epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A MONS. ZOPPI 701(Bergamo#1822.03.**) Entusiasta per la scuola di carità, che ha ammirato a Bergamo, opera del Canonico Benaglio, la Canossa si attarda a descriverla nei particolari, perché le pare molto utile come orientamento per quanto i ragazzi dell'Oratorio di Sant'Ambrogio di Milano, guidati dal Canonico Giglio e con la collaborazione del signor Francesco Bonetti, vorrebbero attuare. V.G. e M. Veneratissimo Signor Preposto Prima di allontanarmi da Bergamo mi permeta di rinnovarle le proteste del mio rispetto e di raccomandarmi di nuovo alla carità delle di lei orazioni. Oltre ciò poi non posso a meno di non comunicare a Vostra Signoria Molto Illustre e Reverendissima un altra opera pia che viene praticata in questo buon Paese la quale forse sarà a di lei cognizione ma sul dubbio che lo sia mi prendo la libertà di descrivergliela in tutta quell'estenzione che potrò, sembrando a me che quei giovani dell'Oratorio di Sant'Ambrogio 1 come pure la pietà del Signor Canonico Giglio 2 interessati per i poveri dereliti niente di meglio potrebbero fare che addotare tall'esercizio di carità di pari utilità a molti, che di sicurezza di riportare altresi il sovrano e governativo gradimento, anzi se mi riesce averla, le occluderò la copia dell'approvazione in iscritto che degnossi Sua Maestà mandare a chi ha pratica qui. Sappia dunque che Monsignor Vicario 3 comprò col proprio una parte del vecchio seminario, ed ivi alcuni Canonici Curati ed altre pie persone si uniscono la sera e ricevono quei poveri ragazzi i quali per essere obbligati alle loro botteghe non possono approffittare delle pubbliche scuole. Mi viene fatto sperare il mettodo preciso in iscritto che pure le unirò ma sull'incertezza le dirò quanto potei saperne sin quì. Il capo di questa scuola è il Signor Conte Canonico Benaglia 4 . Da questa stagione vanno i ragazzi alla scuola alle ore cinque. Il numero attuale dei medesimi per quanto mi ricordo è di due cento trenta. Vengono divisi in classi; parlando con Lei, aggiungerò come facciamo noi. Vi è una classe stabile per insegnar loro le cose di Dio ed altre pel leggere scrivere e credo un po' di aritmetica non credo niente di più. Dura la scuola sino alle sette della sera indi dalle stesse pie persone che assistono questi ragazzi vengono a piccole torme ricondotti o alle loro botteghe o alle loro case per evitare i disordini ed i fracassi. La festa poi credo uniscano questi, ragazzi per farli divertire ma della festa non sono bene informata. Similmente vanno provvedendo a norma della possibilità a qualche loro bisogno di vistiario per esempio calze e simili. Ciò posto dunque a me sembrerebbe che niente di migliore vi potrebbe essere per què certi giovani dell'Oratorio che di addottare piuttosto questo che altro metodo potendo essi così senza aggravarsi di molte spese restare in libertà per i loro negozi botteghe studj per tutto il giorno e la sera innoltrata ancora e nello stesso tempo possono soddisfare alla loro carità in grande e con vero utile. Per non perdere però l’uso di voler dire la mia opinione in tutto anche non ricercata, nel momento presente per rendere sempe più gradita tal'opera al nostro Governo io prenderei ad esaminare minutamente il sistema tutto delle scuole elementari minori e vorrei distribuire possibilmente le classi in modo che ogni sera nel periodo del tempo prefisso venisse insegnata quanto nei sistemi delle scuole già dette viene variamente e susseguentemente insegnato nella settimana ritenuto già di assistere le 1 Annesso alla Basilica di S. Ambrogio. 2 Don Giglio Pietro, canonico onorario dell Basilica di S. Ambrogio, Milano (Ep. II/2, lett. 697, n. 2, pag. 754) . 3 Vicario Marco Celio Passi, Vicario Capitolare della Diocesi di Bergamo (Ep. II/1,lett. 569, n.1, pag. 404). 4 Conte Canonico Gaetano Benaglio, organizzatore di opere di carità (Ep. II/2, lett. 699, n. 1, pag. 760 )

feste alla Dottrina cristiana dei ragazzi e di tenerli raccolti poi per farli divertire come di vigillare perche frequentino e nel debito modo i santi Sacramenti. Dopo averle detto tutto ciò conviene che le esponga un dubbio che mi nasce ed è che Ella forse potrebbe aver difficoltà per qualche suddetto motivo di parlare di ciò al Signor Canonico Giglio ed in tal caso quando voglia farmi solo la grazia di dirmi se è persuasa della cosa e se crede ch'io la proponga al Signor Francesco 5 perché la combini col Signor Canonico mi sembrerebbe necessario facesse la carità di farsi venir Francesco e dire una parola a lui pure. Nondimeno al debole mio pensare pur sembra che tal modo di scuola possa essere opportuna per i giovani dell'Oratorio di Sant'Ambrogio sembrandomi di trovar esatamente esercitato ogni sorte d'istruzione che nelle scuole elementari minori che dal Governo si brama. Essi poi possono aver cura dei ragazzi la mattina delle feste nell'oratorio indi alla cristiana Dottrina poi possono tenerli raccolti e farli divertire nel dopo pranzo e nello stesso tempo restano i Maestri o membri dell'oratorio suddetto liberi tutta la giornata e possono attendere ai loro negozj botteghe studj. E restando loro anche di più libera parimenti anche la sera più innoltrata ed il bene sembra maggiore di quello che sia restringersi a pochi figli totalmente raccolti. Mi dimenticava di dirle che qui vanno le persone per tal bene interessate provvedendo come possono ad alcune necessità dei ragazzi come sarebbe di vestiario calze etc. Adesso che sono certa d'averle potuto dire ciò che più mi premeva le dirò non essere io certa del gi(o)rno positivo della mia partenza essendosi imbrogliati un poco per la incertezza e tiri poco per la posta quelli che devono venire a prendermi per altro credo che partirò lunedì. Già spero che Maria Santissima benedirà e condurrà a termine l'opera della di Lei carità rapporto al locale. Le buone mie Compagne non cessano di domandarlo al Signore; avrei altre cose d'aggiungerle ma ho incomodata anche più del bisogno con tante ciarle e carte senza più dunque passo a confermarle la mia venerazione ed il mio rispetto. [marzo 1822] ____________________ NB. Minuta senza alcuna parola autografa della Canossa. A MONS. ZOPPI 702(Bergamo#1822.**.**) Triplice argomento in una minuta molto tormentata: sondaggi su una presunta candidata al matrimonio con Carlino Canossa; ancora notizie sulla scuola di carità di Bergamo e primi orientamenti verso il Piano dei Figli della Carità dei giovani dell'Oratorio di Sant'Ambrogio; rapide informazioni sul giovane sacerdote Don Rosmini, che la Marchesa vorrebbe e capo della nuova Congregazione maschile. V G e M Veneratissimo Signor Preposto 5 Francesco Bonetti , orefice di Milano, aspirante canossiane, poi seguirà il Rosmini.(Ep. II/2, lett. 700, pag. 762).

A MONS. ZOPPI<br />

701(Bergamo#1822.03.**)<br />

Entusiasta per la scuola <strong>di</strong> carità, che ha ammirato a Bergamo, opera del Canonico Benaglio, la <strong>Canossa</strong> si<br />

attarda a descriverla nei particolari, perché le pare molto utile come orientamento per quanto i ragazzi<br />

dell'Oratorio <strong>di</strong> Sant'Ambrogio <strong>di</strong> Milano, guidati dal Canonico Giglio e con la collaborazione del signor<br />

Francesco Bonetti, vorrebbero attuare.<br />

V.G. e M. Veneratissimo Signor Preposto<br />

Prima <strong>di</strong> allontanarmi da Bergamo mi permeta <strong>di</strong> rinnovarle le proteste del mio rispetto e <strong>di</strong><br />

raccomandarmi <strong>di</strong> nuovo alla carità delle <strong>di</strong> lei orazioni. Oltre ciò poi non posso a meno <strong>di</strong> non<br />

comunicare a Vostra Signoria Molto Illustre e Reveren<strong>di</strong>ssima un altra opera pia che viene praticata in<br />

questo buon Paese la quale forse sarà a <strong>di</strong> lei cognizione ma sul dubbio che lo sia mi prendo la libertà<br />

<strong>di</strong> descrivergliela in tutta quell'estenzione che potrò, sembrando a me che quei giovani dell'Oratorio <strong>di</strong><br />

Sant'Ambrogio 1 come pure la pietà del Signor Canonico Giglio 2 interessati per i poveri dereliti niente<br />

<strong>di</strong> meglio potrebbero fare che addotare tall'esercizio <strong>di</strong> carità <strong>di</strong> pari utilità a molti, che <strong>di</strong> sicurezza <strong>di</strong><br />

riportare altresi il sovrano e governativo gra<strong>di</strong>mento, anzi se mi riesce averla, le occluderò la copia<br />

dell'approvazione in iscritto che degnossi Sua Maestà mandare a chi ha pratica qui.<br />

Sappia dunque che Monsignor Vicario 3 comprò col proprio una parte del vecchio seminario, ed<br />

ivi alcuni Canonici Curati ed altre pie persone si uniscono la sera e ricevono quei poveri ragazzi i quali<br />

per essere obbligati alle loro botteghe non possono approffittare delle pubbliche scuole. Mi viene fatto<br />

sperare il mettodo preciso in iscritto che pure le unirò ma sull'incertezza le <strong>di</strong>rò quanto potei saperne<br />

sin quì.<br />

Il capo <strong>di</strong> questa scuola è il Signor Conte Canonico Benaglia 4 . Da questa stagione vanno i<br />

ragazzi alla scuola alle ore cinque. Il numero attuale dei medesimi per quanto mi ricordo è <strong>di</strong> due cento<br />

trenta. Vengono <strong>di</strong>visi in classi; parlando con Lei, aggiungerò come facciamo noi. Vi è una classe<br />

stabile per insegnar loro le cose <strong>di</strong> Dio ed altre pel leggere scrivere e credo un po' <strong>di</strong> aritmetica non<br />

credo niente <strong>di</strong> più. Dura la scuola sino alle sette della sera in<strong>di</strong> dalle stesse pie persone che assistono<br />

questi ragazzi vengono a piccole torme ricondotti o alle loro botteghe o alle loro case per evitare i<br />

<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni ed i fracassi. La festa poi credo uniscano questi, ragazzi per farli <strong>di</strong>vertire ma della festa non<br />

sono bene informata. Similmente vanno provvedendo a norma della possibilità a qualche loro bisogno<br />

<strong>di</strong> vistiario per esempio calze e simili. Ciò posto dunque a me sembrerebbe che niente <strong>di</strong> migliore vi<br />

potrebbe essere per què certi giovani dell'Oratorio che <strong>di</strong> addottare piuttosto questo che altro metodo<br />

potendo essi così senza aggravarsi <strong>di</strong> molte spese restare in libertà per i loro negozi botteghe studj per<br />

tutto il giorno e la sera innoltrata ancora e nello stesso tempo possono sod<strong>di</strong>sfare alla loro carità in<br />

grande e con vero utile.<br />

Per non perdere però l’uso <strong>di</strong> voler <strong>di</strong>re la mia opinione in tutto anche non ricercata, nel<br />

momento presente per rendere sempe più gra<strong>di</strong>ta tal'opera al nostro Governo io prenderei ad esaminare<br />

minutamente il sistema tutto delle scuole elementari minori e vorrei <strong>di</strong>stribuire possibilmente le classi<br />

in modo che ogni sera nel periodo del tempo prefisso venisse insegnata quanto nei sistemi delle scuole<br />

già dette viene variamente e susseguentemente insegnato nella settimana ritenuto già <strong>di</strong> assistere le<br />

1 Annesso alla Basilica <strong>di</strong> S. Ambrogio.<br />

2 Don Giglio Pietro, canonico onorario dell Basilica <strong>di</strong> S. Ambrogio, Milano (Ep. II/2, lett. 697, n. 2, pag. 754) .<br />

3 Vicario Marco Celio Passi, Vicario Capitolare della Diocesi <strong>di</strong> Bergamo (Ep. II/1,lett. 569, n.1, pag. 404).<br />

4 Conte Canonico Gaetano Benaglio, organizzatore <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> carità (Ep. II/2, lett. 699, n. 1, pag. 760 )

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