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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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lavoro, il quale tutti <strong>di</strong>cono ch’è propriamente regalo da Sovrano, e che io chiamo regalo della più<br />

fina cor<strong>di</strong>alità, e che non cambierei con alcuna gemma più preziosa del mondo. Mi rallegro poi<br />

anche moltissimo con lei perchè le sia finalmente riuscito d’introdurre anche costì la santa ed<br />

utilissima pratica degli Esercizj spirituali alle Dame, e prego il Signore <strong>di</strong> cuore perchè voglia<br />

bene<strong>di</strong>re un opera sì bella ed interessante. Abbia ella per altro cura, per tutto quello che può da lei<br />

<strong>di</strong>pendere, della sua salute e duranti li Santi Esercizj non pensi che a questi, e per tutto il resto<br />

faccia conto <strong>di</strong> essere a Milano, od a Bergamo. Il Signore col permettere che quelli, li quali molto<br />

affaticano per la <strong>di</strong> Lui gloria, vadano or<strong>di</strong>nariamente soggetti ad incomo<strong>di</strong> frequenti <strong>di</strong> salute, ha in<br />

mira <strong>di</strong> far loro conoscere che quanto fanno è tutta opera della sua Grazia, e non delle loro forze; ciò<br />

è verissimo, ma è altrettanto vero che non ci è permesso dal canto nostro il trascurare il ben essere<br />

<strong>di</strong> questa salute, giacchè sarebbe questo un trasgre<strong>di</strong>re la legge naturale ch’è legge <strong>di</strong> Dio stesso, ed<br />

un esigere in certo modo da lui miracoli senza necessità.<br />

Monsignor Calsiocane 5 si trova tuttavia in Venezia non avendo per anche potuto dar<br />

compimento all’affare che vel condusse, e ch’è la verificazione <strong>di</strong> un legato fatto a vantaggio della<br />

Congregazione <strong>di</strong> Propaganda da un gran signore.<br />

La superiora <strong>di</strong> Santa Lucia, che sono stato a visitare jeri è già per sortire anche questa volta<br />

dal letto. In tale occasione sì è combinato il modo <strong>di</strong> fare gli Esercizj spirituali annuali, e ciò in<br />

unione anche del Reverendo Confessore. Quanto al confessore straor<strong>di</strong>nario, la cosa pende tuttavia<br />

presso Monsignor Patriarca 6 : sicchè ci pensi egli.<br />

Se io abbia bisogno <strong>di</strong> orazioni, ella può ben immaginarlo. Mi riverisca Monsignor<br />

Ruzzenenti 7 , e mi saluti la Rizzi 8 . Tanti saluti pure a Don Antonio 9 . Durerà forse fatica a leggere<br />

questa mia lunga <strong>di</strong>ceria, ma ne incolpi l’averla io dovuta estendere a varie riprese perché non mi<br />

lasciano mai quieto, e con mano mal ferma per un poco <strong>di</strong> convulsione. Dio la bene<strong>di</strong>ca.<br />

Venezia 2 decembre 1831<br />

Suo <strong>di</strong>votissimo servo<br />

Antonio Canonico Traversi 10<br />

5 Minutante della Congregazione <strong>di</strong> Propaganda Fide.<br />

6 Mons. Monico Giacomo, Patriarca <strong>di</strong> Venezia (Ep. II/1, lett. 489, n. 1, pag. 164).<br />

7 Mons. Ruzzenenti Vincenzo, Superiore della Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. II/1, lett. 490, n. 1, pag. 166).<br />

8 RIZZI ANNA, <strong>di</strong>scendente da nobile famiglia veneziana decaduta. Aveva frequentato le scuole delle Figlie della<br />

Carità a Venezia ed era en trata nel noviziato <strong>di</strong> Verona il 29 luglio 1829. La Fondatrice le aveva pre detto, fin da<br />

quando l’aveva conosciuta bambina e vivacissima, che non solo si sarebbe fatta religiosa, ma avrébbe assistito lei in<br />

punto <strong>di</strong> mor te, come avvenne, nella sua qualità d’infermiera.<br />

9 Don Antonio Provolo, fondatore dell’Istituto dei Sordomuti (Ep. II/2, lett. 730, n. 1, pag. 822)<br />

10 NB. Tutta autografa.

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