IL “COLPO” DI ZURIGO di Paolo Casolari Ci sono ... - GRIGIOVERDE
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<strong>Ci</strong>rca quaranta informatori e sabotatori, residenti in Italia, vennero<br />
arrestati. Tra <strong>di</strong> essi, i tre responsabili dell'affondamento della<br />
corazzata "Benedetto Brin:" i marinai Achille Moschin e Guglielmo<br />
Bartolini e il caporale Giorgio Carpi, tre volte <strong>di</strong>sertore del 25°<br />
reggimento cavalleggeri <strong>di</strong> Mantova. Bartolini venne condannato<br />
all'ergastolo, mentre Carpi e Moschin vennero condannati alla pena <strong>di</strong><br />
morte, tramutata in ergastolo e graziata tra il 1937 e il 1942. Per il<br />
sabotaggio della "Leonardo da Vinci," furono assolti, per insufficienza <strong>di</strong><br />
prove, una decina <strong>di</strong> imputati. Delle due commissioni d'inchiesta nominate<br />
sull'affondamento delle corazzate, la prima (Brin) non riuscì a<br />
raccogliere neppure in<strong>di</strong>zi, la seconda (Da Vinci) stava concludendo i<br />
propri lavori quando ricevette dal Ministero della marina un plico<br />
sigillato nel quale il Ministro <strong>di</strong>chiarava contenersi le prove delle<br />
colpevolezze e le cause dell'affondamento. La commissione, prima <strong>di</strong> aprire<br />
il plico, chiese i poteri giu<strong>di</strong>ziari, ma il Ministro dell'interno requisì<br />
il plico, “non potendo il Governo, per ragioni <strong>di</strong> opportunità, concedere<br />
alla commissione i richiesti poteri”. Tutto si arenò. Il plico fu poi<br />
inviato dal Governo alla Magistratura, in parte censurato, la quale emise<br />
le condanne <strong>di</strong> cui sopra.<br />
Fer<strong>di</strong>nando Martini, Ministro delle colonie del governo Salandra, accusò<br />
palesemente l’esecutivo <strong>di</strong> insabbiamento e scrisse che fra i documenti<br />
c’erano le prove che tre deputati al Parlamento italiano sarebbero stati<br />
al servizio della Germania.<br />
Agli oscuri e coraggiosi protagonisti del "Colpo <strong>di</strong> Zurigo" non andò altro<br />
che la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> aver contribuito alla vittoria finale. Il<br />
comandante Pompeo Aloisi, finita la guerra, riprese la carriera<br />
<strong>di</strong>plomatica (nel Ventennio <strong>di</strong>venterà rappresentante italiano presso la<br />
Società delle Nazioni). I tenenti Cappelletti e Bonnes, il sottufficiale<br />
Tanzini e l'operaio Bronzin, non chiesero, né ricevettero, compensi o<br />
gratificazioni morali. Bini non si sa se abbia mai avuto dei premi, ma<br />
comunque, rientrato in Italia, fu arrestato per la vecchia condanna.<br />
Papini ricevette 30.000 lire come compenso ufficiale. Pensava che si<br />
trattasse <strong>di</strong> un acconto, invece era la liquidazione.<br />
I SERVIZI SEGRETI ITALIANI NEL ‘15/’18<br />
I servizi segreti militari italiani entrano nella fornace della Grande<br />
Guerra più giovani dei ragazzi del ’99, con un’organizzazione, non a torto,<br />
definita da più parti embrionale e <strong>di</strong>lettantesca.<br />
Erano nati nel settembre del 1900 (dopo una breve e sfortunata parentesi<br />
tra il 1863 e il 1866) come modestissimo Ufficio I ed affidati al col.<br />
Felice De Chaubrand de Saint Eustache dello Stato Maggiore. Scontati i<br />
primi, stentati, anni del compatimento e della <strong>di</strong>ffidenza da parte delle<br />
altre strutture dell’esercito, e pur tra carenze <strong>di</strong> uomini e <strong>di</strong> bilancio,