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Trimble Geomatics Office (TGO) - Guida all'uso ITA - Instrumetrix

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G.P.S.<br />

Strumenti topografici<br />

Riparazione<br />

Certificazioni<br />

Programmi topografici<br />

EUROTEC<br />

di Sidoli & Dallafiora s.n.c.<br />

P.le Lubiana, 11/A<br />

43100 PARMA<br />

TEL. 0521244811<br />

FAX.0521241565<br />

P.I. 00724260344<br />

C.C.I.A.A. 142497<br />

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MAN. T.G.O.<br />

Il presente documento intende dare un inquadramento generale per la definizione delle<br />

procedure di elaborazione e compensazione di piccole reti GPS con il software <strong>Trimble</strong><br />

Geomatic <strong>Office</strong>.<br />

Il rilievo di cui si tratterà è stato effettuato a Parma, nel cortile del ristorante “3 Ville”, dal 17 al 19<br />

Novembre 2005, in occasione del “Corso teorico-pratico sull’uso del Global Positioning System in<br />

ambito topografico” organizzato da Eurotec.<br />

E’ stato effettuato un rilievo GPS di tipo rapido-statico, ovvero con tempi di stazionamento<br />

contemporaneo di DUE ricevitori per almeno 7 minuti (dipendenti dal numero di satelliti<br />

contemporaneamente visibili). Questo tipo di rilievo è molto utile nel caso non siano disponibili<br />

infrastrutture di rete (per esempio la rete Assogeo), nel caso non vi sia possibilità di una<br />

copertura radio per effettuare un rilievo RTK, infine per ottenere le massime precisioni possibili<br />

dal rilievo GPS, nella modalità cosiddetta “statica” che prevede un tempo di osservazione di<br />

almeno un’ora o più.<br />

La rete è stata rilevata da due squadre: sono stati rilevati nell’ordine i quattro punti di un<br />

quadrilatero ed una diagonale per irrobustire la rete. La rete, una volta elaborata e compensata,<br />

è stata inserita nel sistema di riferimento della rete IGM95.<br />

La procedura è stata seguita passo passo, indicando per ogni operazione la motivazione e le<br />

procedure da eseguire per ottenere un rilievo corretto.<br />

1. Definizione dell’ambiente di lavoro.<br />

Per prima cosa, occorre definire l’ambiente di lavoro nel quale saranno eseguiti i calcoli. Apriamo<br />

un nuovo progetto:<br />

oppure dal menù File scegliamo “Nuovo progetto”.<br />

Figura 1. 1 - Creazione di un nuovo modello.<br />

2<br />

1)Prima di tutto, è buona norma definire un nuovo modello.<br />

Il modello è un insieme di informazioni e di convenzioni che possono essere definite per un<br />

particolare tipo di elaborazione, per esempio elaborazione in rapido statico, elaborazione<br />

cinematica e così via; oppure per ogni zona di interesse.<br />

Il progetto è, invece, il contenitore dei dati e delle elaborazioni vero e proprio. Lo vedremo in<br />

seguito.<br />

1<br />

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2) Un nuovo modello, come un nuovo progetto, si basa su un modello già esistente. Il modello<br />

“Metric” è un modello di partenza, completamente vuoto.<br />

3) Nella casella dettagli, sono indicati i riferimenti del progetto da utilizzare. Queste informazioni<br />

identificano il modello e saranno inserite nel form di Figura 1.2.<br />

Premiamo ok, e sarà visualizzata la seguente schermata:<br />

Figura 1. 2 – Dettagli progetto<br />

Di seguito, si elencano le caratteristiche delle 6 linguette:<br />

Dettagli progetto: sono qui individuati i dettagli qualitativi del progetto, che saranno visualizzati<br />

nel box 3 della Figura 1.1.<br />

Sistemi di coordinate: è probabilmente l’aspetto più importante nella definizione di un modello.<br />

Sono previsti per <strong>TGO</strong> tre diversi sistemi di coordinate: WGS84, Locale e Reticolo<br />

Unità e Formato: sono le unità numeriche utilizzate (per esempio gradi sessagesimali piuttosto<br />

che centesimali).<br />

Ricalcola: Sono qui rappresentate le tolleranze plano-altimetriche dei punti<br />

Visualizzazione Rapporto: E’ scelto se il rapporto di calcolo deve essere visualizzato sempre<br />

oppure solamente in caso di errore<br />

Caratteristiche: sono qui scelti i database di corrispondenza tra i codici numerici dei punti<br />

rilevati e i nomi degli oggetti rilevati (per esempio al codice 1 potrebbe corrispondere l’oggetto<br />

“chiodo”, al codice 2 “picchetto”, e così via).<br />

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Il sistema di coordinate<br />

Figura 1. 3 - Impostazione del sistema di coordinate<br />

Ogni punto è rappresentato con tre tipi di coordinate diverse.<br />

I sistemi di coordinate previsti in <strong>TGO</strong> per ogni punto sono tre:<br />

WGS84: sono le coordinate del sistema nativo GPS, possono essere indicate in latitudine,<br />

longitudine ed altezza ellissoidica oppure come coordinate geocentrica X,Y,Z. Nel form di figura<br />

1.11 sono indicate le due modalità di visualizzazione, come L,L,h oppure come X,Y,Z. Le due<br />

notazioni sono del tutto equivalenti.<br />

Locale: E’ un sistema di coordinate locale, di tipo ellissoidico, definito su di una latitudine o<br />

longitudine locale. Queste informazioni servono per creare un ellissoide locale sul quale sono<br />

calcolate le coordinate suolo.<br />

Reticolo: E’ dato dalla rappresentazione piana scelta, cartografica (con fattore di scala) o<br />

rettilinea (senza fattore di scala). Può essere definito sia in questo momento, quanto<br />

successivamente attraverso la procedura di calibrazione del sito. E’ di particolare importanza<br />

per il rilievo RTK.<br />

Nei form seguenti si identificherà un sistema di coordinate opportuno, nel quale è compreso<br />

anche l’utilizzo dell’ondulazione del geoide, necessaria per passare dalle quote ellissoidiche alle<br />

quote ortometriche.<br />

Premiamo il tasto cambia nel riquadro di figura 1.3, in modo da potere scegliere il sistema di<br />

coordinate appropriato.<br />

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Figura 1. 4 – Selezione del sistema di coordinate. Creiamo un nuovo sistema<br />

Figura 1. 5 – Scelta del sistema di coordinate come predefinito<br />

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Nota che nelle versioni precedenti alla 1.63, il file di riferimento del sistema Gauss Boaga è<br />

corrotto.<br />

Figura 1. 6 – Il sistema di coordinate inizialmente scelto è un sistema locale, di coordinate iniziali<br />

0,0, del quale si fa calcolare al software i parametri di proiezione.<br />

Figura 1. 7 – Selezione del modello del geoide. I modelli del geoide presenti per l’Italia sono<br />

l’Italgeo90 e l’EGM96. Il più preciso è l’Italgeo90 e se ne consiglia l’utilizzo.<br />

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Figura 1. 8 –Riquadro di Figura 1.3 dopo la definizione del sistema di coordinate.<br />

Unità e Formato<br />

La definizione delle unità di misura deve essere coerente con l’utilizzo previsto, e per questo<br />

motivo occorre assicurarsi, per esempio, che le coordinate angolari siano in gradi centesimali<br />

piuttosto che in gradi sessagesimali. Sono di seguito riportate le impostazioni consigliate.<br />

Figura 1. 9 – Unità e Formato – impostazioni consigliate<br />

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Figura 1. 10 - Unità e Formato – impostazioni consigliate<br />

Per alcune caratteristiche, è necessaria una spiegazione aggiuntiva:<br />

Le coordinate del cursore sono visualizzate in continuo nell’angolo in basso a sinistra della barra<br />

degli strumenti, ed è possibile effettuare una visualizzazione in diversi tipi di coordinate:<br />

- Lat Long WGS84: sono visualizzate latitudine e longitudine nel sistema nativo del GPS<br />

- Lat Long Locale: sono visualizzate latitudine e longitudine nel sistema di riferimento indicato nel<br />

sistema di locale<br />

- Reticolo: Ogni volta che <strong>TGO</strong> importa dei dati, frutto di operazioni di campagna (file *.dc),<br />

queste sono riportate in un sistema di riferimento piano tangente.<br />

Visualizza distanze come:<br />

Come noto, le distanze misurate in topografia, sia attraverso misurazione classica che attraverso<br />

GPS, devono essere ridotte alla superficie di riferimento. <strong>TGO</strong> fornisce tre opzioni nella<br />

visualizzazione:<br />

- Distanze ellissoide (livello del mare)<br />

A<br />

A’<br />

distanza ellissoide<br />

Figura 1. 11 – distanze ellissoidiche<br />

B’<br />

B<br />

superficie fisica<br />

ellissoide<br />

I punti A e B sono riportati sull’ellissoide e la distanza è rappresentata dall’arco di geodetica tra<br />

A’ e B’ riportati sull’ellissoide di riferimento.<br />

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- distanze reticolo<br />

piano tangente<br />

Figura 1. 12 – distanze reticolo<br />

- Distanze suolo<br />

distanza reticolo<br />

A B<br />

Superficie fisica<br />

Riportando l’ellissoide sulla posizione altimetrica di un punto baricentrico (punto C) del rilievo, è<br />

possibile, analogamente alla stessa procedura con una stazione totale, avere un sistema di<br />

riferimento locale, di tipo ellissoidico, sul quale portare le distanze reali nel modo più corretto.<br />

ellissoide riportato sul punto di tangenza<br />

A distanza suolo<br />

B<br />

A’<br />

Figura 1. 13 - distanza suolo.<br />

C<br />

B’<br />

superficie fisica<br />

Nella parte bassa del menù è possibile selezionare la modalità di visualizzazione del WGS84, in<br />

latitudine longitudine e quota ellissoidica (L,L,h) oppure in X,Y,Z. E’ raccomandata la<br />

visualizzazione L,L,h.<br />

A questo punto premiamo OK. Le altre opzioni al momento non verranno modificate. Nella<br />

successiva finestra di dialogo premiamo NO, in quanto è stata completata la parte di definizione<br />

del modello.<br />

Figura 1. 14 – Fine delle operazioni di definizione del modello<br />

2. Creazione del progetto<br />

Creiamo un nuovo progetto, con l’icona nuovo progetto, oppure dal menù File – nuovo progetto:<br />

Scegliamo il modello “Corso<strong>TGO</strong>” creato al paragrafo 1.<br />

Scegliamo un nome per il progetto: “Fast_Static”, in quanto le operazioni di rilievo sono state<br />

effettuate in modalità rapido statica. Premiamo OK.<br />

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Figura 2. 1 – Creazione di un nuovo progetto<br />

Il progetto è aperto e ci mostra le proprietà del progetto, che in questo caso derivano dal progetto<br />

Corso_<strong>TGO</strong>. Premiamo Ok e siamo pronti a lavorare.<br />

Saranno ora importati i file di rilievo.<br />

Per importare i file di rilevamento, in questo caso file *.dat (file grezzi del ricevitore), ci sono<br />

diverse strade:<br />

dal menù file, importa…<br />

premendo le icone dalla colonna a sinistra, sotto importa, oppure usando dalla<br />

barra degli strumenti. Il risultato in questa, come in altre procedure, è identico.<br />

Figura 2. 2 – Filtri di importazione di <strong>TGO</strong><br />

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Selezioniamo con il mouse o con la tastiera tutti i file nella cartella. I file saranno importati nel<br />

progetto di <strong>TGO</strong>, e non saranno modificati i file nella cartella origine:<br />

Figura 2. 3 – importazione dei file di rilievo<br />

Il nome del file è convenzionale. Per esempio, per il file 00063210.DAT, le prime 4 cifre indicano<br />

gli ultimi quattro numeri di serie del ricevitore, le cifre da 5 a 7 il giorno dell’anno (001 l’1 di<br />

gennaio, 002 il 2 di gennaio, 321 il 17 novembre), l’ultimo carattere indica il numero di sessione.<br />

Già dal nome del file, conosciamo con quanti ricevitori abbiamo lavorato (tre: il 0006, il 2643 e il<br />

5663), in quanti giorni (uno) e in quante sessioni (almeno 5, da 0 a 4 per il ricevitore 0006).<br />

L’importazione avviene attraverso la seguente maschera:<br />

Figura 2. 4 – maschera di importazione<br />

Se le operazioni di campagna sono state eseguite senza errori, troveremo il nome del punto<br />

indicato correttamente, gli orari di inizio e fine, il tipo di ricevitore e, soprattutto, l’altezza ed il tipo<br />

di antenna.<br />

Nel nostro caso non dobbiamo modificare nulla in quanto tutte le opzioni (altezza dell’antenna in<br />

primis) sono state definite in campagna. E’ sufficiente premere ok per ritrovarsi nella seguente<br />

schermata.<br />

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Figura 2. 5 – Schema della rete<br />

1<br />

Andiamo ora sul menù vista, etichette punti… in modo da visualizzare il nome dei punti del<br />

rilievo. Premiamo anche il pulsante del ricalcolo ( ), che serve per visualizzare correttamente i<br />

punti e la rete sullo schermo alla luce dei nuovi calcoli (in questo caso l’importazione di punti e<br />

l’aggiunta delle etichette).<br />

Il punto 1 corrisponde al punto di San Pancrazio della rete IGM95, punto sul quale inquadreremo<br />

la rete, mostrata ingrandita in zona 2.<br />

1<br />

Figura 2. 6 Ingrandimento zona 1 figura 2.5<br />

2<br />

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Figura 2. 7 – Schematizzazione della rete dei punti 1,2,3 e 7. Si noti che tutti i punti sono<br />

collegati con il punto IGM95.<br />

3. Elaborazione di una rete GPS<br />

Cominciamo col ragionare sul funzionamento della rete, ovvero su che cosa ci aspettiamo di<br />

ottenere da questo rilievo GPS. Si tratta di una piccola rete GPS di quattro punti inquadrata nel<br />

sistema di riferimento IGM95 mediante una base tra il punto IGM di San Pancrazio. La<br />

correttezza delle due operazioni (calcolo della rete ed inserimento) andrà valutata in modo<br />

indipendente. Guardiamo la scala dei tempi con il tasto oppure dal menù Vista con<br />

Timeline.<br />

La scala dei tempi rappresenta le sessioni GPS effettuate (i file .dat caricati), ed è possibile<br />

verificare quali basi possano essere considerate.<br />

A<br />

Figura 3. 1 – Scala dei tempi<br />

4<br />

1 2 3 5<br />

Sul riquadro A sono indicati i ricevitori utilizzati, mentre nei riquadri successivi sono indicate le<br />

sessioni di misura, la loro durata effettiva, i ricevitori utilizzati: è possibile processare una base<br />

solamente se l’acquisizione è contemporanea.<br />

Cliccando sulla barra blu (quella in basso), è possibile avere informazioni sul punto di<br />

stazionamento, ed è dunque possibile riassumere le sessioni effettuate:<br />

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Sessione Ricevitore 0440120006 Ricevitore<br />

Ricevitore<br />

4451142643<br />

4526152910<br />

1 7 3<br />

2 2 1<br />

3 3 2 Igm95<br />

4 1 7 Igm95<br />

5 7 2 Igm95<br />

Lo schema qui rappresentato rappresenta il modo consigliato di operare: come si può notare,<br />

per quanto riguarda i primi due ricevitori, i punti sono stati rilevati con lo stesso ricevitore solo<br />

una volta, e poi questo è stato spostato sull’altro punto. Questo metodo tende a ridurre gli errori<br />

di messa in stazione da sistematici a casuali. Supponendo, infatti, di avere sbagliato la messa in<br />

stazione del punto 2 per la sessione 2, se nella sessione successiva (la 3) non spostassi il<br />

ricevitore, incorrerei nel medesimo errore e dunque le basi da 2 a 1 e da 2 a 3 sarebbero<br />

soggette a questo errore sistematico.<br />

L’elaborazione sarà divisa in due parti: la prima operazione riguarderà l’inquadramento,<br />

calcolando la base tra il punto IGM95 ed il punto 3 (ma potrei calcolare anche la base tra il punto<br />

igm ed il punto 7 o 1 nella sessione 4 o il punto 7 o 2 nella sessione 5), la seconda di calcolo<br />

della rete 1-2-3-7 mantenendo fisso il punto 3.<br />

Procediamo con ordine e provvediamo a disabilitare le osservazioni ridondanti tra il punto IGM95<br />

e i punti 2,1,7 e di nuovo 2 nelle sessioni 3,4 e 5.<br />

Per fare questo esistono diversi sistemi, per esempio:<br />

Selezioniamo le basi con il mouse e disabilitiamole:<br />

Figura 3. 2 – Selezione delle basi<br />

Premendo con il tasto destro, selezioniamo proprietà. Apparirà la seguente finestra di dialogo:<br />

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Figura 3. 3 – Proprietà della basi<br />

Provvediamo a disabilitare tutte le basi tranne la base LB4 (base tra il punto IGM ed il punto 3):<br />

Figura 3. 4 – Disabilitare le basi ridondanti<br />

A questo punto le basi disabilitate sono rosse, mentre la base di interesse, da IGM95 a 3, è<br />

grigia, ovvero non ancora elaborata.<br />

Figura 3. 5 – Elaborazione della base Igm95 - punto 3<br />

Inseriamo ora le coordinate WGS84 del punto IGM95, cliccando due volte sul punto si aprirà la<br />

finestra di dialogo:<br />

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Figura 3. 6 – Proprietà del punto<br />

La posizione del punto è ora indicata come posizione di “fittizia”, calcolata dal ricevitore in<br />

campagna. Passando con il mouse sopra i punti interrogativi a lato delle coordinate, troveremo la<br />

dicitura: “Qualità sconosciuta”.<br />

Aggiungiamo delle coordinate WGS84 a questo punto premendo il tasto .<br />

Le coordinate sono le seguenti:<br />

44°48’34.036 N<br />

10°15’45.759 E<br />

97.880<br />

Inoltre, diamo una qualità al punto inserito, premendo come in figura la freccia sotto il punto di<br />

domanda a lato della coordinata: assegniamo al punto una qualità di controllo, in quanto sarà<br />

utilizzato nelle operazione successive.<br />

Figura 3. 7 – Proprietà del punto<br />

Il punto IGM95 è ora un punto di controllo e possiamo procedere all’elaborazione<br />

della base.<br />

Selezioniamo la base di interesse (quella tra il punto IGM95 ed il punto 3):<br />

Figura 3. 8 – Selezione della base di interesse<br />

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ed elaboriamo con il tasto oppure da Rilevamento, elabora linea base GPS oppure<br />

premendo F9.<br />

Si aprirà la seguente tabella di dialogo, che indica i parametri di post-elaborazione del dato. In<br />

particolare, andremo ad esaminare i parametri di qualità Ratio, RefVar , RMS.<br />

Ratio: rapporto segnale Rumore. Più elevato è, più significativi sono i dati e migliore è la<br />

soluzione<br />

Refvar: varianza di riferimento: è la varianza della componente di fase rispetto al punto<br />

elaborato, vedi figure 3.13 e 3.14.<br />

RMS: è l’errore di processamento.<br />

Figura 3. 9 – Elaborazione base GPS<br />

Premiamo annulla, per non salvare la base e cercare di migliorare i dati.<br />

Premiamo il tasto per verificare il rapporto di elaborazione (nota che la base deve<br />

essere selezionata per farlo).<br />

Sono quindi riportate le statistiche dei dati, in particolare ci occuperemo delle figure dal paragrafo<br />

Riepilogo Tracking in poi del rapporto di elaborazione.<br />

Sono qui mostrati i satelliti visibili dalla stazione 3 e dalla stazione igm95, ed inoltre i satelliti<br />

visibili da entrambi, che rappresentano le osservabili che verranno elaborate.<br />

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Figura 3. 10 – Visibilità satelliti dalla stazione IGM95<br />

Figura 3. 11 - Visibilità satelliti dalla stazione 3<br />

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Figura 3. 12 – Visibilità contemporanea dei satelliti dalla stazione igm95 alla stazione 3.<br />

In questo caso, il satellite SV 3 non sarà preso in considerazione in quanto non visibile dalla<br />

stazione 3 (mentre è visibile dalla stazione IGM95).<br />

Sono quindi mostrati i residui. Il residuo ideale è quello riportato per il satellite SV6:<br />

Figura 3. 13 – Residui di elaborazione satellite SV6<br />

I residui si trovano attorno al valore vero del punto, riportato sullo zero. Questa rappresenta la<br />

situazione ideale.<br />

Per quanto riguarda il satelliteSV30, invece, vediamo che non è così:<br />

È visibile una deviazione della misura, che quindi potrà essere eliminata, aumentando la qualità<br />

delle osservazioni. E’ da rimarcare che non sarà aumentata la precisione del punto, in quanto la<br />

precisione può essere valutata solamente attraverso appropriate procedure di compensazione.<br />

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Figura 3. 14 - Residui di elaborazione satellite SV30<br />

Analizziamo la linea dei tempi (tasto )<br />

Se non si visualizza come di seguito, verificare che siano inseriti i due pulsanti:<br />

, rispettivamente mostra punto e mostra satelliti.<br />

Figura 3. 15 – Timeline: esclusione di alcuni tratti del segnale dall’elaborazione<br />

Evidenziamo la base che stiamo processando, ed ingrandendo con lo zoom il segmento del<br />

satellite SV30, disabilitiamone l’ultima parte.<br />

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Figura 3. 16 - Timeline: esclusione di alcuni tratti del segnale dall’elaborazione<br />

Rielaboriamo la linea di base e riguardiamo i risultati. Per rielaborare, selezioniamo la base ed<br />

elaboriamo.<br />

Figura 3. 17 – Elaborazione base GPS<br />

Notiamo che il ratio è aumentato, refvar e RMS sono diminuiti. La soluzione è invece variata di 2<br />

millimetri.<br />

Possiamo procedere ad aggiustare meglio il dato, oppure, se siamo soddisfatti (in questo caso lo<br />

siamo), premiamo salva ed andiamo avanti.<br />

A questo punto la base processata è in rosso.<br />

Andiamo nel menù compensazione (barra a sinistra e selezioniamo i punti da mantenere fissi<br />

con il tasto .<br />

Nella successiva figura 3.18 sono indicate le coordinate da mantenere fisse durante la procedura<br />

di compensazione. In questo caso, essendoci solamente una base, con un punto fisso (l’igm95)<br />

nella procedura di calcolo. Selezioniamo il punto igm95 e selezioniamo come fisse le coordinate<br />

L, L, h (2D ed altezza).<br />

Nota che possono essere mantenute le coordinate fisse in ciascuno dei tre sistemi di riferimento.<br />

Per ora, manteniamo il WGS84.<br />

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Figura 3. 18 – inserimento punti nella compensazione<br />

Premiamo ok e usciamo. Compensiamo la base con il tasto compensa.<br />

Notiamo che il punto 3 ha ora una colorazione diversa (pallino blu pieno)<br />

Aprendone le proprietà, notiamo che è stata riportata un nuovo tipo di coordinata, la coordinata<br />

compensata.<br />

Figura 3. 19 – proprietà di un punto con coordinate compensate<br />

A questo punto siamo pronti per elaborare il resto della rete. E’ possibile selezionare le basi da<br />

elaborare oppure, se non sono state selezionate basi, <strong>TGO</strong> elaborerà tutte le basi ancora da<br />

elaborare.<br />

Usiamo il tasto:<br />

Le 5 basi disponibili sono state quindi elaborate:<br />

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Figura 3. 20 – elaborazione rete GPS<br />

Premiamo salva per salvare i risultati fin qui raggiunti, oppure annulla e andiamo a vedere, come<br />

in figura 3.9 e successive, i rapporti di elaborazione delle linee base. In questo caso, salviamo.<br />

Il programma avverte che si sono verificati due errori, e mostra la finestra di rapporto di ricalcolo<br />

dei punti.<br />

Sono stati rilevati errori di fuori tolleranza per i punti seguenti:<br />

7<br />

2<br />

Qualità Tolleranza orizzontale Tolleranza verticale<br />

Rilevamento 0.020m 0.050m<br />

Cartografia 5.000m 10.000m<br />

Sconosciuto 10.000m 15.000m<br />

I punti individuati fuori tolleranza sono proprio quelli estremi della base di controllo 2-7. Verranno<br />

segnalati con una bandierina nella visualizzazione:<br />

Figura 3. 21 – Chiusura fuori tolleranza – segnalazione<br />

Procediamo alla compensazione delle misure (menù Compensazione – Punti ..), per utilizzare le<br />

informazioni provenienti da tutte 5 le basi. Scegliamo come punto fisso il punto 3, determinato<br />

dalla coordinata igm95.<br />

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Figura 3. 22 – Selezione dei punti fissi per la compensazione<br />

Procediamo dunque alla compensazione (menù Compensazione – Compensa).<br />

Un successivo passo di raffinamento può essere definito utilizzando alcuni accorgimenti per<br />

quanto riguarda la precisione di messa in stazione degli strumenti.<br />

Dal menù Compensazione – stili di compensazione copiamo lo stile 95% in 95% GPS e<br />

modifichiamolo. E’ sempre bene creare una copia degli stili di rilievo e compensazione prima di<br />

apportare delle modifiche. Per rendere più veritiera la compensazione, possiamo inserire gli<br />

errori di centratura della stazione (per esempio 5 mm ) e di altezza dell’antenna (per esempio<br />

5mm).<br />

Figura 3. 23 – Stile di compensazione – errori nella messa in stazione<br />

E’ possibile visualizzare l’ellissi di errore accendendo la barra degli strumenti “comandi ellisse”,<br />

che si ottiene cliccando con il tasto destro sulla barra degli strumenti in alto.<br />

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Figura 3. 24 - Ellissi di errore per la rete<br />

4. Calibrazione del sito<br />

Per calibrazione di un sito si intende l’uso di coordinate provenienti da cartografia, da linee di<br />

livellazione, da monografie, per inserire il rilievo GPS in un sistema di riferimento appropriato.<br />

Effettueremo una calibrazione altimetrica, utilizzando le informazioni provenienti dalla monografia<br />

del punto IGM95, inserendo dunque la quota ortometrica vera.<br />

Per fare questo, selezioniamo dal menù Rilevamento – Calibrazione sito GPS …<br />

Effettueremo una compensazione altimetrica (compensazione verticale):<br />

Figura 4. 1 – Calibrazione sito GPS<br />

Dall’elenco punti inseriamo il punto igm95 e aggiungiamo l’elevazione nel punto reticolo pari a<br />

56.6 metri.<br />

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Premiamo Ok, calcoliamo ed otteniamo la seguente maschera.<br />

In questo modo i punti saranno dotati di una quota più precisa.<br />

5. Inserimento di una mappa di background<br />

E’ possibile utilizzare un file di tipo dxf o tif come sfondo per il rilievo.<br />

A questo scopo, è utilizzato il menù Vista – Opzioni<br />

Scegliamo come mappa di background il file punti.dxf<br />

Figura 5. 1 – file park.dxf<br />

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Poiché il sistema di riferimento del disegno ed il sistema di riferimento del GPS sono diversi,<br />

occorrerà calibrare il rilievo GPS sulla mappa di nostro interesse.<br />

Per questo motivo, è necessario inserire i punti (menù Inserisci – Punti …)<br />

Figura 5. 2 – inserimento dei punti planimetrici<br />

Nome Sposta verso Nord Sposta verso Est<br />

2 85.787 0<br />

7 -28.057 49.472<br />

1 0.007 0.001<br />

3 58.076 57.612<br />

Vediamo immediatamente che le coordinate dei punti sono molto lontane da quelle del rilievo<br />

GPS.<br />

E’ necessario procedere ad una calibrazione orizzontale del sito.<br />

Dal menù Rilevamento – Calibrazione sito GPS, inseriamo i punti doppi (da elenco punti) tra dxf<br />

e rilievo GPS:<br />

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Figura 5. 3 – inserimento punti doppi<br />

Dal form di calibrazione, calcoliamo la calibrazione, ottenendo i residui planimetrici e il residuo in<br />

quota, in questo caso, poiché abbiamo solamente un punto in quota, uguale a zero<br />

Figura 5. 4 – calibrazione sito GPS<br />

Il risultato finale è il rilievo GPS orientato sul file dxf del parcheggio.<br />

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