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IL “COLPO” DI ZURIGO di Paolo Casolari Ci sono ... - GRIGIOVERDE

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- gli uffici <strong>di</strong>staccati in frontiera vengono fusi d'imperio con gli uffici<br />

informazione d'armata;<br />

- l'ufficio <strong>di</strong> Milano <strong>di</strong>venta unità speciale, con compiti <strong>di</strong><br />

controspionaggio e dei contatti con l'ufficio <strong>di</strong> Berna, in Svizzera.<br />

Non va, però, <strong>di</strong>menticato che l'Ufficio I non era l'unico a svolgere<br />

funzioni <strong>di</strong> servizio segreto: la Presidenza del consiglio, il Ministero<br />

della guerra, il Ministero della marina (la cui efficienza verrà<br />

confermata dal colpo a Zurigo) e il Ministero degli esteri avevano proprie<br />

strutture che non vollero mai far centralizzare, <strong>di</strong>minuendo cosi<br />

l'efficacia dell'azione. A ciò si aggiungevano gli attriti tutti interni<br />

al Comando Supremo, segnatamente con l’Ufficio Situazione (struttura che<br />

accentrava le notizie sul nemico fornite da Ufficio I, addetti militari,<br />

ufficiali in zona <strong>di</strong> guerra): il promemoria "<strong>di</strong> situazione" fornito dai<br />

due uffici, ben <strong>di</strong> rado concordava. Inoltre personalismi e <strong>di</strong>vergenze<br />

riuscirono a boicottare per due anni la felice fusione tra Ufficio I e<br />

Uffici I d’armata.<br />

A fronte <strong>di</strong> tutto questo, fu comunque infittita la rete d'informatori,<br />

rinforzato l'ufficio in Svizzera, impiantati centri a Londra, Parigi,<br />

l'Aia, acquistati mezzi crittorafici e d'intercettazione ra<strong>di</strong>o telefonica,<br />

stanziati fon<strong>di</strong> per la propaganda.<br />

Sin dai primi giorni <strong>di</strong> guerra nostri agenti intercettarono ra<strong>di</strong>ogrammi<br />

nemici, ma faticavano a decrittarli. Furono solo l’iniziativa e l’ingegno<br />

<strong>di</strong> un capitano <strong>di</strong> S.M. e <strong>di</strong> un tenente del genio a “provocare” la nascita<br />

del "Riparto crittografico". Parallelamente prendeva corpo il servizio<br />

intercettazione telefonica, che raggiunse la piena operatività ai primi<br />

del 1916 tanto da in<strong>di</strong>viduare, in meno <strong>di</strong> sei mesi, 5.200 fonogrammi tra<br />

Vipacco e Rombon. Da parte sua, un'altro neonato ufficio, il propaganda,<br />

controbatté l'attività politica serbo croata, svolta soprattutto in casa<br />

dell’alleato britannico, tesa a favorire la presenza slava in alto<br />

adriatico a danno delle aspirazioni italiane. Sempre nel medesimo campo,<br />

l'Ufficio I sfruttò le <strong>di</strong>fferenze etniche presenti tra le armi<br />

austroungariche e, mobilitando agitatori boemi e croati, anche col lancio<br />

aereo <strong>di</strong> manifestini in zona <strong>di</strong> guerra, indusse alla <strong>di</strong>serzione interi<br />

reparti nemici (e all’in<strong>di</strong>gnata levata <strong>di</strong> scu<strong>di</strong> membri del Parlamento<br />

italiano). Parallelamente, il neonato servizio <strong>di</strong> controspionaggio lavorò<br />

per <strong>di</strong>struggere la rete <strong>di</strong> agenti nemici tessuta durante la neutralità,<br />

che stava provocando danni soprattutto alle installazioni e alle unità<br />

navali. Valido auto trovò nel citato blitz <strong>di</strong> Zurigo, ma anche<br />

nell’incessante e professionale opera <strong>di</strong> censura della corrispondenza.<br />

In due anni <strong>di</strong> guerra - dalle quattro battaglie dell'Isonzo, all'offensiva<br />

austriaca sul Trentino, alla presa italiana <strong>di</strong> Gorizia - il nostro<br />

servizio uscì comunque onorevolmente. Il generale Cadorna scrisse <strong>di</strong> aver<br />

ricevuto quasi sempre notizie esatte e tempestive. Spetta infatti<br />

all'Ufficio I l'aver garantito informazioni sui movimenti austriaci che<br />

resero possibili le prime battaglie sul fronte orientale con una assoluta<br />

garanzia alle spalle. E fu l'Ufficio I a sbugiardare gli alleati franco-

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