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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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AL CONTE MELLERIO<br />

765(Verona#1832.05.12)<br />

Comunicazione felicissima della <strong>Canossa</strong>: il 9 aprile, il Sovrano ha approvato il contratto per la piccola<br />

chiesa. Entro un mese l‟affittuario dovrà lasciare la terza casetta. La Marchesa pagherà subito la prima<br />

rata e l‟attività, già intensa, sarà libera da ogni remora. Grande la riconoscenza per il Conte, che dovrebbe<br />

trasmetterne l‟espressione anche al Vicerè.<br />

V G e M Eccellenza<br />

Per quanto possa sembrare importuna all’Eccellenza Vostra, non posso a meno <strong>di</strong> non incomodarla<br />

anche questa volta, per l’argomento <strong>di</strong> Santa Maria del Pianto e suoi annessi.<br />

La santissima ed amantissima nostra Madre le renda dunque le più copiose retribuzioni <strong>di</strong><br />

quanto ella fece al suo servizio, e sappia che le istancabili cure dell’Eccellenza Vostra ebbero il<br />

pieno loro felicissimo effetto voglio <strong>di</strong>re non solo relativamente alla risposta affermativa, ma anche<br />

a tutta quella sollecitu<strong>di</strong>ne, che si potè aver maggiore.<br />

L’altr’jeri da questa Imperial Regia Finanza ebbi l’avviso essere stato da Sua Maestà il 9<br />

aprile approvato l’appuntamento, ed io <strong>di</strong>rò il contratto, invitandomi come oggi farò, a versare nella<br />

Cassa la prima convenuta rata, <strong>di</strong>cendomisi nella stessa lettera, che davano in pari tempo la <strong>di</strong>ffida<br />

all’affittuale, il quale per patto <strong>di</strong> scrittura devo metterla in libertà nel periodo <strong>di</strong> un mese, ed al<br />

momento della consegna passeremo a fare l’istromento.<br />

Può ella facilmente figurarsi quanta sia la mia consolazione, sperando, che questo<br />

contribuisca sempre più ad impe<strong>di</strong>re peccati, ed a guadagnare delle anime al Signore, come per<br />

<strong>di</strong>vina bontà fu già si felicemente cominciato.<br />

Io la ringrazio vivamente <strong>di</strong> tutto, e la supplico in momento opportuno a voler umiliare i più<br />

sinceri, e maggiori ringraziamenti a Sua Altezza Imperiale il nostro buon Principe, pel quale, come<br />

per l’Eccellenza Vostra non si mancherà certamente <strong>di</strong> pregare, i sor<strong>di</strong> e muti nel loro linguaggio,<br />

ed i cari miei Sanzenati lo faranno allegramente come porta il Paese, ma <strong>di</strong> cuore.<br />

Mi favorisca de’ più cor<strong>di</strong>ali complimenti all’amica Somaglia 1 , come de miei doveri al<br />

signor Abate Pollidori 2 , e confermando all’Eccellenza Vostra li sentimenti della mia riconoscenza,<br />

passo al vantaggio <strong>di</strong> raffermarmi ossequiosamente<br />

Verona li 12 maggio 1832<br />

Dell’Eccellenza Vostra<br />

1 La sorella del Mellerio (Ep.I, lett. 387, pag. 624).<br />

2 Il segretario, Abate Polidori (Ep.I, lett. 388, n. 1, pag. 625).<br />

Devotissima Umilissima Obbe<strong>di</strong>entissima Serva<br />

<strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong> Figlia della Carità

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