epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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Il fondo che può avere la più ricca non si può con sicurezza accertarsene essendo affatto incerta la morte, per quanto l'età sia notabilmente minore, nondimeno essendo nativa di Rovato, forse i genitori per averla vicina avrebbero anticipato qualche sacrifizio. Quando fui adesso a Bergamo già predisposi quanto potei per tutto verificare al mio ritorno colà che sarà a Dio piacendo nell'entrante settimana, ma se poi tra tutto non avessi il bisognevole ancora, e che intanto loro avessero incontrata la spesa sarebbe una vera pena per me se comperando cotesto locale il loro danaro restasse investito in modo, che dall'affitto non ne ricavassero un bastante prodotto. Se poi avessero almeno assicurato il loro fondo, avrei più coraggio. Altrimenti pregiatissimo signor Carlo io le ho detto tutto facciano loro tutto quello che il Signore gl'ispira. Ritornando da Bergamo, lo che sarà dai dieci ai quindici di ottobre, altro non succedendo, vedrò di sollecitare possibilmente il mio arrivo a Brescia ove farò tutto quello che vorrà. Per riguardo a quella lontana visualità, che scorse nel locale per quella piccola cognizione che ho coi mettodi attuali, è quasi impossibile il non trovarne in qualsiasi luogo. Sento che si potrà anche difendersene colle piante di carpane 5 . Resta adesso Pregiatissimo Signor Carlo, che ci uniamo più che mai dinnanzi al Signore per potere in tutto adempire il Santissimo di Lui volere. La ringrazio di nuovo di tutto, e passo a raffermarmi piena equalmente di obbligazione, di gratitudine, e di stima. All'Ornatissimo Signore II Signor Carlo Manziana Brescia _________________ Di Lei Pregiatissimo Signor Carlo NB. Minuta con qualche brevissima correzione autografa della Canossa. 5 Piante di CARPANE, forma dialettale per carpini, piante di alto fusto, del genere delle betullacee.

AL SIGNORE CARLO MANZIANA 803(Verona#1833.11.06) E' sempre complicata la situazione finanziaria della Canossa per una prossima fondazione a Brescia, per cui, non avendo mezzi sufficienti, espone quanto sarebbe necessario per il mantenimento delle Religiose, perchè la casa, i restauri, il mobilio sono ormai tutti a carico dei benefattori della città. V G e M Pregiatissimo Signor Carlo Cf. App. A 118, 29 novembre 1833 Per quanto abbia desiderato tutti li scorsi giorni di poterle dare Pregiatissimo Signor Carlo la dovuta risposta intorno al concertato. Non mi fù possibile sin quì poterlo fare, per mille combinazioni, e quella singolarmente, che per l'autuno non potei trattare dell'affare coi miei Superiori. Oggi finalmente ho il vantaggio di soddisfare questo preciso dovere, pregandola a perdonare l'involontario ritardo. Comincierò per dirle, Pregiatissimo Signor Carlo, che la sua carità e quella del Veneratissimo Padre Angelo Taeri 1 pel minimo nostro Istituto, sempre più da me osservata, nell'ultimo nostro abboccamento mi recò tale edificazione, ed interessamento, che andai tutto questo tempo pensando il modo da soddisfare i santi loro desideri, e avrei voluto poter dimostrar loro co' fatti la vivissima mia gratitudine, e riconoscenza. Non piacendo però al Signore, ch'io abbia ora più mezzi miei propri le dirò quello, che potei combinare co' miei Superiori per servirli alla meglio. Riuscendo loro di fare l'acquisto del locale, di ristaurarlo ed amobiliarlo come favorirono assicurarmi, io accetto di fare la fondazione privatamente per ora, come siamo intesi. Per poter poi fissare un epoca positiva per darvi principio, giacché la loro bontà mi dona tutto il coraggio le dirò sinceramente quello, che abbisognerebbe. Non potendo eseguirsi per ora per mancanza di modi 2 la fondazione di Rovato per la quale sono impegnata senza epoca positiva, potrei servirmi dei quattro soggetti disegnati per questa, per dar principio intanto alla fondazione costì. Detti soggetti, come le dissi sono tutti, e quattro dotati, ma di due non ho ancora potuto, come pur dissi loro ricavare quanto abbiano positivamente. Per poter far io una fondata decisione sull’epoca da cominciare la fondazione, si renderebbe necessario, che la loro illimitata carità potesse trovar modo, di aggiungere a quello, che sono disposti di fare, una somma annua per supplire al di più, che potesse occorrere pel mantenimento dei quattro soggetti, e di un quinto senza dote, assolutamente necessario per avviare la novella fondazione, e ciò sino a tanto, che coll'ingresso d'altri soggetti vocati, e dotati, abbia la Casa modo da vivere del proprio, senza disturbo altrui. Io direi che la somma di 1000 svanziche 3 all'anno sarebbe sufficiente. Ecco quanto posso dirle Pregiatissimo Signor Carlo. Mi creda che peno assai in dovere dare loro tanti disturbi, ma per stabilire una Casa con qualche fondamento, non potendo far io, sono costretta di esporre i bisogni, perché non abbiano a succedere dispiacenze in altri momenti, com'Ella sa essermi succeduto altra volta. S'Ella però trovasse che la mia domanda, non fosse combinabile, io accetto anche col solo locale amobiliato, come abbiamo detto la fondazione, ma per l'epoca da eseguirla, mi riservo al momento che potrò verificare i mezzi a ciò necessarj, assicurandola anche di quella diligenza, che potrò per ritrovarli. 1 Padre Taeri Angelo, oratoriano di Brescia (Ep.II/2, lett. 795, n. 1, pag. 981). 2 Mezzi finanziari. 3 SVANZICA, nome della vecchia lira austriaca (Ep. II/2, lett. 749, n. 2, pag. 861).

AL SIGNORE CARLO MANZIANA<br />

803(Verona#1833.11.06)<br />

E' sempre complicata la situazione finanziaria della <strong>Canossa</strong> per una prossima fondazione a Brescia, per cui,<br />

non avendo mezzi sufficienti, espone quanto sarebbe necessario per il mantenimento delle Religiose, perchè la<br />

casa, i restauri, il mobilio sono ormai tutti a carico dei benefattori della città.<br />

V G e M Pregiatissimo Signor Carlo<br />

Cf. App. A 118, 29 novembre 1833<br />

Per quanto abbia desiderato tutti li scorsi giorni <strong>di</strong> poterle dare Pregiatissimo Signor Carlo la<br />

dovuta risposta intorno al concertato. Non mi fù possibile sin quì poterlo fare, per mille combinazioni,<br />

e quella singolarmente, che per l'autuno non potei trattare dell'affare coi miei Superiori. Oggi<br />

finalmente ho il vantaggio <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare questo preciso dovere, pregandola a perdonare l'involontario<br />

ritardo.<br />

Comincierò per <strong>di</strong>rle, Pregiatissimo Signor Carlo, che la sua carità e quella del Veneratissimo<br />

Padre Angelo Taeri 1 pel minimo nostro Istituto, sempre più da me osservata, nell'ultimo nostro<br />

abboccamento mi recò tale e<strong>di</strong>ficazione, ed interessamento, che andai tutto questo tempo pensando il<br />

modo da sod<strong>di</strong>sfare i santi loro desideri, e avrei voluto poter <strong>di</strong>mostrar loro co' fatti la vivissima mia<br />

gratitu<strong>di</strong>ne, e riconoscenza.<br />

Non piacendo però al Signore, ch'io abbia ora più mezzi miei propri le <strong>di</strong>rò quello, che potei<br />

combinare co' miei Superiori per servirli alla meglio. Riuscendo loro <strong>di</strong> fare l'acquisto del locale, <strong>di</strong><br />

ristaurarlo ed amobiliarlo come favorirono assicurarmi, io accetto <strong>di</strong> fare la fondazione privatamente<br />

per ora, come siamo intesi. Per poter poi fissare un epoca positiva per darvi principio, giacché la loro<br />

bontà mi dona tutto il coraggio le <strong>di</strong>rò sinceramente quello, che abbisognerebbe.<br />

Non potendo eseguirsi per ora per mancanza <strong>di</strong> mo<strong>di</strong> 2 la fondazione <strong>di</strong> Rovato per la quale sono<br />

impegnata senza epoca positiva, potrei servirmi dei quattro soggetti <strong>di</strong>segnati per questa, per dar<br />

principio intanto alla fondazione costì. Detti soggetti, come le <strong>di</strong>ssi sono tutti, e quattro dotati, ma <strong>di</strong><br />

due non ho ancora potuto, come pur <strong>di</strong>ssi loro ricavare quanto abbiano positivamente.<br />

Per poter far io una fondata decisione sull’epoca da cominciare la fondazione, si renderebbe<br />

necessario, che la loro illimitata carità potesse trovar modo, <strong>di</strong> aggiungere a quello, che sono <strong>di</strong>sposti <strong>di</strong><br />

fare, una somma annua per supplire al <strong>di</strong> più, che potesse occorrere pel mantenimento dei quattro<br />

soggetti, e <strong>di</strong> un quinto senza dote, assolutamente necessario per avviare la novella fondazione, e ciò<br />

sino a tanto, che coll'ingresso d'altri soggetti vocati, e dotati, abbia la Casa modo da vivere del proprio,<br />

senza <strong>di</strong>sturbo altrui. Io <strong>di</strong>rei che la somma <strong>di</strong> 1000 svanziche 3 all'anno sarebbe sufficiente.<br />

Ecco quanto posso <strong>di</strong>rle Pregiatissimo Signor Carlo. Mi creda che peno assai in dovere dare<br />

loro tanti <strong>di</strong>sturbi, ma per stabilire una Casa con qualche fondamento, non potendo far io, sono costretta<br />

<strong>di</strong> esporre i bisogni, perché non abbiano a succedere <strong>di</strong>spiacenze in altri momenti, com'Ella sa essermi<br />

succeduto altra volta.<br />

S'Ella però trovasse che la mia domanda, non fosse combinabile, io accetto anche col solo<br />

locale amobiliato, come abbiamo detto la fondazione, ma per l'epoca da eseguirla, mi riservo al<br />

momento che potrò verificare i mezzi a ciò necessarj, assicurandola anche <strong>di</strong> quella <strong>di</strong>ligenza, che potrò<br />

per ritrovarli.<br />

1 Padre Taeri Angelo, oratoriano <strong>di</strong> Brescia (Ep.II/2, lett. 795, n. 1, pag. 981).<br />

2<br />

Mezzi finanziari.<br />

3<br />

SVANZICA, nome della vecchia lira austriaca (Ep. II/2, lett. 749, n. 2, pag. 861).

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