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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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PRESENTAZIONE<br />

ROVATO<br />

Durante il periodo <strong>di</strong> forzata rinuncia da parte del Manziana alla fondazione <strong>di</strong> un Istituto <strong>di</strong> Figlie della Carità in<br />

Brescia, si inserisce, introdotto proprio dal Vescovo Nava, che, il 30 gennaio 1824, ne fa richiesta alla <strong>Canossa</strong>, il problema<br />

della fondazione a Rovato.<br />

Margherita Caprini, o Caprina, come scrive la <strong>Canossa</strong>, una benestante del grosso centro bresciano, vorrebbe farsi<br />

seguace della <strong>Canossa</strong>, alla quale cederebbe la propria casa perchè fosse venduta e, col ricavato, si acquistasse l’incamerato<br />

convento <strong>di</strong> San t’Orsola, sede adatta al funzionamento della nuova opera.<br />

Ne è al corrente, anzi se ne fa convinto promotore il Conte Enrico Passi, padre dei due sacerdoti bergamaschi Don<br />

Marco e Don Luca, ammiratori tutti della attività dell’Istituto della <strong>Canossa</strong> in Bergamo.<br />

Chi però ufficialmente darà inizio agli approcci sarà proprio quel Prelato, Mons. Nava, che, in Brescia, aveva<br />

preferito le Orsoline.<br />

La ven<strong>di</strong>ta della casa Caprini, messa all’asta, non fu molto facile, tuttavia, nel novembre 1825, era un fatto<br />

compiuto e, nel 1827, era già stato stipulato il contratto <strong>di</strong> compera dell’ex monastero <strong>di</strong> S. Orsola.<br />

C’era ancora da risolvere l’acquisto <strong>di</strong> una casa attigua al convento perchè non sorgessero complicazioni<br />

incresciose. Erano <strong>di</strong>sposti ad intervenire il Curato Gianfilippo Tavecchi, e il padre del sacerdote Giuseppe Angelini, signor<br />

Antonio, ma dovranno passare parecchi anni prima che tutto si possa sbloccare, tanto più che permaneva il gravoso<br />

problema del numero delle aspiranti alla vita religiosa: la sua esiguità avrebbe reso improbabile una risposta positiva da<br />

parte del Governo.<br />

Nel 1833, appare, nel dossier, una lettera <strong>di</strong> Carlo Manziana, che manifestava la sua trepidazione e quella dei<br />

Bresciani, che non avrebbero voluto che la fondazione <strong>di</strong> Rovato precedesse quella <strong>di</strong> Brescia.<br />

Il 6 marzo 1835, un mese prima, dalla sua morte, la <strong>Canossa</strong> rifiutava una donazione in Brescia <strong>di</strong> « due case vuote<br />

poste in Contrada detta Palle Marcate coi Curci, numeri 1112 e 1113 », perchè la stesura del contratto non era regolare.<br />

Entrambe le fondazioni rimarranno così « in fieri », non per volere degli uomini, ma per quello <strong>di</strong> Dio e, solo il 26<br />

luglio 1847, Rovato avrà l’Istituto delle Figlie della Carità.<br />

A MONS. ZOPPI<br />

809(Bergamo#1824.01.14)<br />

La signora Margherita Caprini <strong>di</strong> Rovato ha messo a <strong>di</strong>sposizione dell'Istituto delle Figlie della Carità, <strong>di</strong> cui<br />

vorrebbe far parte, i suoi beni e la casa, che dovrebbe essere venduta per acquistare il convento <strong>di</strong> Sant'Orsola,<br />

incamerato, e adatto a sede della fondazione. La <strong>Canossa</strong> non crede che il Vescovo <strong>di</strong> Brescia, Monsignor Nava,<br />

voglia fare dei passi presso il Governo, ma chi tratta l'affare è il Conte Don Luca Passi, che riuscirà certo a<br />

risolvere tutto bene. La Marchesa però, prima <strong>di</strong> iniziare trattative, vuole il beneplacito del suo ex Superiore<br />

spirituale <strong>di</strong> Milano, Monsignor Zoppi.<br />

Cf. App. A 119, 30 gennaio 1824<br />

(NB. Si deve trattare <strong>di</strong> una copia da lasciare agli atti, perchè la scrivente inizia così: )<br />

Squarcio <strong>di</strong> lettera scritta a Monsignor Zoppi Vescovo <strong>di</strong> Massa<br />

14 gennajo 1824<br />

Nulla più seppi <strong>di</strong> Roma, senza dubbio la malattia del Santo Padre 1 porterà in lungo ogni cosa. A Trento<br />

pure l'affare sembra dover andare in lungo a motivo crede quel degnissimo Monsignor Vicario 2 della<br />

nomina del novello Vescovo. Adesso mi si propone nuovamente una fondazione a Rovato grosso paese<br />

1 Leone XII eletto Papa il 28-9-1823 (Ep. I, lett. 340, n. 2, pag. 530).<br />

2 Mons. Sardagna Emanuele (Ep. I, lett. 388, n. 5, pag. 626).

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