mettiamoci al lavoro mettiamoci al lavoro - Comune di Opera
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S<br />
14 • INIZIATIVE<br />
"Due partite":<br />
donne <strong>al</strong>lo specchio<br />
Successo per lo spettacolo<br />
teatr<strong>al</strong>e della compagnia<br />
"Le giovani maschere"<br />
<strong>di</strong> "Napoli Oggi" <strong>al</strong>l'Eduardo.<br />
Una riflessione <strong>di</strong>sincantata<br />
sulle donne che<br />
colpisce e commuove<br />
L'8 marzo <strong>al</strong> teatro Eduardo è stato messo in scena lo spettacolo<br />
"Due partite" <strong>di</strong> Cristina Comencini, campione <strong>di</strong> incassi<br />
della stagione teatr<strong>al</strong>e 2006/2007 con Na<strong>di</strong>a Bruno, offerto gratuitamente<br />
a tutte le donne operesi.<br />
Un'ottima serata non solo perché le quattro interpreti delle<br />
“Giovani Maschere” <strong>di</strong> “Napoli Oggi” hanno saputo rapire il<br />
pubblico, farlo ridere, emozionare e commuovere con la loro<br />
interpretazione, ma anche perché è stata un'occasione per riflettersi<br />
in un grande specchio. E lo spettacolo ha saputo portare<br />
<strong>al</strong>la luce quel luogo dell'essere d<strong>al</strong>le mille sfumature che tutte le<br />
donne conoscono perfettamente nel proprio intimo, un mondo<br />
dai mille volti tenuto insieme d<strong>al</strong> profondo bisogno <strong>di</strong> amore, <strong>di</strong><br />
riconoscimento, <strong>di</strong> affermazione e <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione.<br />
Quattro attrici sul p<strong>al</strong>coscenico. Un tavolo. Una partita a carte<br />
lunga due generazioni. Quella delle madri e delle figlie. Che raccontano,<br />
snocciolando parole in un ritmo serrato, preciso e<br />
tagliente, l'essere donne dei loro tempi. Le debolezze, le aspirazioni<br />
e i drammi delle mamme e delle mogli degli anni 70 messe<br />
a confronto con quelli delle madri del nuovo secolo. Amiche,<br />
nemiche, amanti, <strong>di</strong>rebbe qu<strong>al</strong>cuno. Semplicemente e profon-<br />
Quattro attrici sul p<strong>al</strong>co per due ore, quasi. È stato <strong>di</strong>fficile<br />
interpretare "Due partite"? Sì, moltissimo. Sia tecnicamente che emotivamente.<br />
Siamo sempre presenti in scena e con un ritmo serrato. Anche<br />
le parti sono molto lunghe. Ma abbiamo provato da settembre con impegno<br />
e passione. Devo <strong>di</strong>re che sono molto sod<strong>di</strong>sfatta del risultato. Tutte<br />
le attrici sono state bravissime.<br />
Abbiamo scelto <strong>di</strong> uscire un po' dagli schemi della nostra programmazione,<br />
perché le Giovani Maschere sono molte <strong>di</strong> più. Siamo una decina <strong>di</strong><br />
attori, ma volevamo metterci <strong>al</strong>la prova con uno spettacolo de<strong>di</strong>cato <strong>al</strong>le<br />
donne. Abbiamo debuttato prima in un posto “neutro”, <strong>al</strong> teatro Santo<br />
Domingo <strong>di</strong> vi<strong>al</strong>e Monza: infatti, non volevamo avere il "tifo" <strong>di</strong> gente che<br />
conoscevamo e desideravamo vedere l'effetto che faceva a un pubblico<br />
sconosciuto. E lo spettacolo è piaciuto molto.<br />
Ci sono due generazioni opposte. Le madri e le figlie. Qu<strong>al</strong> è<br />
damente donne, ci permettiamo <strong>di</strong> aggiungere noi.<br />
Incoraggia il fin<strong>al</strong>e che Na<strong>di</strong>a Bruno ha scelto, <strong>di</strong>scostandosi<br />
d<strong>al</strong>lo spettacolo origin<strong>al</strong>e. Le amiche si siedono intorno <strong>al</strong> tavolo.<br />
E ricominciano a giocare. Quattro donne insieme.<br />
Semplicemente e profondamente.<br />
Due domande a Na<strong>di</strong>a Bruno<br />
la via <strong>di</strong> mezzo? La via <strong>di</strong> mezzo è il pubblico che guarda, le donne che<br />
hanno partecipato <strong>al</strong>lo spettacolo e che vivono ogni giorno questi conflitti,<br />
anche se non così portati agli estremi.<br />
Che cosa bolle in pentola per i prossimi spettacoli? Siamo impegnati<br />
con le prove del music<strong>al</strong> "Il matrimonio del mio migliore amico",<br />
che abbiamo liberamente tratto d<strong>al</strong>l'omonimo film hollywood<strong>di</strong>ano con<br />
Julia Roberts. Un testo ine<strong>di</strong>to che abbiamo depositato in SIAE e che metteremo<br />
in scena in occasione del maggio operese il 5 e il 6 giugno.<br />
Abbiamo pensato noi a musicarlo, aggiungendo le canzoni in inglese più<br />
adatte <strong>al</strong>le scene. Sarà una prova.<br />
Il giovane interprete che mi affiancherà nelle canzoni è Matteo Manca,<br />
una promessa per il teatro. La novità è che ci sarà musica d<strong>al</strong> vivo, eseguita<br />
da una band formata da musicisti che non si conoscevano prima e che<br />
hanno trovato un grosso affiatamento insieme.