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lezione 26 Maggio Avv. D'Amato - Camera Penale di Roma

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SCUOLA TERRITORIALE DELL’UCPI<br />

Incontro <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sul tema:<br />

Lo Spazio Giu<strong>di</strong>ziario Europeo<br />

A cura <strong>di</strong> Antonio D’Amato


IL GIUSTO PROCESSO<br />

NELLA PROSPETTIVA<br />

SOVRANAZIONALE


RICOGNIZIONE GIURISPRUDENZA<br />

DI LEGITTIMITÀ IN ORDINE AI<br />

MECCANISMI DI ADEGUAMENTO<br />

DELL’ORDINAMENTO PENALE<br />

ITALIANO ALLE NORME DELLA<br />

CONVENZIONE E.D.U.


MECCANISMI DI ADEGUAMENTO<br />

I “meccanismi <strong>di</strong> adeguamento”<br />

dell’or<strong>di</strong>namento penale italiano alle norme<br />

della Convenzione Europea dei <strong>di</strong>ritti<br />

dell’uomo riflettono la continua e rapida<br />

evoluzione della giurisprudenza della<br />

Suprema Corte. Il materiale a <strong>di</strong>sposizione<br />

ci consente <strong>di</strong> tracciare un percorso<br />

definibile da CAT BERRO a PITITTO.


DUE ORDINI DI PROBLEMI<br />

Gli effetti che, su un processo penale definito con<br />

decisione irrevocabile, può avere una sentenza<br />

della Corte <strong>di</strong> Strasburgo (Corte e.d.u.) che abbia<br />

riconosciuto non equo il processo celebrato in Italia<br />

per violazione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ritto tutelato dalla C.E.D.U.<br />

Gli effetti <strong>di</strong> orientamento interpretativo che le<br />

sentenze della Corte e.d.u. possono avere<br />

nell’ambito <strong>di</strong> processi penali in corso <strong>di</strong><br />

svolgimento davanti al giu<strong>di</strong>ce nazionale: c.d.<br />

interpretazione delle norme del <strong>di</strong>ritto penale<br />

nazionale sostanziale e processuale, conforme alle<br />

<strong>di</strong>sposizioni C.E.D.U.


OCCORRE TENER CONTO DI<br />

TRE FATTORI<br />

I FATTORE<br />

Le Sentenze Corte Costituzionale nn.<br />

348 e 349/2007.


OCCORRE TENER CONTO DI<br />

TRE FATTORI<br />

II FATTORE<br />

Trattato <strong>di</strong> Lisbona reso esecutivo in<br />

Italia con la legge 2 agosto 2008, n.<br />

130 recante mo<strong>di</strong>fiche al TUE e al<br />

TCE in vigore dall’1 <strong>di</strong>cembre 2009


OCCORRE TENER CONTO DI<br />

TRE FATTORI<br />

III FATTORE<br />

Sent. Corte Costituzionale<br />

n. 113 del 4 aprile 2011.<br />

Caso Dorigo


CORTE COSTITUZIONALE<br />

Sentenze 348 e 349 del 2007<br />

Viene chiarito il rango subcostituzionale attribuito<br />

alle norme C.E.D.U. nel sistema delle fonti del<br />

nostro or<strong>di</strong>namento (art. 117 cost. )<br />

Interpretazione del giu<strong>di</strong>ce orientata<br />

• COSTITUZIONALMENTE<br />

• CONVENZIONALMENTE<br />

Parametri <strong>di</strong> riferimento dell’or<strong>di</strong>namento<br />

convenzionale<br />

- NORME CEDU<br />

- GIURISPRUDENZA CORTE CEDU


Trattato Lisbona<br />

GRANDE NOVITÀ<br />

U.E. HA ADERITO ALLA CONVENZIONE<br />

E.D.U. – FORMULA SOLENNE:<br />

I DIRITTI FONDAMENTALI GARANTITI<br />

DALLA CONVENZIONE E.D.U. E<br />

RISULTANTI DALLE TRADIZIONI<br />

COSTITUZIONALI DEGLI STATI MEMBRI,<br />

FANNO PARTE DEL DIRITTO<br />

DELL’UNIONE, IN QUANTO PRINCIPI<br />

GENERALI


PRECISAZIONE<br />

Sono essenzialmente gli art. 117 e 111 Cost. con il<br />

loro riferimenti al <strong>di</strong>ritto comunitario e agli obblighi<br />

internazionali che autonomamente fondano la c.d.<br />

“Costituzionalizzazione” della Cedu per le oggettive<br />

peculiarità <strong>di</strong> questa “carta”:<br />

- EFFICACIA ERGA OMNES DEGLI OBBLIGHI<br />

CONVENZIONALI<br />

- SISTEMA ACCENTRATO DI CONTROLLO CIRCA IL<br />

RISPETTO DELLA CEDU<br />

- DIRETTA APPLICABILITÀ NORME PATTIZIE<br />

NELL’ORDINAMENTO INTERNO


Prima Questione<br />

Effetti della Sentenza Corte Strasburgo su processo definito<br />

in Italia con sentenza passata in giu<strong>di</strong>cato.<br />

- Processo contumaciale<br />

- Prima tappa fondamentale processo Cat Berro (nel 2005 ed<br />

ancora nel 2006)<br />

Per la prima volta la Corte <strong>di</strong> Cassazione sostiene imme<strong>di</strong>ata<br />

operatività norme CEDU nell’or<strong>di</strong>namento interno; sicché il<br />

giu<strong>di</strong>ce dell’esecuzione non può de plano accogliere l’istanza<br />

d’annullamento or<strong>di</strong>ne esecuzione per illegittimità titolo<br />

detentivo, dovendo valutare la sussistenza della possibilità <strong>di</strong><br />

imme<strong>di</strong>ata applicazione della sentenza della Corte <strong>di</strong><br />

Strasburgo.<br />

Tuttavia la decisione è monca, perché non in<strong>di</strong>ca in quale<br />

modo il giu<strong>di</strong>ce dell’esecuzione avrebbe dovuto dare<br />

attuazione al <strong>di</strong>ctum della Corte.


CASO SOMOGY (Cass. 2006)<br />

Decisivo passo in avanti<br />

Riba<strong>di</strong>sce natura precettiva norme<br />

C.E.D.U.<br />

Afferma, per la prima volta l’obbligo per il<br />

giu<strong>di</strong>ce italiano <strong>di</strong> conformarsi<br />

giurisprudenza Strasburgo


Giurisprudenza <strong>di</strong> merito<br />

Tribunale <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> VII sezione penale (pres. Cappuccio, Est. P. Roja) -<br />

Or<strong>di</strong>nanza 25 ottobre 2006 - Caso Bracci – mancato contrad<strong>di</strong>ttorio art.<br />

512 c.p.p.<br />

Giu<strong>di</strong>ce esecuzione accoglie istanza sospensione<br />

or<strong>di</strong>ne esecuzione per illegittimità titolo detentivo<br />

per Sentenza Corte EDU che ha riconosciuto non<br />

equo il processo celebrato in Italia.<br />

Tuttavia tale decisione fa emergere un corto<br />

circuito:<br />

Il condannato viene liberato per effetto <strong>di</strong> un titolo<br />

detentivo invalido<br />

Ma il processo non può essere ripetuto


CON SENTENZA 348 E 349/2007<br />

CORTE COSTITUZIONALE<br />

Afferma l’importanza nuova formulazione art. 117 Cost. con il<br />

richiamo alle norme contenute in accor<strong>di</strong> internazionali<br />

oggetto <strong>di</strong> una legge <strong>di</strong> adattamento interno.<br />

Tali norme non assurgono a rango norme costituzionali<br />

tuttavia il legislatore italiano or<strong>di</strong>nario deve rispettare tali<br />

norme, sicché norma nazionale incompatibile con norma<br />

CEDU viola l’art. 117, comma 1, Costituzione.<br />

Pertanto, rime<strong>di</strong>o è incidente costituzionalità obbligo giu<strong>di</strong>ce<br />

interpretazione norma interna in modo conforme a<br />

<strong>di</strong>sposizione internazionale<br />

se non possibile incidente costituzionalità


CASO “AY” ALI (Cass. Febbr. 2008)<br />

Presupposto: Corte EDU <strong>di</strong>chiara processo<br />

Contumaciale non equo.<br />

Giu<strong>di</strong>ce esecuzione rigetta istanza<br />

sospensione or<strong>di</strong>ne esecuzione, essendovi solo<br />

rime<strong>di</strong>o ex art. 175 c.p.p., comma 2 e 2 bis.<br />

Per la prima volta, in adesione<br />

giurisprudenza <strong>di</strong> merito, Corte Cassazione<br />

afferma che il giu<strong>di</strong>ce dell’esecuzione, ai sensi<br />

dell’art. 670 c.p.p. (incidente <strong>di</strong> esecuzione),<br />

può <strong>di</strong>sporre sospensione or<strong>di</strong>ne esecuzione


Caso DORIGO (Cass. 2006)<br />

In senso conforme il caso appunto Dorigo<br />

TUTTAVIA RIMANE UN VUOTO LEGISLATIVO<br />

Ve<strong>di</strong> anche sentenza Corte Costituzionale n.<br />

129/2008 che ha <strong>di</strong>chiarato l’infondatezza della<br />

questione.


CASO PITITTO<br />

Sentenza Corte Cassazione, Sez. IV<br />

12 aprile-15 giugno 2010, n. 1200 (Pres. Bernini, Rel. Polizzi)<br />

Pititto fu condannato in contumacia perché latitante.<br />

Rigettato appello. Passa in giu<strong>di</strong>cato sentenza I grado<br />

Rigettate istanze rimessione in termini.<br />

Si rivolgeva Corte e.d.u. che con sentenza <strong>di</strong>chiarava non<br />

equo il processo<br />

Cass. Annulla sentenza condanna 1° grado e rinvia atti al<br />

giu<strong>di</strong>ce u<strong>di</strong>enza preliminare<br />

Novità: partendo dall’approccio ermeneutico della Corte Cost.<br />

Sent. 348/349 del 2007, va oltre l’obbligo <strong>di</strong> interpretazione<br />

conforme, perché, nel <strong>di</strong>chiarare la nullità, con la decisione si<br />

è proceduto al rinnovo del giu<strong>di</strong>zio.


DEGNO DI NOTA – Caso Kneni Kamel<br />

Cass. 28 aprile 2010 (pres. Lattanzi, Est. Ippolito)<br />

Ha sostenuto che allorquando la Corte EDU abbia stabilito che<br />

l’esecuzione <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> espulsione verso un<br />

determinato paese integri la violazione dell’art. 3 Costituzione<br />

EDU, per il rischio <strong>di</strong> applicazione <strong>di</strong> pene <strong>di</strong>sumane, è compito<br />

<strong>di</strong> ogni organo giuris<strong>di</strong>zionale nazionale, competente a<br />

deliberare decisioni che comportano trasferimenti <strong>di</strong> persone<br />

verso quel Paese, in<strong>di</strong>viduare ed adottare un’appropriata<br />

misura <strong>di</strong> sicurezza, <strong>di</strong>versa dall’espulsione.


Motivazione della decisione<br />

Sebbene la nota del presidente della II sezione della<br />

Corte europea abbia la forma dell’auspicio e dell’invito<br />

a soprassedere…<br />

…non v’è dubbio alcuno che quell’invito costituisca<br />

un’inibizione obbligatoria, la cui mancata osservanza –<br />

per la giurisprudenza della Corte a partire dalle<br />

decisione della Grande CAMERA DEL 2005 – “va<br />

considerata come ostruzione alla <strong>di</strong>samina efficace da<br />

parte della Corte della rimostranza fatta dal richiedente<br />

e come ostruzione dell’esercizio efficace del suo <strong>di</strong>ritto<br />

e, pertanto, come una violazione dell’articolo 34 della<br />

Convenzione”<br />

(Decisione sul caso Mamutkulov e Askarov c., Turchia – ricorsi<br />

nn. 46827/99 e 46951/99)


III FATTORE<br />

SENTENZA CORTE COSTITUZIONALE 4 APRILE 2011, N. 113<br />

illegittimità costituzionale art. 630 cpp nella parte in cui non<br />

prevede un <strong>di</strong>verso caso <strong>di</strong> revisione della sentenza o del<br />

decreto penale <strong>di</strong> condanna al fine <strong>di</strong> conseguire la riapertura<br />

del processo, quando ciò sia necessario, ai sensi dell’art. 46,<br />

paragrafo 1, della Convenzione per la salvaguar<strong>di</strong>a dei <strong>di</strong>ritti<br />

dell’uomo e delle libertà fondamentali, per conformarsi ad una<br />

sentenza definitiva della Corte europea dei <strong>di</strong>ritti dell’uomo.


CONCLUSIONI<br />

FIN DOVE SI PUÒ SPINGERE QUESTA<br />

PROGRESSIVA ESPANSIONE DELL’OBBLIGO<br />

DI CONFORMITÀ ALLA CEDU<br />

SI PUÒ SPINGERE ALLA DISAPPLICAZIONE<br />

DELLA NORMA INTERNA INCOMPATIBILE<br />

CON LA CEDU


Seconda Questione<br />

Interpretazione conforme alla Convenzione <strong>di</strong><br />

una norma interna, <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto penale,<br />

sostanziale o processuale, nell’ambito <strong>di</strong><br />

processi penali, in corso <strong>di</strong> svolgimento <strong>di</strong>verso<br />

da quello in relazione al quale è intervenuta la<br />

decisione della Corte EDU.<br />

Si tratta <strong>di</strong> “Meccanismi <strong>di</strong> Adeguamento” che<br />

il giu<strong>di</strong>ce nazionale può adottare, non già per<br />

“Riparare alle Conseguenze” <strong>di</strong> un’accertata<br />

violazione della Convenzione, ma per evitare<br />

che siffatta violazione si verifichi.<br />

Si sono selezionati alcuni casi…


Caso “VANGIELAI” (2008, Cass.)<br />

• SS.UU. 31 gennaio 2008 avevano affermato che<br />

l’impugnazione del <strong>di</strong>fensore del contumace (nella specie<br />

latitante) preclude a quest’ultimo, una volta intervenuta la<br />

decisione, la possibilità <strong>di</strong> ottenere la restituzione nel termine<br />

per proporre, a sua volta, impugnazione.<br />

• Successivamente, una sezione semplice, nell’affrontare<br />

nuovamente la problematica aveva rimesso in <strong>di</strong>scussione<br />

l’orientamento della SS.UU. Sollevando questione leg. Cost.,<br />

valorizzando le prescrizioni contenute nelle sentenze 348 e<br />

349 del 2007.<br />

• La Corte Cost. con sentenza 317 del 2009 ha <strong>di</strong>chiarato la<br />

illegittimità costituzionale dell’art. 175, comma 2 cpp, nella<br />

parte in cui non consente la restituzione dell’imputato - che<br />

non abbia avuto conoscenza del proce<strong>di</strong>mento – nel termine<br />

per proporre impugnazione contro la sentenza contumaciale,<br />

quando analoga impugnazione sia stata presentata dal<br />

<strong>di</strong>fensore dello stesso imputato.


LE REGISTRAZIONI AUDIO<br />

Anche in questo caso si pone il delicato<br />

problema della<br />

COMPATIBILITÀ del sistema<br />

Rispetto alla GIURISPRUDENZA della<br />

CORTE EUROPEA <strong>di</strong>ritti dell’uomo


Ricostruzione Sistema Attuale<br />

Fra innesti normativi e approcci<br />

giurisprudenziali<br />

Alcuni punti fermi fissati da SS.UU.<br />

Cass. 28.5.2003 (caso Torcasio) in relazione<br />

A registrazione <strong>di</strong> una conversazione,<br />

telefonica o fra presenti, ad opera <strong>di</strong> uno degli<br />

interlocutori<br />

ENUNCIAZIONE DI DUE PRINCIPI


Primo Principio<br />

Ha natura <strong>di</strong> documento – e non <strong>di</strong><br />

intercettazione – la registrazione<br />

effettuata da uno dei soggetti partecipanti<br />

o presenti al colloquio<br />

Ivi compreso l’appartenente alla Procura,<br />

con tutte le implicazioni che ne<br />

conseguono avuto riguardo al<br />

proce<strong>di</strong>mento formale <strong>di</strong> acquisizione (non<br />

si applicano gli artt. <strong>26</strong>6 e segg. C.P.P.)


Secondo Principio<br />

E’ inutilizzabile come prova la registrazione<br />

fonografica effettuata clandestinamente da<br />

personale della Procura e rappresentativa <strong>di</strong><br />

colloqui intercorsi e i suoi confidenti o persone<br />

informate sui fatti o indagati…<br />

…in quanto contrastante con i <strong>di</strong>vieti <strong>di</strong> cui agli<br />

artt. 62, comma 2, 191, 195 comma 4 e 203<br />

c.p.p.


Estratto della Motivazione<br />

Il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong> notizie<br />

legittimamente apprese, quale espressione del<br />

<strong>di</strong>ritto alla riservatezza del comunicante…<br />

…non ha carattere assoluto neppure alla luce<br />

della<br />

Convenzione Europea Diritti dell’Uomo<br />

(art. 8 CEDU)


Cass. SS.UU. Torcasio<br />

In<strong>di</strong>viduano alcuni casi <strong>di</strong> utilizzazione<br />

processuale <strong>di</strong> registrazioni <strong>di</strong> colloqui ad<br />

opera <strong>di</strong> uno degli interlocutori come<br />

documento, stabilendo con<strong>di</strong>zioni e limiti<br />

a) Registrazione fatta da Privato:<br />

Genesi del documento al <strong>di</strong> fuori dell’ambito<br />

processuale e <strong>di</strong> ogni attività investigativa


Cass. SS.UU. Torcasio - Casi<br />

b) Registrazione fatta da un operatore<br />

della P.G.:<br />

La soluzione è più problematica poiché è con<strong>di</strong>zionata<br />

dalla qualifica ricoperta dal partecipe al colloquio che<br />

registra, poiché l’or<strong>di</strong>namento pone a suo carico<br />

obblighi “formali” <strong>di</strong> acquisizione investigativa e<br />

<strong>di</strong>vieti processuali (es. Non può deporre su<br />

informazioni acquisite dal testimone)<br />

(Divieti – art. 63; 62 – 105, co. IV; 203)


Motivazione<br />

La “DEFORMALIZZAZIONE” del contesto nel<br />

quale determinate <strong>di</strong>chiarazioni vengono<br />

percepite dal funzionario <strong>di</strong> polizia non deve<br />

costituire un espe<strong>di</strong>ente per assicurare<br />

comunque al processo contributi informativi<br />

che non sarebbe stato possibile ottenere<br />

ricorrendo alle forme ortodosse <strong>di</strong> sondaggio<br />

delle conoscenze del <strong>di</strong>chiarante


ALTRI CASI NEI QUALI È CONSENTITA LA<br />

REGISTRAZIONE DEL COLLOQUIO AD OPERA<br />

DEL PERSONALE P.G.<br />

Dichiarazioni <strong>di</strong> contenuto narrativo rese da terzi e<br />

percepite dal funzionario al <strong>di</strong> fuori<br />

<strong>di</strong> uno specifico contesto proce<strong>di</strong>mentale <strong>di</strong><br />

acquisizione delle medesime in una situazione<br />

operativa eccezionale o <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria urgenza<br />

e cioè al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> un <strong>di</strong>alogo fra teste e PG<br />

(ad es. frasi pronunciate da P.O. o altri soggetti<br />

presenti al fatto nell’imme<strong>di</strong>atezza dell’episo<strong>di</strong>o<br />

criminoso; alle <strong>di</strong>chiarazioni percepite nel corso <strong>di</strong><br />

attività investigative tipiche perquisizioni, accertamenti<br />

sui luoghi – o atipiche – come appostamenti,<br />

pe<strong>di</strong>namenti – (in tali casi non vigono <strong>di</strong>vieti ex art.<br />

195 c.p.p.)


Lacune sentenza Torcasio<br />

Registrazione effettuata non dalla PG ma da<br />

soggetto da essa “ATTREZZATO”<br />

Soggetto “ATTREZZATO” non solo effettua<br />

registrazione ma trasmette a punto <strong>di</strong><br />

ascolto esterno gestito da procura<br />

In tali casi operano i <strong>di</strong>vieti <strong>di</strong>chiarativi; si<br />

tratta <strong>di</strong> documento o intercettazione<br />

camuffata?


Oscillazioni Interpretative<br />

Registrazione fonografica effettuata dal<br />

partecipante al colloquio operata su suggerimento<br />

o incarico della procura e con strumenti dalla<br />

stessa forniti<br />

Alcune pronunce sostengono trattasi documento<br />

(Cass. Sez. VI sentenza 24 febbraio 2009, abis, rv.<br />

243256) , anche quando PG sia in grado <strong>di</strong><br />

ascoltare conversazioni contemporaneamente<br />

(Cass. Sez. I, sent. 19 febbraio 2009, Foglia, “rv.<br />

243741)<br />

Orientamento antitetico nega natura documentale,<br />

affermando attività in questione sempre<br />

intercettiva


Innesti Normativi<br />

D.L. 22.9. 2006 n. 259, Legge <strong>di</strong> Conversione 20 Novembre 2006, n. 281.<br />

Disposizioni urgenti per il rior<strong>di</strong>no della normativa in tema <strong>di</strong> intercettazioni<br />

telefoniche - Mo<strong>di</strong>fiche all’art. 240 c.p.p.<br />

“Art. 240 c.p.p. Documenti anonimi ed atti relativi ad intercettazioni illegali.<br />

1. I documenti che contengono <strong>di</strong>chiarazioni anonime non possono essere acquisiti nè in<br />

alcun modo utilizzati, salvo che costituiscano corpo del reato o provengano comunque<br />

dall'imputato.<br />

2. Il pubblico ministero <strong>di</strong>spone l'imme<strong>di</strong>ata secretazione e la custo<strong>di</strong>a in luogo protetto dei<br />

documenti, dei supporti e degli atti concernenti dati e contenuti <strong>di</strong> conversazioni o<br />

comunicazioni, relativi a traffico telefonico e telematico, illegalmente formati o acquisiti. Allo<br />

stesso modo provvede per i documenti formati attraverso la raccolta illegale <strong>di</strong> informazioni.<br />

Di essi è vietato effettuare copia in qualunque forma e in qualunque fase del proce<strong>di</strong>mento ed<br />

il loro contenuto non può essere utilizzato.<br />

3. Il pubblico ministero, acquisiti i documenti, i supporti e gli atti <strong>di</strong> cui al comma 2, entro<br />

quarantotto ore, chiede al giu<strong>di</strong>ce per le indagini preliminari <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporne la <strong>di</strong>struzione.<br />

4. Il giu<strong>di</strong>ce per le indagini preliminari entro le successive quarantotto ore fissa l'u<strong>di</strong>enza da<br />

tenersi entro <strong>di</strong>eci giorni, ai sensi dell’art.127, dando avviso a tutte le parti interessate, che<br />

potranno nominare un <strong>di</strong>fensore <strong>di</strong> fiducia, almeno tre giorni prima della data dell'u<strong>di</strong>enza.<br />

5. Sentite le parti comparse, il giu<strong>di</strong>ce per le indagini preliminari legge il provve<strong>di</strong>mento in<br />

u<strong>di</strong>enza e, nel caso ritenga sussistenti i presupposti <strong>di</strong> cui al comma 2, <strong>di</strong>spone la <strong>di</strong>struzione<br />

dei documenti, dei supporti e degli atti <strong>di</strong> cui al medesimo comma 2 e vi dà esecuzione subito<br />

dopo alla presenza del pubblico ministero e dei <strong>di</strong>fensori delle parti.<br />

6. Delle operazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione è redatto apposito verbale, nel quale si dà atto dell'avvenuta<br />

intercettazione o detenzione o acquisizione illecita dei documenti, dei supporti e degli atti <strong>di</strong><br />

cui al comma 2 nonchè delle modalità e dei mezzi usati oltre che dei soggetti interessati,<br />

senza alcun riferimento al contenuto degli stessi documenti, supporti e atti.”


Sentenza Cass. Sez. 2, n. 28863, 1<br />

luglio 2004 – Caso Vardaro<br />

• O.C.C. per estorsione aggravata dal metodo<br />

mafioso<br />

• Quadro in<strong>di</strong>ziario costituito anche da registrazione<br />

fonografica effettuata dalla P.G. delle informazioni<br />

rese dalle due PP.OO.<br />

• Peculiarità del caso: le due PP.OO. Si erano<br />

rifiutate <strong>di</strong> sottoscrivere il verbale<br />

• Reg. Fon. Utilizzabile come in<strong>di</strong>zio nella fase delle<br />

indagini preliminari e non già deposizione del PG<br />

che ha raccolto <strong>di</strong>chiarazioni<br />

• Motivi: principio tempus regit actum, per cui<br />

mo<strong>di</strong>fica art. 195 c.p.p. non applicabile fatti<br />

anteriori entrata in vigore legge 63/01


Giurisprudenza Corte Strasburgo<br />

Altra lacuna sent. Torcasio riguarda<br />

mancato richiamo giur. Corte E.D.U. in<br />

subiecta materia secondo tale corte la<br />

registrazione <strong>di</strong> una conversazione<br />

(telefonica o tra presenti) ad opera <strong>di</strong> uno<br />

degli interlocutori costituisce interferenza<br />

con la vita privata, non sempre ma


Giurisprudenza Corte EDU<br />

• Quando sia eseguita con mezzi messi a<br />

<strong>di</strong>sposizione dalle autorità investigative e nel<br />

contesto <strong>di</strong> un’indagine ufficiale:<br />

• Sicché, ove l’attività in questione non risulti<br />

regolata, nello Stato interessato, da alcuna<br />

specifica normativa, deve ravvisarsi una<br />

violazione dell’art. 8 C.E.D.U.


Giurisprudenza Corte EDU<br />

Tale ingerenza nella vita privata viola l’art.<br />

8 convenzione salvo che:<br />

• Non sia prevista dalla legge;<br />

• Non persegua uno o più scopi legittimi con<br />

riferimento al par. 2, art. 8;<br />

• Non sia necessaria in una società democratica<br />

per perseguire tali scopi


Giurisprudenza Corte EDU<br />

Strasburgo richiede qualcosa <strong>di</strong> più della<br />

mera esistenza della <strong>di</strong>sciplina normativa<br />

per il rispetto dell’art. 8 Convenzione<br />

E cioè la qualità della legge che si specifica<br />

A. Nella possibilità per l’in<strong>di</strong>viduo <strong>di</strong> conoscere il<br />

precetto legislativo e <strong>di</strong> comprenderne la<br />

portata<br />

B. Formulazione sufficientemente precisa, ovvero<br />

possibilità per l’in<strong>di</strong>viduo <strong>di</strong> prevedere le<br />

conseguenze che possono derivare da una data<br />

azione


Giurisprudenza Strasburgo<br />

Tale problematica è molto rilevante, non solo<br />

per le intercettazioni telefoniche, ma anche e<br />

soprattutto per intercettazioni conversazioni<br />

fra presenti, perché proprio in questo ambito<br />

<strong>di</strong>fetta nel nostro or<strong>di</strong>namento una specifica<br />

<strong>di</strong>sciplina. Ricavata solo da principi<br />

giurisprudenziali peraltro, nemmeno pacifici


Cass. SS.UU. Sent. 28.3. 2006, n.<br />

<strong>26</strong>795 – Caso Prisco<br />

A <strong>di</strong>mostrazione delle oscillazioni giurisprudenziali<br />

appare utile un richiamo a tale sentenza che si è<br />

occupata della problematica delle<br />

videoregistrazioni, sostenendo che<br />

Per documento si debba intendere solo quello<br />

formato fuori (anche se non necessariamente<br />

prima) del proce<strong>di</strong>mento<br />

Sicché registrazione conversazione ad opera uno<br />

degli interlocutori non è documento allorquando<br />

sia stata <strong>di</strong>sposta d’intesa con la procura e<br />

utilizzando mezzi da essa forniti<br />

(quin<strong>di</strong> smentito e superato il precedente Torcasio)


Corte Cost. Sent. n. 320 del 2009<br />

Sentenza <strong>di</strong> inammissibilità , ma si<br />

tratta <strong>di</strong> una classica decisione<br />

processuale “vestita”, attraverso la<br />

quale il giu<strong>di</strong>ce delle leggi sottolinea la<br />

possibilità <strong>di</strong> una intercerpretazione<br />

“adeguatrice” idonea a superare il<br />

dubbio <strong>di</strong> costituzionalità e non<br />

praticata dal giu<strong>di</strong>ce a quo.


Sent. n. 320 del 2009<br />

• Giu<strong>di</strong>ce remittente dubitativa Leg. Cost. art.<br />

234, <strong>26</strong>6 C.P.P. laddove, secondo interpr.<br />

Corte Cassazione, costituente c.d. <strong>di</strong>ritto<br />

vivente, registrazione Conv. Ad opera <strong>di</strong> uno<br />

degli interlocutori sia considerata documento<br />

e non intercettazione<br />

• Anche quando la registrazione sia effettuata<br />

<strong>di</strong> intesa con la P.G. e con strumenti da essa<br />

forniti nell’ambito <strong>di</strong> un proc. pen. già avviato


Sent. n. 320 del 2009<br />

• La Corte Costituzionale ha<br />

affermato<br />

• Che non esiste uniformità <strong>di</strong><br />

orientamenti giurisprudenziali<br />

• Che non suggerisce (ma lo<br />

potrebbe) la soluzione


Cass. Sez. VI, 21 giugno 2010, n. 23742<br />

In questo solco si inserisce Sentenza in esame secondo cui non<br />

si tratta <strong>di</strong> documento, ma nemmeno <strong>di</strong> intercettazione.<br />

“La registrazione fonografica <strong>di</strong> un colloquio occultamente eseguita da uno<br />

degli interlocutori d'intesa con la polizia giu<strong>di</strong>ziaria e con apparecchi da<br />

questa forniti non costituisce un «documento» formato fuori dal<br />

proce<strong>di</strong>mento e utilizzabile ai fini <strong>di</strong> prova ai sensi dell'articolo 234 del Cpp,<br />

ma rappresenta piuttosto documentazione <strong>di</strong> un'attività <strong>di</strong> indagine, dato<br />

l'uso investigativo dello strumento <strong>di</strong> captazione che in tal caso viene<br />

realizzato, con la conseguenza che tale attività, venendo a incidere sul<br />

<strong>di</strong>ritto alla segretezza delle conversazioni e delle comunicazioni (articolo 15<br />

della Costituzione) richiede un controllo dell'autorità giu<strong>di</strong>ziaria. Tale<br />

controllo, tuttavia, non implica la necessità <strong>di</strong> osservare le <strong>di</strong>sposizioni<br />

relative all'intercettazione <strong>di</strong> conversazioni o comunicazioni <strong>di</strong> cui agli<br />

articoli <strong>26</strong>6 e seguenti del Cpp, ma è sufficiente un intervento <strong>di</strong> garanzia<br />

minore quale un provve<strong>di</strong>mento motivato dell'autorità giu<strong>di</strong>ziaria, che può<br />

essere costituito anche da un decreto del pubblico ministero”.


Cass. Sez. VI, 21 giugno 2010, n. 23742<br />

Soluzione convincente?<br />

Basta consenso uno solo interlocutori per<br />

abbassare standard <strong>di</strong> garanzie<br />

E, ancor prima, si tratta davvero <strong>di</strong> un<br />

minor grado <strong>di</strong> invasività<br />

Basta la sola autorizzazione del P.M. che è<br />

parte attiva e conduce indagini<br />

coor<strong>di</strong>nandole<br />

Soluzione è in linea con Corte Strasburgo

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