epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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ALL’ARC. GASPARE GASPARI 773(Verona#1818.02.04) Coadiuvato dalle giovani che sono state ospiti a Verona, egli ha aperto le scuole per i ragazzi, che non possono frequentare regolarmente quelle pubbliche e sta organizzando l‟oratorio festivo. La Canossa se ne congratula e assicura preghiere. Veneratissimo Signor Arciprete Prima ch’io avessi tempo di presentare a Vostra Signoria Molto Illustre e Reverendissima i distinti miei ringraziamenti per tante gentilezze praticatemi nei giorni della mia dimora costì e di darle notizia del felicissimo nostro viaggio, mi vedo prevenuta da una gentilissima di Lei lettera contenente le Reliquie da me perdute. La ringrazio dunque adesso di tutto e mi creda con tutta sincerità che sono partita da Lonato consolatissima di quanto ho veduto e di quanto spero il Signore farà per la di Lui gloria e servizio. Voglia Egli mettere in quiete anche relativamente all’oratorio per cui non mancherò di far pregare in modo particolare. Mi rallegro poi di sentire che la Signora Galinetti sia presto per cominciare a prestarsi in qualche parte anch’essa per le scuole. Mi creda che l’esercizio del insegnar a leggere fa a noi pure restar tra le mani tanta gioventù la quale o per la necessità del guadagno o per bizzaria de genitori non può frequentar le scuole e queste ragazze vengono poi con noi alla chiesa alle dottrine e simili. Mi prendo la libertà di occluderle tre immagini di Maria Santissima Addolorata l’una sulla quale scrivo il mio nome come vuole la buona Signora Catterina e per la stessa, le altre due l’una per la Betta alla quale un’altra volta manderò la corona che brama, l’altra per la Sigurtà. Non posso questa volta diffondermi di più scrivendo dal letto dove mi trovo solo perché dovetti per la mia tosse fare due emissioni di sangue. Ma già non è niente sentendomi, fuor della debolezza, adesso bene. La supplico della carità delle sue orazioni anche per l’Istituto; dei miei doveri ai degnissimi di Lei Religiosi, dei miei cordiali complimenti alle care Maestre ed alle altre persone impegnate nella santa opera di carità, finalmente di essere persuasa dell’invariabile mia stima e del mio profondo rispetto. P.S. Dopo che con suo comodo avrà letto quelle carte, eccettuate le cotidiane orazioni, la prego a farmene tenere, trovandomi fra qualche tempo averne bisogno. Verona San Giuseppe 4 febbraio 1818 Di Vostra Signoria Molto Illustre e Reverendissima ________________ NB. I nomi che ricorrono si riferiscono alle collaboratrici del Parroco. Umil.ma Dev.ma Obb.ma Serva Maddalena di Canossa Figlia della Carità

ALL’ARC. GASPARE GASPARI 774(Verona#1818.02.11) La Canossa dovrebbe far avere, con la massima sicurezza, una lettera alla Marchesa da Bagno di Castiglione. Prega quindi l‟Arciprete di Lonato che l‟affidi al signor Franceschini, che spesso raggiunge quella località. Veneratissimo Signor Arciprete Approfittando della di lei bontà, mi prendo la libertà di darle un nuovo disturbo. So che l’ottimo Signor Francesco Franceschini 1 va fraquentemente nel paese di Castiglione 2 ; per un affare che mi sta molto a cuore, bramerei fosse consegnata alla Signora Marchesa da Bagno, Prelata del Collegio delle Signore Vergini 3 , l’occlusa lettera. Supplico dunque Vostra Signoria Illustrissima e Reverendissima, presentando i miei complimenti a detto Signor Francesco, pregarlo la prima volta, che ha occasione di portarsi in quel paese, a volermi favorire di recapitarla sicura a quel Collegio. Con questo incontro mi do altresì il vantaggio di ricordarmi alla di Lei memoria presso Dio e la prego a volermi altresì riverire cordialissimamente tutte le carissime Maestre di Carità. Questa volta scrivo alzata dal letto, e quasi ma non del tutto rimessa, credo però lo sarò tra poco. Tante cose alla buona Signora Caterina. I miei rispetti ai suoi Religiosi. Ho l’onore di protestarmi Di Lei Veneratissimo Signor Arciprete Verona San Giuseppe 11 febbraio 1818 Raccomandata al signor Arciprete di Pozzolengo per il suo recapito. All’Illustrissimo e Reverendissimo Signore Il Signor Don Gasparo Gaspari Arciprete Degnissimo di L O N A T O Prego, al Canonico Pacetti che debbo io rispondere? Umil.ma Ubb.ma Obbl.ma Serva Maddalena Canossa Figlia della Carità 1 Francesco Franceschini di Lonato (Cf. lett. 771). 2 CASTIGLIONE delle Stiviere, centro agricolo e climatico in provincia di Mantova. 3 Marchesa Da BAGNO, superiora del Collegio delle Vergini, fondato nel 1608 dalle tre nipoti di San Luigi Gonzaga. Attualmente l’Istituto, che si occupa, come agli inizi, dell’educazione della gioventù, è denominato delle «Vergini di Gesù sotto la protezione di S. Luigi Gonzaga».

ALL’ARC. GASPARE GASPARI<br />

773(Verona#1818.02.04)<br />

Coa<strong>di</strong>uvato dalle giovani che sono state ospiti a Verona, egli ha aperto le scuole per i ragazzi, che non possono<br />

frequentare regolarmente quelle pubbliche e sta organizzando l‟oratorio festivo. La <strong>Canossa</strong> se ne congratula e<br />

assicura preghiere.<br />

Veneratissimo Signor Arciprete<br />

Prima ch’io avessi tempo <strong>di</strong> presentare a Vostra Signoria Molto Illustre e Reveren<strong>di</strong>ssima i<br />

<strong>di</strong>stinti miei ringraziamenti per tante gentilezze praticatemi nei giorni della mia <strong>di</strong>mora costì e <strong>di</strong> darle<br />

notizia del felicissimo nostro viaggio, mi vedo prevenuta da una gentilissima <strong>di</strong> Lei lettera contenente<br />

le Reliquie da me perdute. La ringrazio dunque adesso <strong>di</strong> tutto e mi creda con tutta sincerità che sono<br />

partita da Lonato consolatissima <strong>di</strong> quanto ho veduto e <strong>di</strong> quanto spero il Signore farà per la <strong>di</strong> Lui<br />

gloria e servizio. Voglia Egli mettere in quiete anche relativamente all’oratorio per cui non mancherò <strong>di</strong><br />

far pregare in modo particolare.<br />

Mi rallegro poi <strong>di</strong> sentire che la Signora Galinetti sia presto per cominciare a prestarsi in<br />

qualche parte anch’essa per le scuole. Mi creda che l’esercizio del insegnar a leggere fa a noi pure<br />

restar tra le mani tanta gioventù la quale o per la necessità del guadagno o per bizzaria de genitori non<br />

può frequentar le scuole e queste ragazze vengono poi con noi alla chiesa alle dottrine e simili.<br />

Mi prendo la libertà <strong>di</strong> occluderle tre immagini <strong>di</strong> Maria Santissima Addolorata l’una sulla<br />

quale scrivo il mio nome come vuole la buona Signora Catterina e per la stessa, le altre due l’una per la<br />

Betta alla quale un’altra volta manderò la corona che brama, l’altra per la Sigurtà. Non posso questa<br />

volta <strong>di</strong>ffondermi <strong>di</strong> più scrivendo dal letto dove mi trovo solo perché dovetti per la mia tosse fare due<br />

emissioni <strong>di</strong> sangue. Ma già non è niente sentendomi, fuor della debolezza, adesso bene. La supplico<br />

della carità delle sue orazioni anche per l’Istituto; dei miei doveri ai degnissimi <strong>di</strong> Lei Religiosi, dei<br />

miei cor<strong>di</strong>ali complimenti alle care Maestre ed alle altre persone impegnate nella santa opera <strong>di</strong> carità,<br />

finalmente <strong>di</strong> essere persuasa dell’invariabile mia stima e del mio profondo rispetto.<br />

P.S. Dopo che con suo comodo avrà letto quelle carte, eccettuate le coti<strong>di</strong>ane orazioni, la prego a<br />

farmene tenere, trovandomi fra qualche tempo averne bisogno.<br />

Verona San Giuseppe 4 febbraio 1818<br />

Di Vostra Signoria Molto Illustre e Reveren<strong>di</strong>ssima<br />

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NB. I nomi che ricorrono si riferiscono alle collaboratrici del Parroco.<br />

Umil.ma Dev.ma Obb.ma Serva<br />

<strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong> Figlia della Carità

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