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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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AL SIGNORE CARLO MANZIANA<br />

798(Verona#1831.12.07)<br />

Tra notizie che non hanno rapporto con la probabile fondazione, le condoglianze della <strong>Canossa</strong> per la morte del<br />

Vescovo, Monsignor Gabrio Maria N ava.<br />

V:G: e M: Pregiatissimo Signor Carlo<br />

Quante obbligazioni le professo Pregiatissimo Signor Carlo, e quanto grande è il mio <strong>di</strong>spiacere<br />

<strong>di</strong> non averla potuto ringraziare e riscontrare prima d'ora.<br />

Ebbi in questi giorni per la prima volta da noi i santi spirituali Esercizj delle Dame, i quali<br />

domani mattina avranno a Dio piacendo la loro conclusione, e questi uniti a tutte le altre mie<br />

occupazioni mi tolsero il piacere <strong>di</strong> scriverle prima d'ora. Può credere quanto gra<strong>di</strong>to mi sarebbe stato il<br />

bene <strong>di</strong> riverirla <strong>di</strong> persona, e quanta consolazione avrei avuto <strong>di</strong> vedere la mia Cara Giulia, ma<br />

conviene essere contenti della Volontà del Signore.<br />

La ringrazio vivamente <strong>di</strong> quanto si compiacque fare in vantaggio <strong>di</strong> quel buon Sacerdote<br />

presso la Dama Erizzo 1 alla quale sono pure obbligata de' cortesi suoi saluti, che avendone l'occasione<br />

la prego a voler ricambiare co' miei doveri. Così anche al degnissimo Signor Preposto Rossini 2 . Sappia<br />

però, che questo buon Sacerdote nulla sapeva della controcarta fatta da' suoi parenti. Questo fù il<br />

motivo per cui non parlò dell'affare alla Dama vedendola. Essendo umilissimo, <strong>di</strong>pendentissimo de'<br />

suoi non cercò mai conto né <strong>di</strong> danaro, né <strong>di</strong> Carte. Adesso egli sà la cosa, faccia lui. So bensì, che le <strong>di</strong><br />

Lui attuali ricerche erano <strong>di</strong>rette a santo fine.<br />

Le presento i doveri <strong>di</strong> Cristina 3 . Non può credere Pregiatissimo Signor Carlo quale conforto sia<br />

stato per me nell'amara per<strong>di</strong>ta da loro fatta del santo loro Prelato, che si può <strong>di</strong>re per<strong>di</strong>ta per tutta la<br />

Chiesa il sentirlo illustrato dal Signore co' miracoli. Non dubiti, che proteggerà dal Cielo la cara sua<br />

Brescia, e non si <strong>di</strong>menticherà <strong>di</strong> Lei, che tanto amava. Conservo le <strong>di</strong> lui lettere tenendo per reliquie le<br />

sottoscrizioni. Si ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> me nelle sante sue orazioni, e mi creda piena <strong>di</strong> riconoscenza con invariabile<br />

estimazione<br />

Di Lei Pregiatissimo Signor Carlo<br />

Verona li 7 <strong>di</strong>cembre 1831<br />

Dev.ma Obbl.ma Serva<br />

<strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong> Figlia della Carità 4<br />

1 Contessa BEATRICE ERIZZO MAFFEI, munifica finanziatrice, con altre Dame bresciane, delle varie iniziative benefiche<br />

e religiose <strong>di</strong> Brescia. Tra esse emergeva la p<strong>ii</strong>ssima Contessa Alessandrina Gambara (1773-1836).<br />

2 Prevosto FAUSTINO ROSSINI, nato a Brescia nel 1762 da Giambattista e Margherita Cè. Laureatosi a Padova, fu<br />

nominato Provicario generale e parroco <strong>di</strong> S. Giorgio nel 1792, poi, nel 1796 parroco <strong>di</strong> S. Giovanni. Nel 1797, quando il<br />

Vescovo fu mandato in esilio, con poteri straor<strong>di</strong>nari mandatigli da Roma, resse la <strong>di</strong>ocesi. Ebbe poi altre se<strong>di</strong> come<br />

parroco e fu anche canonico della cattedrale. Morì <strong>di</strong> colera nel 1836, lasciando erede dei suoi beni l'Istituto Rossini o <strong>di</strong><br />

Santo Spirito (Cf. Intr.).<br />

3 Cristina Pilotti , a Verona (Ep. I, lett. 297, n. 7, pag. 454).<br />

4 NB. Autografa solo la firma.

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