Vostra<br />

Signoria Molto Illustre e Reveren<strong>di</strong>ssima ho un pò <strong>di</strong> pena nell’atto che mi faccio un dovere <strong>di</strong><br />

significarglielo.<br />

Ho avuto la consolazione <strong>di</strong> sapere nuova dell’esito felice dell’esame della buona Checchina<br />

1 la quale lo significò alla mia Cristina. Per certa combinazione questa lettera ci pervenne<br />

recentemente e quasi stavamo con qualche pena. Non posso pero chiaramente comprendere se<br />

anche l’ottima signora Margherita 2 sia stata esaminata essa pure.<br />

Perdoni la libertà ma mi faccia la grazia de miei più cor<strong>di</strong>ali complimenti si all’una che<br />

all’altra unendosi pure le mie congratulazioni. Rapporto poi a quella giovane Teodora...<br />

________________________<br />

NB. La minuta, che è senza data e che non presenta alcun autografo della <strong>Canossa</strong>, rimane interrotta<br />

e incompleta.<br />

1 Francesca Luca (Ep. III/2, lett. 1426, n. 2, pag. 882).<br />

2 Margherita Caprini (Ep. II/2, lett. 809, n. 3, pag. 1015).

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