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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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A MONS. TRAVERSI<br />

764(Verona#1832.04.14)<br />

La <strong>Canossa</strong>, fisicamente molto sofferente, non ha potuto ricevere il Cavalier Giustiniani. Prega Monsignore<br />

che gli trasmetta le ultime notizie dell‟affare della chiesetta. Dal Conte Mellerio ha saputo che la pratica è a<br />

Vienna, corredata dal voto favorevolissimo del Vicerè ed era partita da Milano il 23 gennaio. Un amico del<br />

Giustiniani, venendone a conoscenza, s‟interporrà egli pure.<br />

Illustrissimo e Reveren<strong>di</strong>ssimo Monsignore<br />

Dall’ottimo nostro Cavalier Giustiniani la S.V.Ill.ma e Rev.ma avrà inteso l’andamento tutto<br />

dell’affar nostro a Milano.<br />

Già ci vuole pazienza in tutto, ma fu una gran combinazione, che giungesse al nostro buon<br />

Principe l’autorizzazione <strong>di</strong> simili contratti dopo, che le Carte erano partite per Vienna.<br />

Il prelodato Cavaliere le avrà detto l’intelligenza in cui siamo restati quando al suo ritorno<br />

quì venne a favorirmi. A tenore <strong>di</strong> questo, incomodo la carità <strong>di</strong> Lei anche perche desidero tenerla al<br />

fatto <strong>di</strong> tutto. Io non ebbi quest’ultima volta il vantaggio <strong>di</strong> parlargli come gli avrà detto, piacendo<br />

al Signore quest’anno <strong>di</strong> tenermi quasi sempre ammalata. Adesso sono convalescente. Vedremo se<br />

mi rimetto o tornerò ad ammalarmi come feci sin quì.<br />

Non so sia perche voglia Egli, che non possa da quì muovermi sino che non sia totalmente<br />

conclusa la cosa, o veramente che voglia mandarmi male perche faccia un pò <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio. A <strong>di</strong>re il<br />

vero parve, che fosse necessario, che qui mi trovassi, perche le cose tutte si appianassero, e pare<br />

anche che ci sia bisogno che quì mi trovi al momento, che verrà la risposta da Vienna ma stando<br />

bene non ho <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> recarmi ove sarà bisogno, che già posso sempre ritornare al momento. Le<br />

<strong>di</strong>rò per altro, che tanto, è il bene reale che già si fa ch’ebbi un più che bastante compenso <strong>di</strong> aver<br />

male.<br />

Tornando adesso all’affare mi fece ultimamente scrivere il buon Conte Mellerio aver Egli<br />

ricevuto da Vienna riscontro com’erano colà giunte le Carte accompagnate dal voto il più<br />

favorevole <strong>di</strong> Sua Altezza Imperiale il Principe Vice Re, e che speravano un sollecito<br />

favorevolissimo Rescritto. Supplico in<strong>di</strong> la S.V. Ill. ma e Rev. ma a voler presentare i miei <strong>di</strong>stinti<br />

doveri al Cavalier Giustiniani significandogli tutto questo avendomi Egli fatto <strong>di</strong>re al suo ritorno da<br />

Milano, che quando avessi avuto dal Conte Mellerio notizie della posizione dell’affare a Vienna<br />

glielo facessi sapere perche attende egli colà un Signore suo amico, gli avrebbe scritto onde vedere<br />

che fosse dato corso all’affare medesimo con quella maggiore sollecitu<strong>di</strong>ne che si può. Le Carte<br />

partirono da Milano il giorno 23 gennajo.<br />

Mi scrisse la Superiora 1 <strong>di</strong> costì, che la S.V.Ill.ma e Rev.ma prima del mese <strong>di</strong> maggio non<br />

avrebbe effettuato la sua gita.<br />

Non so se le generali circostanze del mondo gliela fanno ritardare. Ad ogni modo vivo<br />

quieta certa che la bontà <strong>di</strong> Lei me lo farà antecedentemente sapere bramando <strong>di</strong> poterla prima<br />

ossequiare, è vedere sempre già che il Signore non me lo impe<strong>di</strong>sca per la salute. Sento pure dalla<br />

stessa Superiora passarsela essa un pò meglio, ed essere in istato <strong>di</strong> girare un pò per casa. Mi <strong>di</strong>ce<br />

pure <strong>di</strong> frequente non essere più in caso <strong>di</strong> regger la casa in qualità <strong>di</strong> Superiora, e lo dubito anch’io.<br />

Nel mese <strong>di</strong> giugno l’elezione cade da se. L’assicuro per altro darmi un gran pensiero la mancanza<br />

<strong>di</strong> soggetti opportuni <strong>di</strong> età matura. Basta, il Signore assisterà anche in questo. Mi raccomando<br />

quanto posso alle sante sue orazioni. Non dubiti delle povere nostre.<br />

Pel Santo Padre poi giornalmente da miserabili non manchiamo <strong>di</strong> fare delle particolari<br />

devozioni.<br />

Accetti i rispetti del Signor Don Antonio 2 e delle mie Compagne e mi creda con invariabile<br />

rispetto quale mi onoro <strong>di</strong> confermarmi.<br />

1 Terragnoli Giuseppa (Ep. I, lett. 398, n. 2, pag. 649)<br />

2 Don Antonio Provolo, fondatore dell’Istituto dei Sordomuti (Ep. II/2, lett. 730, n. 1, pag. 822).

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