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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A MONS. TRAVERSI<br />

766(Verona#1832.07.01)<br />

La chiesetta <strong>di</strong> S. Maria del Pianto è ormai possesso completo della <strong>Canossa</strong>, acquistata fuori asta e col<br />

versamento <strong>di</strong> tutto l‟ammontare. Attualmente ella sta pensando, nonostante i restauri <strong>di</strong> Verona, <strong>di</strong> cui si sta<br />

occupando Don Provolo, <strong>di</strong> migliorare la sede <strong>di</strong> Venezia. Sta facendone il progetto con Don Antonio stesso.<br />

Ora vorrebbe che Monsignore, che è a Roma, le ottenesse dal Santo Padre la bene<strong>di</strong>zione su una sistemazione <strong>di</strong><br />

locali nel convento <strong>di</strong> Bergamo e chiedesse l‟autorizzazione che egli stesso potesse risolvere dubbi <strong>di</strong> non<br />

estrema rilevanza, che, sorgendo tratto tratto nell‟Istituto, la costringono a ricorrere ai Car<strong>di</strong>nali.<br />

V.G. e M. Illustrissimo e Reveren<strong>di</strong>ssimo Monsignore<br />

Soffra la carità della S.V.Ill.ma e Rev.ma che anche in Roma venga ad incomodarla.<br />

Frequentemente ricevo le più consolanti notizie della sanità <strong>di</strong> Lei, e da quanto pure mi scrivono<br />

comprendo, e mi figuro la consolazione ch’Ella proverà questo tempo, che si trova presso il Santo<br />

Padre 1 . Sia ringraziato il Signore <strong>di</strong> tutto.<br />

Io sono ancora in Verona non avendomi, come forse saprà, permesso la debole mia sanità <strong>di</strong><br />

poter servire le nostre buone Dame <strong>di</strong> Venezia per i consueti spirituali Esercizj, i quali furono assai più<br />

del solito da queste frequentati essendo arrivate al numero <strong>di</strong> circa settanta.<br />

Il nostro Don Antonio Provolo poi ebbe dal Signore la grazia per quanto sento, <strong>di</strong> fare un frutto<br />

incre<strong>di</strong>bile nei doppj Esercizj suoi.<br />

Durante questo mio soggiorno in Patria ebbi la consolazione <strong>di</strong> poter terminare l’affare <strong>di</strong> Santa<br />

Maria del Pianto, dalla clemenza <strong>di</strong> Sua Maestà concessami come sa, <strong>di</strong> poter acquistare fuori dell’asta.<br />

Sabbato 16 corrente fu segnato l’istromento, e siccome aveva già sod<strong>di</strong>sfatto il prezzo tutto, me ne fu<br />

anche dato il possesso. Ora si sta riattando alcun poco, ed i cari miei poveri giornalmente ne sentono<br />

sempre più il vantaggio. Sono certa che V.S.Ill.ma e Rev.ma che ha in ciò tanta parte molto se ne<br />

rallegrerà. Nè dubiti che sia per <strong>di</strong>menticarmi i poveri ragazzi <strong>di</strong> Venezia, che anzi vado riflettendo<br />

<strong>di</strong>visando, e progettando, col Signor Don Antonio, il quale è instancabilmente occupato tra il suo<br />

ministero, i piccoli ristauri, i sor<strong>di</strong> e muti, ed i poveri ragazzi, per ajutare anche Venezia. Se il Signore<br />

degnerassi effettuare i nostri desiderj al ritorno <strong>di</strong> Lei le sottoporrò ogni cosa, e faremo quanto Ella<br />

giu<strong>di</strong>cherà.<br />

Giacchè trovasi la S.V. costì e che ha <strong>di</strong>sturbo co’ miei scritti senza incomodar anche<br />

l’Eminentissimo Signor Car<strong>di</strong>nal Vicario, la supplico a voler per me implorare una novella bene<strong>di</strong>zione<br />

dal Santo Padre sopra un piccolo cambiamento che la Nobile Famiglia Camozzi 2 , la quale mi donò per<br />

l’Istituto il Convento <strong>di</strong> Bergamo vorrebbe ora con noi fare. Il cangiamento consiste nella retrocessione<br />

<strong>di</strong> un piccolo granajo, e d’un altro pezzo <strong>di</strong> soffitta, e per quanto credo, o nient’altro, o poco più; ed<br />

invece darebbe a noi una qualche camera ch’era parte pure del convento, ma che non era compresa in<br />

quella parte <strong>di</strong> convento, che ci fu donata. Il cambio sarebbe comodo, per loro, e d’utile per noi avendo<br />

colà un locale ristretto, e se ne prova l’angustia singolarmente nei momenti dei Rami <strong>di</strong> carità, <strong>di</strong>rei<br />

straor<strong>di</strong>narj cioè Esercizj ed educazione delle maestre.<br />

In pari tempo non posso a meno <strong>di</strong> non sottoporre alla S.V. Ill.ma e Rev.ma un’altro mio<br />

pensiero del quale faccia poi tutto quello che crede. Io osservo che essendo l’Istituto nostro ancor<br />

recente riesce quasi impossibile che tratto, tratto non insorgano nell’osservanza della Regola particolari<br />

circostanze per cui nascono dubbi anche nei Superiori.<br />

1 Gregorio XVI, Sommo Pontefice eletto nel 1830 (Ep. I, lett. 407, n. 2, pag. 667).<br />

2 Famiglia Camozzi, benefattrice dell’Istituto (Ep.II/1, lett. 569, n. 2, pag. 404).

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