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Paolo Cevasco Przywara in Voegelin: un «flux of ... - PoliticaMente

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Pag<strong>in</strong>a 4 di 9<br />

Detto fuori dai denti, questa è <strong>un</strong>a strada che sfocia nell’usurpazione dell’<strong>in</strong>tuizione che di<br />

sé e delle cose ha Dio.» 13<br />

Il p<strong>un</strong>to da non lasciarsi sfuggire è che il giudizio przywariano è ricavato, secondo <strong>un</strong> rigoroso<br />

percorso di deduzioni, dall’equilibrio [Ausgleich] <strong>in</strong> cui Agost<strong>in</strong>o ha saputo tenere i due poli, fonti<br />

della Spann<strong>un</strong>gse<strong>in</strong>heit di cui si parlava più sopra, nella condizione <strong>in</strong>sieme orante e ricercante di<br />

<strong>un</strong>’esistenza creaturale come In-Zwischen 14 : la balance <strong>of</strong> consciousness e l’In-Between, che pure<br />

Voegel<strong>in</strong> non attribuisce <strong>in</strong> ness<strong>un</strong> luogo a <strong>Przywara</strong>, si stagliano come le parole-chiave <strong>in</strong> questo<br />

ritratto di Agost<strong>in</strong>o. In altro luogo dell’opera, per analizzare la ritrazione dell’anima <strong>in</strong> sé, <strong>Przywara</strong><br />

s<strong>of</strong>ferma l’attenzione sul movimento di ritorno ai contenuti dell’esperienza, la Gradation 15 ; per<br />

quella che Voegel<strong>in</strong> svilupperà come anamnesis, il nome scelto è relazione di retroazione e<br />

riflessione (Rückbezüglichkeit):<br />

«La relazione istituita da Agost<strong>in</strong>o tra la Bellezza <strong>in</strong> sé e la bellezza <strong>in</strong>tramondana, basata<br />

sulla co<strong>in</strong>cidenza degli opposti, è l’immediato preludio ad Hegel, ove si presc<strong>in</strong>da dal modo<br />

<strong>in</strong> cui, presso l’<strong>un</strong>o e presso l’altro, la dottr<strong>in</strong>a della Tr<strong>in</strong>ità assurge a struttura del reale.<br />

Ma anche riguardo a questa seconda opposizione si può parlare per Agost<strong>in</strong>o di <strong>un</strong><br />

raggi<strong>un</strong>to equilibrio. Esso è custodito nel modo formalmente più nitido <strong>in</strong> quella che si<br />

potrebbe chiamare la gradazione agost<strong>in</strong>iana. Il ritrarsi dell’anima nel pr<strong>of</strong>ondo di se stessa,<br />

che considerato isolatamente potrebbe significare <strong>un</strong> vero e proprio f<strong>un</strong>zionalismo<br />

trascendentale, così come il movimento ascendente e trascendente dell’accesso alla verità,<br />

che considerato isolatamente sembra rimandare del tutto all’antitesi tra mutabilità – del<br />

corpo e dell’anima – e immutabilità, potrebbero considerarsi ri<strong>un</strong>ificati nel contrasto per cui<br />

<strong>un</strong> cont<strong>in</strong>uo ascendere-trascendere scavalca “tutti <strong>in</strong>sieme” i grad<strong>in</strong>i già percorsi. (…) Una<br />

sorta di trascendentalismo <strong>un</strong>itario della gradazione, <strong>un</strong> «progresso all’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito», sarebbe il<br />

«sistema» di pensiero corrispondente all’atteggiamento agost<strong>in</strong>iano, che si esprime nel<br />

«comprendere l’<strong>in</strong>comprensibile» <strong>in</strong> ciò che va «all’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito», o nel «cerchiamolo per<br />

trovarlo, e cerchiamolo ancora dopo averlo trovato» [Comm. al Vang. di Giovanni 63,1sgg.].<br />

Si potrebbe pertanto applicare ad <strong>un</strong>a gradazione così <strong>in</strong>tesa <strong>un</strong>a relazione ad <strong>un</strong><br />

tempo di riflessione e di retroazione tra due tendenze, <strong>un</strong> «recedere da» (nel movimento del<br />

trascendere), poi sfociante <strong>in</strong> <strong>un</strong> «volgersi verso» più autentico e puro a partire dal nuovo<br />

grado di volta <strong>in</strong> volta raggi<strong>un</strong>to; di questa relazione Agost<strong>in</strong>o ci <strong>of</strong>fre la formula parlando<br />

del rapporto del m<strong>un</strong>dus sensibilis rispetto a Dio (…) L’equilibrio consisterebbe allora <strong>in</strong><br />

<strong>un</strong>a gradazione di forma autoriflessiva che <strong>in</strong>globi la serie di questi atti, cioè <strong>in</strong> <strong>un</strong> sistema<br />

che così sarebbe il correlativo di quell’atteggiamento em<strong>in</strong>entemente agost<strong>in</strong>iano che più<br />

sopra ci si rivelò come la bellezza <strong>in</strong>sita nel gioco dei contrari, la tensione armonica del<br />

movimento.» 16<br />

Il medesimo plesso di problemi, espresso <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i pressoché identici, si trova nella Lettera ad<br />

Alfred Schutz che è poi stata <strong>in</strong>clusa <strong>in</strong> Anamnesis; qui l’esperienza della trascendenza è posta <strong>in</strong><br />

13<br />

E. <strong>Przywara</strong>, August<strong>in</strong>us. Die Gestalt als Gefüge, Jakob Hegner, Leipzig 1934, tr. it. Agost<strong>in</strong>o <strong>in</strong>forma l’Occidente, Jaca<br />

Book, Milano 2007, pp. 96-97.<br />

14<br />

Cfr. E. <strong>Przywara</strong>, Agost<strong>in</strong>o <strong>in</strong>forma…, cit., p. 11: «La coppia Parmenide-Platone vive nello slancio della sua <strong>in</strong>quietud<strong>in</strong>e<br />

(…), sospesa tra il mutevole e l’immutabile [tra i mutabilia e l’<strong>in</strong>commutabile, tra l’erat et erit e l’Est, tra il facta s<strong>un</strong>t e il quae<br />

facta s<strong>un</strong>t <strong>in</strong> ipso vita erat, “vita” del Verbo].»; pp. 14-15: «…Agost<strong>in</strong>o è per l’Europa il genio peculiare della def<strong>in</strong>itività<br />

escatologica nel senso che egli sta tra Oriente ed Occidente. Il suo allievo più grande, Tommaso d’Aqu<strong>in</strong>o, e a pari titolo i suoi<br />

cont<strong>in</strong>uatori moderni da Descartes a Hegel, presentano senz’altro <strong>un</strong>’immag<strong>in</strong>e di grandiosa obbedienza a quest’orig<strong>in</strong>aria struttura di<br />

motivi, sebbene Tommaso abbia saputo senz’altro <strong>in</strong>cludere nella sua propria s<strong>in</strong>tesi la filos<strong>of</strong>ia occidentale, ed Hegel non a caso sia<br />

emerso nell’epoca romantica, che aspirava all’Oriente. Paragonato a loro, Agost<strong>in</strong>o è veramente <strong>un</strong> “tra”» [Zwischen nel testo orig.].<br />

15<br />

Non casualmente, nel prelievo che è forse il più significativo tra quelli voegel<strong>in</strong>iani che hanno ad oggetto Agost<strong>in</strong>o, <strong>in</strong><br />

epigrafe all’opus magnum di Eric Voegel<strong>in</strong> campeggia la parola gradus <strong>in</strong> <strong>un</strong>’accezione contemplativa, del tutto aderente al contesto<br />

che stiamo del<strong>in</strong>eando, quale ne dà il De vera religione 29.52 (anche se Voegel<strong>in</strong> preferirà sempre omettere il riferimento ad locum).<br />

Consapevolezza della gradation, del carattere misterioso-misterico di quel passato che ci spalanca alla libertà della nostra relazione<br />

con la trascendenza, e gloriosa attività del gradus facere, allacciano già da sempre <strong>un</strong> nodo che il pensiero può <strong>in</strong>grandire e<br />

accarezzare, non mai dipanare quasi uscendo dalla storia stessa.<br />

16<br />

E. <strong>Przywara</strong>, Agost<strong>in</strong>o <strong>in</strong>forma l’Occidente…, cit., pp. 21-22.

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