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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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AL SIGNORE CARLO MANZIANA<br />

808(Verona#1834.03.24)<br />

Da Brescia si insisterebbe perché la <strong>Canossa</strong>, che ha tanta incidenza sulle decisioni del Sovrano, chiedesse<br />

personalmente l'approvazione. La Marchesa invece <strong>di</strong>mostra che, non essendo sufficiente il numero dei soggetti,<br />

è meglio che la domanda parta dal Vescovo <strong>di</strong> Brescia e che, per il momento, in forma privata, nonostante il<br />

parere contrario della Curia bresciana.<br />

V .G. e M. Pregiatissimo Signor Carlo<br />

Verona , 24 marzo 1834<br />

Egli è ben vero che nel nostro carteggio frequentemente incontriamo delle circostanze per cui<br />

non possiamo darci scambievole riscontro colla sollecitu<strong>di</strong>ne da noi bramata. Com'Ella <strong>di</strong>ce benissimo<br />

riguar<strong>di</strong>amo anche in questo il <strong>di</strong>vino volere potendola per mia parte assicurare, come certa sono sarà<br />

<strong>di</strong> Lei, che il ritardo nel rispondere è proprio si può <strong>di</strong>re involontario.<br />

Sappia che ho quì da noi attualmente gli Esercizj delle Signore e colgo un ritaglio <strong>di</strong> tempo<br />

sinche ascoltano Esse l'istruzione per iscriverle. Troverà quì unito un piccolo Piano ossia un'idea del<br />

minimo nostro Istituto che mandai anche ad un altro Prelato per simile oggetto. Presentandolo a<br />

Monsignore Reveren<strong>di</strong>ssimo mi faccia la grazia <strong>di</strong> umiliare al medesimo il mio ossequio.<br />

Lo stesso bramerà, io penso, <strong>di</strong> conoscere in progresso anche le nostre regole, e certamente non<br />

mancherò al primo incontro <strong>di</strong> passare per Brescia <strong>di</strong> meco portarle, onde anche poter trattare d'ogni<br />

cosa. Intorno poi al desiderio che questo degnissimo Prelato, Monsignor Arciprete, e l'ottimo Signor<br />

Carlo hanno che l'Istituto non ci cominci in via privata ma formale.<br />

Per mia parte con tutto il cuore sono <strong>di</strong>sposta ad una cosa come all'altra quando il Signore<br />

voglia aprircene la strada.<br />

Per parte <strong>di</strong> Monsignor loro Vescovo, quando la cosa sia combinabile rapporto ai soggetti, ed ai<br />

mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> sussistenza, Egli potrà ottenere tutto. Non così facilmente potrei farlo io. Sappia però che<br />

quanto mi <strong>di</strong>e<strong>di</strong> il vantaggio <strong>di</strong> significarle nell'ultima mia non sono cose dette superficialmente ma<br />

sono le risposte positive ricevute da chi mi favorisce, propriamente governative, non già come Governo<br />

ma in via privata ed amichevole. Ed appunto in quello stesso incontro potei, mi parve, comprendere che<br />

Monsignor Vescovo 1 potrà come Lui ottener tutto, sempre che siavi numero <strong>di</strong> soggetti bastanti a<br />

<strong>di</strong>simpegnare i varj rami <strong>di</strong> carità dall'Istituto nostro abbracciati e che siano provveduti, ladoveche in<br />

via privata possiamo cominciare come cre<strong>di</strong>amo.<br />

_____________________<br />

NB. Minuta senza alcun autografo della <strong>Canossa</strong>.<br />

1 Mons. Ferrari Domenico (Ep. II/2, lett. 802, n. 4, pag. 990).

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