IL “COLPO” DI ZURIGO di Paolo Casolari Ci sono ... - GRIGIOVERDE
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itannici che, per farci <strong>di</strong>chiarare subito guerra alla Germania (sarebbe<br />
accaduto solo il 26 agosto del 1916), avevano comunicato un falso<br />
movimento <strong>di</strong> truppe austro-tedesche sul Trentino. Solo nei primi mesi del<br />
1916, quando effettivamente il generale Conrad preparò l'attacco da Nord,<br />
i servizi italiani lanciarono l’allarme: ai primi d'aprile i coman<strong>di</strong><br />
italiani vennero informati <strong>di</strong> tutti i dettagli dell'offensiva che si<br />
sarebbe scatenata <strong>di</strong> lì a poco (e senza i tedeschi). Successivamente<br />
all’offensiva, fu ancora l’Uffcio I a segnalare la ritirata dagli<br />
altipiani, informando il Comando Supremo <strong>di</strong> un “defilato ma imponente”<br />
movimento <strong>di</strong> truppe austriache in senso inverso, dal Trentino al Tirolo,<br />
circostanza che consentì a Cadorna <strong>di</strong> scatenare l'offensiva per la<br />
conquista <strong>di</strong> Gorizia, “mentre gli austroungarici sfilano in parata sulle<br />
Alpi”.<br />
Nel frattempo, a partire dall’ottobre del 1915, il nuovo capo del servizio<br />
segreto, il col. Giovanni Garruccio, aveva progressivamente riorganizzato<br />
l'Ufficio I, rivedendo l’or<strong>di</strong>namento (a regime dal settembre ‘16) e<br />
<strong>di</strong>videndo in due sezioni il campo delle informazioni. La prima, I.T.O.,<br />
Informazioni presso le Truppe Operanti, affidate all'Ufficio Situazione<br />
(al quale cedette le sezioni 1^ e 2^ e devolse gli Uffici I d'Armata). La<br />
seconda, Tenuta e raccolta delle informazioni dalle Retrovie e dall'Estero,<br />
affidata al resto dell'Ufficio I, che <strong>di</strong>ventava ora S.I. (Servizio<br />
Informazioni del Comando Supremo), a sua volta <strong>di</strong>viso in tre sezioni: R<br />
(Roma, informazioni economica, <strong>di</strong>rezione censure, polizie militari e<br />
controspionaggio), U (U<strong>di</strong>ne, collegamento con il Comando Supremo,<br />
controspionaggio nelle retrovie), M (Milano, accentramento e smistamento<br />
delle informazioni alle altre due sezioni). Sempre a Milano rimaneva il<br />
controspionaggio e i contatti con la Svizzera, mentre l’ufficio R <strong>di</strong>venta<br />
il cervello operativo.<br />
Il 1917 fu un anno <strong>di</strong> passione per l’S.I. Lo strisciante processo <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>sgregazione morale, la minaccia germanica, gli eclatanti atti <strong>di</strong><br />
sabotaggio degli austriaci. La propaganda <strong>di</strong>sfattista e pacifista tra le<br />
forze combattenti, sfiancate dai massacri sull'Isonzo, fu il primo<br />
obiettivo. A decine furono gli agit-prop identificati dall'azione <strong>di</strong><br />
intelligence e allontanati dal fronte. Inoltre vennero costituiti, anche<br />
presso le Armate, uffici propaganda e si escogitò inoltre l'impiego <strong>di</strong><br />
mutilati presso le unità combattenti, costituendo quelle che, veramente<br />
benemerite, furono denominate la "Legione dei Mutilati" e la "Legione<br />
Sacra".<br />
In parallelo l'azione si concentrò sul controspionaggio: fu l'anno della<br />
citata brillante "operazione Zurigo". Ma fu anche l'anno <strong>di</strong> Caporetto.<br />
Che ruolo ebbero i servizi?, riuscirono a prevederlo?<br />
Cadorna alla Commissione d'inchiesta sulla battaglia, <strong>di</strong>chiarò <strong>di</strong> essere<br />
stato informato in tempo e la stessa Commissione rilevò che non mancarono<br />
tempestive notizie.