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epistolario ii / 2 - S.Maddalena di Canossa

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[Dopo il 27 novembre] 1831<br />

A MONS. TRAVERSI<br />

759(Verona#1831.11.**)<br />

La <strong>Canossa</strong> da tempo non gli scriveva assillata dalle tante pratiche necessarie a sistemare la sede della<br />

nuova opera dei Figli della Carità. Ora manca il contratto per la chiesa, ed ella, tramite Monsignore, prega<br />

il Cavalier Giustiniani che intervenga per ottenere la <strong>di</strong>minuzione del prezzo e affretti la spe<strong>di</strong>zione<br />

dell‟incartamento a Vienna.<br />

V: G: e M: Illustrissimo e Reveren<strong>di</strong>ssimo Monsignore<br />

Se non conoscesse la Signoria Vostra Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssima l’andamento degli<br />

affari temerei ch’Ella mi giu<strong>di</strong>casse molto fredda ed inoperosa per quello che raccomandai alla<br />

carità <strong>di</strong> Lei, per cui finalmente oggi ho l’onore <strong>di</strong> scriverle. Non le <strong>di</strong>co dunque le mie cure perchè<br />

esauriti fossero i relativi necessarj passi, che già facilmente se li figurerà. Ma siccome furono<br />

sbagliati i confini in gran parte, avendo io acquistata l’ortaglia, e fatto il livello delle casette qualche<br />

mese dopo il rapporto <strong>di</strong> questo Signor ingegnere Milani a Venezia, così fu d’uopo regolar questi,<br />

fare l’offerta d’accrescimento al prezzo <strong>di</strong> stima, in<strong>di</strong> passare all’atto che chiamano appuntamento,<br />

che in sostanza salva la superiore approvazione ch’io chiamo contratto. Gliene occludo la esatta<br />

copia. Vedrà che siamo riusciti <strong>di</strong> accrescere in due volte, solo centosei austriache e centesimi 47 e<br />

<strong>di</strong> stabilire il pagamento in cinque rate, compreso il primo e maggiore sborso. Vedrà similmente<br />

accennato in questo appuntamento, o contratto come ci parve ad un prezzo eccedente, e le ragioni <strong>di</strong><br />

tale giu<strong>di</strong>zio, <strong>di</strong> modo che tanto Sua Altezza Imperiale l’ottimo nostro Principe come Sua Maestà<br />

anche da se potrebbero ...rcarlo 1 . Se la Signoria Vostra Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssima lo giu<strong>di</strong>ca<br />

opportuno mi faccia la carità dell’altra volta cioè <strong>di</strong> parlare a mio nome all’ottimo Cavalier<br />

Giustiniani acciò volesse sollecitare presso a chi Ella giu<strong>di</strong>ca la spe<strong>di</strong>zione a Vienna, onde<br />

possiamo concludere l’affare in breve. Intanto grazie al Signore potei poi finalmente lunedì due<br />

corrente avere in libertà intiera le due casette che una sola vengono a formare. Già come l’ultima<br />

volta mi onorai <strong>di</strong> <strong>di</strong>rle sino nelle circostanze le più minime trovai sempre ostacoli superabili però<br />

colla pazienza e coll’opera. Intanto necessariamente dovette il Signor Don Antonio 2 rimanersene<br />

dove era, e quantunque nel tempo decorso abbia io potuto eseguire gli opportuni restauri in una<br />

delle due unite casette, ora mi ci vorranno due o tre settimane a compire quanto resta nella prima ed<br />

a fare gli addattamenti in<strong>di</strong>spensabili al momento, nella seconda. Ella vede quanto tutto sia stato<br />

ritardato. Io spero che per la festa del primo dolore <strong>di</strong> Maria santissima, cioè la Purificazione, le<br />

cose saranno ridotte al segno <strong>di</strong> poter dare il primo principio sempre che non permetta il Signore al<br />

gran demonio qualche altra novità. Vivo certa che la Signoria Vostra Illustrissima e Reveren<strong>di</strong>ssima<br />

ci continuerà anche l’assistenza delle sante sue orazioni delle quali io più <strong>di</strong> tutto il rimanente<br />

abbisogno per fare un po <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio.<br />

La mia salute è <strong>di</strong>screta ma abbiamo qui gran neve ed un freddo orrido per cui non finisco <strong>di</strong><br />

avermi riguardo. Mi fa un po <strong>di</strong> pena la Superiora <strong>di</strong> costì coll’attuale stagione. Basta sia fatta la<br />

volontà <strong>di</strong> Dio in tutte le cose.<br />

Se giu<strong>di</strong>cherà parlar dell’affare detto <strong>di</strong> sopra al Cavalier Giustiniani la supplico al<br />

medesimo de’ miei doveri.<br />

Ella si compiaccia <strong>di</strong> accettare i rispetti delle mie Compagne mentre con vero ossequio passo<br />

a ripetermi piena <strong>di</strong> venerazione.<br />

1 Legg.: ricercarlo.<br />

2 Don Antonio Provolo, fondatore dell’Istituto dei Sordomuti (Ep. II/2, lett. 730, n. 1, pag. 822).

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