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aerre 6 - Comune di Arezzo

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ASL<br />

Epidurale: cos’è, quando e chi la può praticare<br />

Tutte le informazioni utili sull’aanalgesia epidurale. Chi la può praticare e quale procedura è necessaria per fare questa scelta. L’accesso al servizio della Asl 8<br />

COME FUNZIONA<br />

L'analgesia epidurale è una tecnica sicura ed efficace per controllare<br />

il dolore del travaglio e del parto. Essa determina in<br />

pochi minuti la scomparsa del dolore, lasciando inalterate<br />

tutte le altre sensibilità compresa quelle delle contrazioni uterine<br />

che continuano ad essere percepite in modo non doloroso.<br />

La partoriente è libera <strong>di</strong> muoversi e, a seconda della tecnica<br />

impiegata, anche <strong>di</strong> camminare. La forza muscolare non viene<br />

<strong>di</strong>minuita, per cui la partoriente mantiene in pieno la capacità<br />

<strong>di</strong> eseguire gli sforzi espulsivi, e il parto avviene con la piena<br />

partecipazione della futura mamma.<br />

CHE COS'È L'EPIDURALE?<br />

L'analgesia epidurale viene eseguita da un me<strong>di</strong>co<br />

anestesista esperto in questa tecnica.<br />

Consiste nella introduzione attraverso un ago, a livello della<br />

regione lombare, <strong>di</strong> un sottilissimo tubicino <strong>di</strong> plastica (cateterino)<br />

che viene posizionato a circa 4-5 cm sottocute, a livello<br />

dello spazio epidurale. Questo spazio é formato dal tessuto<br />

grasso a<strong>di</strong>acente alle fibre nervose che trasmettono il dolore<br />

del travaglio. Attraverso il cateterino si somministra la soluzione<br />

analgesica. La procedura richiede pochi minuti e non è<br />

dolorosa, perché eseguita in anestesia locale.<br />

QUANDO VIENE PRATICATA?<br />

L'analgesia epidurale viene richiesta <strong>di</strong> solito dalla partoriente durante<br />

o all'inizio del travaglio, ma può essere eseguita solo dopo una<br />

valutazione delle con<strong>di</strong>zioni ostetriche da parte del ginecologo.<br />

Può essere anche richiesta dal ginecologo stesso, nel caso <strong>di</strong><br />

alcune malattie quali il <strong>di</strong>abete, l'ipertensione, la grave miopia<br />

con precedente <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> retina, in quanto permette una riduzione<br />

dei rischi che, in questi casi possono essere connessi<br />

al parto.<br />

CHI PUO' RICEVERE L'EPIDURALE?<br />

L'analgesia epidurale può essere ricevuta dalla grande maggioranza<br />

delle partorienti. Vi sono però alcune con<strong>di</strong>zioni in<br />

cui non è possibile eseguirla, come nel caso <strong>di</strong> gravi malattie<br />

emorragiche o in partorienti sottoposte a terapie anticoagulanti.<br />

Una visita specialistica con l'anestesista, alla 36esima settimana<br />

<strong>di</strong> gravidanza, servirà a controllare lo stato <strong>di</strong> salute della<br />

partoriente, ad evidenziare gli eventuali problemi personali e<br />

a controllare le analisi eseguite in gravidanza. Sebbene la deci-<br />

sione <strong>di</strong> ricevere un'epidurale si prenda durante il travaglio, la<br />

richiesta ed il consenso a questa procedura vanno confermati<br />

in anticipo, in occasione della visita anestesiologica stessa.<br />

GLI EFFETTI COLLATERALI<br />

E LE COMPLICANZE<br />

Se correttamente eseguita l'analgesia epidurale è una tecnica<br />

sicura e non ha effetti collaterali spiacevoli. A seconda dei<br />

farmaci impiegati si può avere un modesto prurito, <strong>di</strong> breve<br />

durata. A volte, può insorgere, dopo il parto, un mal <strong>di</strong> testa<br />

che può durare qualche giorno. Inoltre, anche se in casi estremamente<br />

rari può associare <strong>di</strong>sturbi neurologici destinati<br />

comunque a scomparire<br />

L’ACCESSO AL SERVIZIO<br />

Le donne che vengono avviate al parto senza dolore per<br />

ragioni terapeutiche o che intendono eseguirlo a pagamento<br />

scegliendo l'anestesista in libera professione, possono<br />

effettuarlo in tutte le strutture ospedaliere abilitate.<br />

Chi intende invece partorire senza dolore in forma gratuita<br />

come prevede la Regione Toscana, deve rivolgersi <strong>di</strong>rettamente<br />

all'ospedale San Donato, punto <strong>di</strong> riferimento per<br />

l’intera provincia. Per la gestante c’è l’obbligo <strong>di</strong> partecipare<br />

agli incontri informativi sul percorso nascita che hanno luogo<br />

ogni ultimo giovedì del mese presso l’Au<strong>di</strong>torium A. Pieraccini<br />

del San Donato, dalle 16,00 alle 18,00 con accesso libero.<br />

Quin<strong>di</strong> dovranno sottoporsi a visita anestesiologica a partire<br />

dalla 36esima settimana <strong>di</strong> gestazione, da effettuarsi solo dopo<br />

la partecipazione all’incontro informativo e tramite prenotazione<br />

al Cup ottenibile con la richiesta del me<strong>di</strong>co curante o<br />

del ginecologo. Durante gli incontri, alle gestanti vengono <strong>di</strong>stribuiti<br />

opuscoli contenenti tutte le informazioni necessarie,<br />

sia sul piano tecnico-scientifico-sanitario, che su quello organizzativo<br />

e burocratico.<br />

Donazione del sangue del cordone ombelicale<br />

IL SANGUE CHE PUò RIDARE LA VITA<br />

Nel sangue del cordone ombelicale, abitualmente gettato<br />

via dopo il parto, sono presenti cellule capaci <strong>di</strong> generale<br />

altre cellule del sangue che, trapiantate, contribuiscono<br />

alla cura dei bambini e adulti affetti da gravi malattie del<br />

sangue come la leucemia.<br />

LE SICUREZZE<br />

La raccolta <strong>di</strong> sangue è effettuata dopo il taglio del cordone<br />

e quin<strong>di</strong> non comporta nessun rischio né per la madre né<br />

per il neonato. Le unità <strong>di</strong> sangue donato sono conservate<br />

presso le Banche <strong>di</strong> Cordone Ombelicale secondo criteri<br />

riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale. I<br />

relativi dati immessi in un registro internazionale collegato<br />

ai centri trapianto competenti.<br />

COSA FARE PER DONARE<br />

Se una donna decide <strong>di</strong> donare il cordone, deve fare un<br />

colloquio con un addetto alla raccolta e sottoporsi a un<br />

prelievo del sangue periferico al momento del parto e<br />

dopo sei mesi dalla donazione per escludere la presenza <strong>di</strong><br />

malattie infettive trasmissibili. Inoltre, dopo aver ricevuto<br />

tutte le informazioni necessarie, la madre deve compilare<br />

e firmare il consenso informato.<br />

I TIPI DI DONAZIONE<br />

Esistono tre tipi <strong>di</strong> donazione: allogenica, de<strong>di</strong>cata e autologa.<br />

La prima è destinata a chiunque ne dovesse aver<br />

bisogno, la seconda è eseguita per un consanguineo in con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> rischio, mentre la terza prevede la raccolta del<br />

sangue del cordone ombelicale per se stessi. In questo caso<br />

la conservazione può essere effettuata solo presso strutture<br />

estere, in quanto in Italia è vietata l'istituzione <strong>di</strong> banche<br />

private del cordone ombelicale. Tale posizione si basa sul<br />

fatto che non ci sono dati scientifici che <strong>di</strong>mostrano l'utilità<br />

delle cellule staminali del sangue cordonale per la ricostruzione<br />

<strong>di</strong> organi danneggiati e che non è ancora noto se, a <strong>di</strong>stanza<br />

<strong>di</strong> anni, queste cellule possono essere ancora utilizzate.<br />

DOVE DONARE<br />

Presso tutti i punti nascita della Regione, autorizzati a effettuare<br />

il prelievo del sangue del cordone ombelicale.<br />

Nella Asl 8 ci si può rivolgere ai reparti <strong>di</strong> Ostetricia e<br />

Ginecologia dell'ospedale San Donato <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, del<br />

S. Maria alla Gruccia <strong>di</strong> Montevarchi e all'Ospedale<br />

Civile <strong>di</strong> Bibbiena.<br />

PER SAPERNE DI PIU'<br />

Numero verde 800 556060<br />

ADISCO Sezione Regionale Toscana<br />

Via del Lazzeretto, 68/115 Prato<br />

tel. fax 574 540002 cell. 351341929<br />

e-mail: segreteria@aa<strong>di</strong>scotoscana.it<br />

Banca Toscana <strong>di</strong> Sangue Placentare<br />

Ematologia - Azienda Ospedaliera Universitaria<br />

Careggi - Firenze<br />

tel. 055 947672 fax 055 947674<br />

e-mail: cbbfirenze@dac.unifi.it<br />

Banca Cellule e Tessuti<br />

Immunoematologia 2 - Cisanello<br />

Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana<br />

tel. 050 95522 - fax 050 95521<br />

e-mail: bancatessuticellule@ao-pisa.toscana.it<br />

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