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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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ALL’ARC. GASPARE GASPARI<br />

771(Verona#1817.11.18)<br />

Le giovani, rientrate in sede, nonostante la defezione <strong>di</strong> una, stanno formando un valido aiuto al Parroco. La<br />

<strong>Canossa</strong> ne è felicissima e assicura che invierà quanto prima quegli scritti che possono in<strong>di</strong>care la consistenza<br />

dell'Istituto.<br />

Veneratissimo Signor Arciprete<br />

Non posso <strong>di</strong>rle quanto <strong>di</strong>spiacere abbia provato non poter riscontrare il pregiatissimo <strong>di</strong> Lei<br />

foglio nel ritorno a Lonato delle ottime giovani che ebbi il contento <strong>di</strong> qui meco avere benchè per un<br />

tempo troppo limitato. Le medesime sono certa avranno significato a Vostra Signoria Molto Illustre e<br />

Reveren<strong>di</strong>ssima i miei doveri e langustia del tempo per cui mi riesce spesso impossibile l'esercitare i<br />

miei doveri. Mi creda che quanto per la gloria e servizio <strong>di</strong> Dio abbiamo desiderato che quelle buone<br />

Figliuole ritornassero alle case loro, altrettanto a tutte ci <strong>di</strong>spiacciono per le ottime loro qualità.<br />

Spero che Maria Santissima bene<strong>di</strong>rà l'opera cominciata sotto la sua protezione e che vorrà<br />

consolare la <strong>di</strong> Lei attività e carità con un copioso frutto. In tutto quello che da me può <strong>di</strong>pendere con<br />

cuore aperto mi coman<strong>di</strong> che l'assicuro <strong>di</strong>vido la premura dell'esito felice <strong>di</strong> quest'opera santa. Mi<br />

sorprese e <strong>di</strong>spiacque sentir la ritirata della Donzelini 1 , chi sa non riservarla il Signore a tempo più<br />

inoltrato. Intanto ringraziamo il Signore che abbia sostituito altri soggetti come pure la portinara. La<br />

molteplicità delle occupazioni non mi permise ancora <strong>di</strong> mettere in or<strong>di</strong>ne le carte che voleva affidare<br />

alla <strong>di</strong> Lei prudenza ed altre che promisi alle giovani, ma lo farò colla possibile sollecitu<strong>di</strong>ne.<br />

Prima <strong>di</strong> finire questa mia conviene non che la preghi a non imparare da me perchè già Ella non<br />

prende cattivi esempj, ma però a non privarmi <strong>di</strong> qualche notizia dell'esito <strong>di</strong> questi principj.<br />

Sappia che ancora sono in dubbio <strong>di</strong> effettuare la mia gita a Venezia e quegli affari furono in<br />

gran parte anzi veramente la cagione <strong>di</strong> ritardarmi tanto il vantaggio <strong>di</strong> scriverle. Se non le riesce<br />

d'incomodo favorisca dei cor<strong>di</strong>ali miei complimenti le due giovani e la buona Signora Catterina come<br />

pure le Madri Cappucine ed il degno Signor Franceschini. Mi raccomando alla carità delle <strong>di</strong> Lei<br />

orazioni e presentandole i doveri della compagna Teresa 2 ma le raffermo invariabilmente<br />

Di Vostra Signoria Molto Illustre e Reveren<strong>di</strong>ssima<br />

Verona San Giuseppe 18 novembre 1817<br />

1 Una delle giovani preparate nel Corso <strong>di</strong> educazione per le maestre <strong>di</strong> campagna.<br />

2 Teresa Spasciani, superiora a Venezia (Ep. I, lett. 279, n. 10, pag. 414).<br />

Umil.ma Ubb.ma Obbl.ma Serva<br />

<strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong> Figlia della Carità

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