epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

maddalenadicanossa.org
from maddalenadicanossa.org More from this publisher
02.06.2013 Views

Tante sono le cose ch'io debbo dire a Vostra Signoria Molto Illustre e Reverendissima che non so da quale cominciare. Mi fò coraggio sapendo la di Lei carità perché sono cose riguardanti in sostanza il servizio di Dio. Principierò da un affare della mia famiglia che può credere che le espongo semplicemente come mi pare lusingandomi che l'affetto niente mi faccia alterare di ciò ch'è veramente. Il motivo principale per cui mio fratello bramava ch'io andassi a Verona era perché vorrebbe esso vedere il mio Carlino 1 colocato. Ella si ricorderà come parlando di altra Damina trà le altre cose le raccontai che la differenza grande che passa trà i modi 2 di mio fratello ed i suoi è notabilissima e per conseguenza ch'Egli aspirava ad un partito che avesse conseguenze. Mi scrive dunque mio fratello cosa penserei della Damina Mellerio 3 . Già Ella ben mi intende forse già non gliela vorranno dare ma per questo ci... (NB. Sulla minuta manca la connessione con quanto viene scritto poi) in mia compagnia, ama mio fratello ed ha cura di non disgustarlo più che se fosse suo padre e benché sia fuori di minorità l'ubbidisce in tutto fuori che mio fratello non avrebbe genio del teatro se non che rare volte e del ballo non vorebbe che ci andasse quasi mai ed esso ha voglia di andarci e ci va. A me pare che se potessi comandar io vorrei farcelo andar meno e farlo divertire di più con qualche gita allegra ed inocente ma sin ora non ho potuto combinare mai che venga ad accompagnarmi col suo maestro né miei viaggetti com'esso tanto desidera per i riguardi di mio fratello. Il carattere della buona Giovannina Melerio sin'ora non è formato ne mi parebbe uniforme. Mi fa timore Milano con tutti i suoi divertimenti e più ancora se la moglie non impegnasse il marito. Dall'altra parte il cuore gratissimo per natura propria di Carlino e la sua docilità pare che dovrebbero renderli più felici; già mi viene da ridere a parlare in questi termini, voglio dire che la croce di quello stato sarà men greve. Dunque la supplico a volermi dire quanto gliene pare. Passo adesso ad altro molto più gradito argomento. E prima comincierò a dirle che effettivamente come Ella già mi scrisse uno dè, giovani che ora abita nella casa del Signor Canonico Giglio 4 acquistata per raccogliervi què ragazzi, fù qui da me. Mi raccontò che non ancora si compromettevano totalmente che detto Signor Canonico aderisse in totalità alle loro intenzioni ma ch’essi già erano fermissimi di voler eseguire il noto Piano che anzi quattro erano quelli che andavano ad ivi abitare e tutti di uno stesso spirito di carità che avevano stabilito il loro orario che pur mi disse, e che a me parve prudentemente distribuito, bramarono da me il Piano in iscritto che dicessi loro quello che mi pareva e mi si raccomandarono. Siccome mi sta sommamente a cuore tall'affare gli feci tutto il coraggio raccomandando loro più di tutto lo spirito e l'esercizio dell’orazione e lo spirito di mortificazione esortandoli bensì a studiare, ma a far più conto dell'orazione che dello studio. Gli diedi un idea delle conferenze, parlammo dei libri spirituali addattati per essi, e gli promisi di mandargliene la nota ed anche in iscritto dargli quelle idee che a me avessero sembrato più opportune desiderando io più che tutto che si stabiliscano nello ispirito interno. Mi disse che intanto i due Chierici frequenteranno le loro scuole o avranno chi insegnerà loro in casa, che la biblioteca del Signor Canonico li provvederà di libri ma che andando innanzi non credevano in quella situazione ed in quel Paese poter vedere il disegno loro stabilito. Gli promisi di fargli tenere la copia del Piano le offerte al Sangue Preziosissimo e tutto quel di più che avessi potuto. Già le confesso che fù il cuore che parlava tanto più che vene questo tale singolarmente a Bergamo perché gli dicessi quello che a me pareva intorno; dopo ricevuta l'ultima veneratissima di Lei lettera mi venne timore d'essermi innoltrata al di là del di Lei volere, e adesso cercherò se Ella crederà di rimediare alla meglio. Quello per altro che mi accade poi sempre più mi persuase che Dio voglia tal cosa, ma però sono disposta a fare qualunque cosa Ella mi comanderà ed 1 Carlino Canossa, cugino di Maddalena (Ep.I, lett. 8, n. 6, pag. 23). 2 Beni. 3 Giovanna Mellerio, figlia del Conte Giacomo Mellerio (Ep.I, pag. 623). 4 Don Giglio Pietro canonico onorario dell Basilica di S. Ambrogio, Milano (Ep. II/2, lett. 697, n. 2, pag. 754)

anche a lasciar tutto. Si ricorderà come le raccontai aver io promesso il Piano al fratello della mia amica di Roveredo 5 per non moltiplicar parole le occludo la medesima di lui lettera e la mia risposta. Voglio darle un idea di questo Religioso perché conosca meglio lo stato dell'affare. Questo Religioso è di una pietà esimia, di grande studio pari a talento e capacità, benché molto giovane. Fu sempre inclinato ad opere di carità e le esercitò giusta il suo potere. E' anche molto ricco. [marzo o aprile 1822] __________________ NB. Minuta nulla di autografo della Canossa. A MONS. ZOPPI 702 bis(Verona#1822.**.**) Altra minuta che tratta lo stesso argomento. V G e M Veneratissimo Signor Proposto Ancorchè io sappia ch'Ella con tanta bontà soffre i miei disturbi sono certa che questa volta più volentieri leggerà questa lettera benché avrà bisogno d'una pazienza più straordinaria non solo per la sua lunghezza ma anche perché la somma consolazione che a me cagiona l'affare mi farà dire degli straordinarj spropositi. Solo io spero col divino ajuto che non mi allontanerò un punto da quanto Ella mi dirà su d'ogni rapporto. Già Ella si ricorderà come a proposito di quel Piano le raccontai che doveva mandarlo a quel Religioso il quale mi aveva spontaneamente esebiti mezzi di sussistenza; ritornata da Milano così feci ed Ella vedrà nella annessa risposta quanto egli mi scrive come pure vedrà in qual modo regolata mi sia nel riscontrarlo. Conviene però ch'io faccia a Lei il ritratto di questo Religioso, fratello di quella mia amica che vuole la fondazione a Roveredo. Questo Religioso è di una pietà esimia di grande studio pari talento e capacità benchè molto giovane. Fù sempre inclinato alle opere di carità e le esercita giusta il suo potere. E anche molto ricco. (NB. Nel verso del foglio la minuta passa ad altro argomento, tratta cioè di Carlino Canossa che Maddalena e suo fratello Bonifacio vorrebbero accasare) . Ecco quello ch'io le domando su quanto sono per soggiungerle si è cosa ho da rispondere io riguardo alla persona. Prima le voglio descrivere il carattere di Carlo come lo conosco io. E di un talento mediocre di cuore eccellente e tanto sincero e schietto che da che vive avrei coraggio d'asserire che non ha mai detto una sola bugia neppure per ischerzo. E pieno di religione e di fede; senza interomper mai pur da che e al mondo, frequenta i Santi Sacramenti credo ogni quindici giorni, santifica la festa e per conseguenza fu sempre ed è di costumi illibati ma poi gli piace a divertirsi essendo di umore sempre uguale ma allegro. Va al teatro volentieri e qualche volta anche alla festa di ballo, la sera a qualche conversazione buona, si e mai pero sentito che dicesse una parola men retta e quando non ci va ordinariamente la sera va a qualche conversazione o con mia cognata o solo e per dirgliene una prova per me conserva un affetto da più che da figlio mi dice sino i suoi pensieri ed 5 Don Antonio Rosmini, fratello di Margherita (Ep. II/1, lett. 494, pag. 172).

anche a lasciar tutto. Si ricorderà come le raccontai aver io promesso il Piano al fratello della mia<br />

amica <strong>di</strong> Roveredo 5 per non moltiplicar parole le occludo la medesima <strong>di</strong> lui lettera e la mia risposta.<br />

Voglio darle un idea <strong>di</strong> questo Religioso perché conosca meglio lo stato dell'affare.<br />

Questo Religioso è <strong>di</strong> una pietà esimia, <strong>di</strong> grande stu<strong>di</strong>o pari a talento e capacità, benché molto<br />

giovane. Fu sempre inclinato ad opere <strong>di</strong> carità e le esercitò giusta il suo potere. E' anche molto ricco.<br />

[marzo o aprile 1822]<br />

__________________<br />

NB. Minuta nulla <strong>di</strong> autografo della <strong>Canossa</strong>.<br />

A MONS. ZOPPI<br />

702 bis(Verona#1822.**.**)<br />

Altra minuta che tratta lo stesso argomento.<br />

V G e M Veneratissimo Signor Proposto<br />

Ancorchè io sappia ch'Ella con tanta bontà soffre i miei <strong>di</strong>sturbi sono certa che questa volta più<br />

volentieri leggerà questa lettera benché avrà bisogno d'una pazienza più straor<strong>di</strong>naria non solo per la<br />

sua lunghezza ma anche perché la somma consolazione che a me cagiona l'affare mi farà <strong>di</strong>re degli<br />

straor<strong>di</strong>narj spropositi. Solo io spero col <strong>di</strong>vino ajuto che non mi allontanerò un punto da quanto Ella<br />

mi <strong>di</strong>rà su d'ogni rapporto. Già Ella si ricorderà come a proposito <strong>di</strong> quel Piano le raccontai che doveva<br />

mandarlo a quel Religioso il quale mi aveva spontaneamente esebiti mezzi <strong>di</strong> sussistenza; ritornata da<br />

Milano così feci ed Ella vedrà nella annessa risposta quanto egli mi scrive come pure vedrà in qual<br />

modo regolata mi sia nel riscontrarlo. Conviene però ch'io faccia a Lei il ritratto <strong>di</strong> questo Religioso,<br />

fratello <strong>di</strong> quella mia amica che vuole la fondazione a Roveredo. Questo Religioso è <strong>di</strong> una pietà esimia<br />

<strong>di</strong> grande stu<strong>di</strong>o pari talento e capacità benchè molto giovane. Fù sempre inclinato alle opere <strong>di</strong> carità e<br />

le esercita giusta il suo potere. E anche molto ricco.<br />

(NB. Nel verso del foglio la minuta passa ad altro argomento, tratta cioè <strong>di</strong> Carlino <strong>Canossa</strong> che <strong>Maddalena</strong><br />

e suo fratello Bonifacio vorrebbero accasare) .<br />

Ecco quello ch'io le domando su quanto sono per soggiungerle si è cosa ho da rispondere io<br />

riguardo alla persona. Prima le voglio descrivere il carattere <strong>di</strong> Carlo come lo conosco io. E <strong>di</strong> un<br />

talento me<strong>di</strong>ocre <strong>di</strong> cuore eccellente e tanto sincero e schietto che da che vive avrei coraggio d'asserire<br />

che non ha mai detto una sola bugia neppure per ischerzo. E pieno <strong>di</strong> religione e <strong>di</strong> fede; senza<br />

interomper mai pur da che e al mondo, frequenta i Santi Sacramenti credo ogni quin<strong>di</strong>ci giorni,<br />

santifica la festa e per conseguenza fu sempre ed è <strong>di</strong> costumi illibati ma poi gli piace a <strong>di</strong>vertirsi<br />

essendo <strong>di</strong> umore sempre uguale ma allegro. Va al teatro volentieri e qualche volta anche alla festa <strong>di</strong><br />

ballo, la sera a qualche conversazione buona, si e mai pero sentito che <strong>di</strong>cesse una parola men retta e<br />

quando non ci va or<strong>di</strong>nariamente la sera va a qualche conversazione o con mia cognata o solo e per<br />

<strong>di</strong>rgliene una prova per me conserva un affetto da più che da figlio mi <strong>di</strong>ce sino i suoi pensieri ed<br />

5 Don Antonio Rosmini, fratello <strong>di</strong> Margherita (Ep. II/1, lett. 494, pag. 172).

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!