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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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DA DON LUZZO<br />

A 107(Venezia#1831.02.19)<br />

La casa, in cui a Venezia avrà inizio l‟opera per i ragazzi, è pronta ed egli lo annuncia alla <strong>Canossa</strong> con<br />

evidente piacere e col desiderio <strong>di</strong> poter presto migliorare ed allargare la sua attività.<br />

Eccellenza<br />

Venezia li 19 febbrajo, 1831<br />

Eccomi al punto <strong>di</strong> poter entrare ad abitar la nuova casa, che spero <strong>di</strong> molta gloria <strong>di</strong> Dio Signore, e<br />

vantaggio grande pelle anime cristiane. L’oratorio è quasi al suo compimento, i luoghi necessari<br />

all’opera sono anch’essi per essere approntati, qualche buon compagno si spera <strong>di</strong> avere fino sul<br />

principio dell’entrare in casa, e perciò altro non resta per ora che dar cominciamento all’opra<br />

proposta in quello cioè, che al presente si potrà, sempre per altro d’accordo col degnissimo signor<br />

Monsignor Traversi 1 nostro amoroso Superiore. Il parroco <strong>di</strong> questa contrada è tutto propenso a<br />

favorirci, e soccorrerci in ciò, che ci abbisognasse. Che si desidera <strong>di</strong> più? Oh, quanto è buono,<br />

quanto pietoso il Signore Id<strong>di</strong>o! Tocca a noi corrispondere alle sue infinite misericor<strong>di</strong>e e perciò<br />

prego Vostra Signoria Illustrissima a continuare colle sue preghiere a favor <strong>di</strong> me misero, ed<br />

indegno Ministro dell’Altissimo, e della nascente santa Opera, la quale spero <strong>di</strong> non poca <strong>di</strong> Lui<br />

gloria. Prego inoltre Vostra Signoria a dare la libertà a queste <strong>di</strong> lei figlie in Santa Lucia 2 , che mi<br />

aiutino, come erami promesso, con alcuni mobili, ed alcuni atrecci per uso <strong>di</strong> cucina pella povera<br />

novella casa. Sicuro che al <strong>di</strong> lei venire a Venezia sarà ella contenta <strong>di</strong> quanto fu operato secondo<br />

gli or<strong>di</strong>ni suoi venerati. Stò attendendo quel momento, in cui anche spero, che si sod<strong>di</strong>sferà alla<br />

brama <strong>di</strong> queste signore Dame pegli Esercizi pè loro servi da barca, ed in cui avrò la sod<strong>di</strong>sfazione<br />

<strong>di</strong> aver a manifestarle il sommo contento per la intrapresa opera, che da tanto tempo si sospirava.<br />

Frattanto prego <strong>di</strong> nuovo Vostra Signoria Illustrissima a compatirmi, se non iscrissi con maggior<br />

attenzione, e pulitezza, giacchè mancami il necessario, ed opportuno tempo da impiegarsi nello<br />

scrivere, mentre mi do l’onore a segnarmi quale mi protesto <strong>di</strong> essere<br />

Di Vostra Signoria Illustrissima<br />

Devotissimo Obbligatissimo servo<br />

Francesco Luzzo Figlio della Carità.<br />

1 Mons. Traversi Antonio, provve<strong>di</strong>tore dell’I. R. Liceo <strong>di</strong> Venezia (Ep. II/1, lett. 489, n. 2, pag. 165).<br />

2 Nella sede <strong>di</strong> Venezia.

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