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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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DAL MANZIANA<br />

A 117(Brescia#1833.11.12)<br />

Il 12 novembre, giorno in cui è stato stipulato il contratto per la nuova sede dell‟istituto delle Figlie della<br />

Carità a Brescia, è anche quello in cui Manziana scrive alla <strong>Canossa</strong> per annunciarglielo. La lettera<br />

potrebbe essere un nuovo Salmo cantato alla gloria del Signore, che è stato tanto generoso nel rendere così<br />

facile la realizzazione, ormai imminente, del sogno dei Bresciani.<br />

Veneratissima signora Marchesa<br />

Viva Gesù, e Maria, in eterno, così sia.<br />

Ho <strong>di</strong>fferito a riscontrare la veneratissima sua aspettando che l’acquisto della beata casa fosse<br />

sancito con solenne istromento. In questo giorno la Dio mercè, è stato stipulato, e sarà un giorno<br />

<strong>di</strong>stinto fra i giorni che ha creato il Signore per la sua gloria. Nella gioja <strong>di</strong> santa allegrezza<br />

invitiamo la signora Marchesa a cantare insieme con noi il versetto del Salmo 33: Magnificate<br />

Dominum mecum, et exultemus nomen ejus in i<strong>di</strong>psum.<br />

In unione col Reveren<strong>di</strong>ssimo signor Arciprete della Cattedrale 1 , e del Reverendo Preposto<br />

Taeri 2 siamo stati a vedere la magnifica casa prima <strong>di</strong> fare l’istromento, e fummo rapiti a delizia del<br />

bell’acquisto, <strong>di</strong>cendo che un’eguale non si poteva ritrovare in Brescia allo scopo nostro. Il prezzo è<br />

<strong>di</strong> L. 22/mila austriache, ma il suo merito è <strong>di</strong> più del doppio. Oltre la casa magnifica del colleggio,<br />

avvi altra casa molto signorile con volta e sale maestose e soli<strong>di</strong>ssime, che si <strong>di</strong>lata lungo l’orto, e<br />

che si riunisce in una sol casa. Il cortile <strong>di</strong> ambidue formerà un cortile solo. La posizione è così<br />

aperta internamente che ha un’aria salubre e deliziosa, che guarda il mattino ed il mezzo giorno,<br />

riparata dalla tramontana. O quante magnifiche sale contiene essa addattate per le scuole, e per<br />

albergare i sacerdoti per i santi Esercizi! Questa è proprio una casa degna <strong>di</strong> abitarvi le virginee<br />

Figlie della Carità. Convien <strong>di</strong>re che il Signore l’abbia tenuta celata a tutti per collocarvi questi<br />

uccelletti <strong>di</strong> Para<strong>di</strong>so, intenti solo a nutrirsi lo spirito, e a deliziare con Dio. Vi sono dentro tre<br />

affittuali famiglie civili e riguardevoli, e resteranno libere per li maggio 1835 a <strong>di</strong>sposizione<br />

assoluta della signora Marchesa, e si farà a lei la cessione con atto solenne quando le piace.<br />

Ella ci ha donato una soavissima sod<strong>di</strong>sfazione in sentire esser <strong>di</strong>sposta <strong>di</strong> eriggere l’Istituto<br />

privatamente e presto, cioè per la fine <strong>di</strong> maggio 1835, posciachè il mobiliare si eseguisce in una<br />

settimana, e per riattarla poche fatture occorrono. Il biancheggino farà l’ufficio suo in tre giorni,<br />

purchè lunghi, e cal<strong>di</strong>.<br />

Oltre il portone grande d’ingresso, evvi a mettà dell’atrio anche la mezza porta, che pare <strong>di</strong><br />

entrare in uno stabilimento pubblico. Ha l’ingresso anche la casa contigua, e fuori e dentro come si<br />

vuole.<br />

Acciocchè abbia effetto presto l’Istituto privato, vengono offerte per due anni lire mille<br />

austriache all’anno ad esaurimento della <strong>di</strong> lei domanda in supplimento del loro vito.<br />

Che ne <strong>di</strong>ce, la mia veneratissima signora Marchesa, <strong>di</strong> questo pro<strong>di</strong>ggio della bontà e<br />

misericor<strong>di</strong>a del nostro Dio? A me pare quasi un sogno. Sia dunque onore e gloria a quel gran<br />

Signore, che ogni dì si rende sempre più gloriosus, amabilis, et ammirabilis in Sanctis suis. Amen.<br />

Mi ha imposto la santa Contessa Durini 3 <strong>di</strong> darle un cumulo <strong>di</strong> salutazioni cor<strong>di</strong>alissime e<br />

cal<strong>di</strong>ssime. In unione al Reverendo Preposto Taeri gli abbiamo fatto corteggio non meno <strong>di</strong> un’ora e<br />

mezzo, ragionando delle sante Figlie delle Carità, e del soggiorno piacevole e santo che essa ha<br />

goduto a Verona nel loro seno, giubilando ezian<strong>di</strong>o della gran ventura <strong>di</strong> Brescia <strong>di</strong> vedere sì presto<br />

ad un tratto ritrovato, e comperato la casa, e stabilita l’epoca <strong>di</strong> piantare il loro giar<strong>di</strong>no. O il bel<br />

1 Don Pinzoni Faustino, arciprete della Cattedrale (Ep. II/2, lett. 788, n. 3, pag. 973).<br />

2 Prevosto Taeri Angelo, oratoriano <strong>di</strong> Brescia (Ep.II/2, lett. 795, n. 1, pag. 981).<br />

3 Contessa Carolina Durini, amica <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> (Ep. I, lett. 2, pag. 6).

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