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aerre 6 - Comune di Arezzo

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ASL<br />

Partorire senza dolore? Al San Donato è possibile<br />

Ogni anno 300 donne scelgono <strong>di</strong> sottoporsi a questa pratica che nella provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> è possibile solo all’ospedale del capoluogo. Ecco il percorso da seguire<br />

Solitamente è una donna sui trenta anni, colta e per lo più<br />

<strong>di</strong> origine europea. È questo il prototipo <strong>di</strong> chi sceglie la<br />

partoanalgesia, cioè il parto senza dolore, praticato nella nostra<br />

Usl all’ospedale San Donato <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. Si, perché partorire<br />

senza dolore si può. È un <strong>di</strong>ritto delle donne che l'Azienda<br />

sanitaria, seguendo un preciso percorso, garantisce oramai<br />

da quattro anni, con un bilancio <strong>di</strong> questa esperienza molto<br />

positivo.<br />

Si tratta <strong>di</strong> un'attività che garantisce alle donne in maternità<br />

e che intendono superare il parto con minore dolore, <strong>di</strong> avere<br />

una assistenza qualificata, un percorso sicuro, una conoscenza<br />

profonda dell’intero processo. Da quattro anni la Regione<br />

Toscana ha inserito la partoanalgesia fra le prestazioni gratuite<br />

e questo rappresenta una scelta <strong>di</strong> grande valore sociale, poiché<br />

pone tutte le donne, al<strong>di</strong>là del ceto e del censo, in con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> uguaglianza. Una opportunità che già nel primo anno - il<br />

2005 - è stata colta da 189 donne, per giungere alle 315 del<br />

2008 (nel 2006 erano state 275 e 304 nel 2007), all'interno<br />

<strong>di</strong> un rapporto equilibrato con il numero complessivo dei<br />

parti che si registrano, oramai in modo abbastanza costante<br />

nel tempo nei nostri ospedali: tra 2.500 e 2.800 all'anno. È<br />

l’ospedale <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> a fare la parte del leone, con una me<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> 1.400/1.500 parti annui, anche in considerazione del<br />

fatto che sul San Donato si concentrano anche le nascite dei<br />

residenti della Val<strong>di</strong>chiana e della Valtiberina.<br />

La partoanalgesia gratuita con servizio 24 ore su 24, si pratica,<br />

in provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, solo al San Donato. Nel 2005 ha<br />

interessato il 14% dei parti, mentre nel 2006 è salita al 19%,<br />

Anni Parti totali Parti spontanei Parti cesarei Parti analgesia<br />

2005 1342 818 335 189<br />

2006 1453 824 354 275<br />

2007 1489 806 379 304<br />

2008 1489 815 359 315<br />

nel 2007 al 20% e nel 2008 al 21%. Da considerare che<br />

prima, quando era a pagamento, non raggiungeva il 3%.<br />

Un altro dato interessante è quello legato ai parti effettuati<br />

con taglio cesareo. C’è chi temeva, con l’arrivo della<br />

partoanalgesia “gratuita”, che ci fosse un aumento <strong>di</strong> cesarei.<br />

Così non è stato. Abbiamo avuto il 26 % nel 2003, il 24%<br />

nel 2006 e 24% è rimasto anche nel 2008. È leggermente<br />

aumentato il numero dei parti strumentali, ma gli esperti<br />

lo ritengono, in presenza <strong>di</strong> parto senza dolore, un dato<br />

fisiologico.<br />

LA VOCE DELLO SPECIALISTA<br />

La partoanalgesia è per noi un'attività <strong>di</strong> eccellenza –<br />

commenta Clau<strong>di</strong>a Recine, primario <strong>di</strong> anestesiologia-rianimazione<br />

del San Donato – <strong>di</strong> cui andare orgogliosi, perché<br />

incide profondamente sulla qualità della vita delle nostre<br />

utenti. In questo caso, in quella delle donne che si trovano in<br />

una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> particolare <strong>di</strong>fficoltà e delicatezza, come è<br />

appunto il periodo della gravidanza.<br />

Molte donne riescono, se ben preparate, a controllare l'ansia<br />

e la paura legate al parto ed a controllare la percezione del<br />

dolore durante il travaglio. Per altre, invece, il dolore può<br />

rappresentare una <strong>di</strong>fficoltà in più e un motivo <strong>di</strong> ridotta<br />

serenità al momento del parto stesso.<br />

Per queste donne c’è la partoanelgesia o terapia “dell'analgesia<br />

epidurale” – spiega ancora Clau<strong>di</strong>a Recine – una tecnica<br />

che rappresenta un contributo all'umanizzazione del parto<br />

vaginale e che risponde al desiderio sempre più <strong>di</strong>ffuso della<br />

donna <strong>di</strong> affrontare il parto con la possibilità <strong>di</strong> controllare<br />

efficacemente il dolore, ma partorendo comunque in modo<br />

naturale e spontaneo. Si tratta <strong>di</strong> una tecnica in atto da<br />

molti anni negli Stati Uniti e in gran parte dei paesi europei,<br />

ma poco praticata in tutto il territorio nazionale, per limiti<br />

<strong>di</strong> natura sociale, culturale e organizzativi, come la cronica<br />

carenza <strong>di</strong> anestesisti. Una tecnica introdotta in modo<br />

sistematico in Italia solo da poco tempo e che ad <strong>Arezzo</strong> ha<br />

finalmente ricevuto il giusto impulso all'interno <strong>di</strong> un più<br />

ampio progetto sull’ospedale senza dolore.<br />

Ma, contrariamente a quanto si possa pensare, non si tratta<br />

<strong>di</strong> una moda e non sta stravolgendo il rapporto tra parto<br />

naturale e parto assistito per il dolore. Non è avvenuto ciò<br />

che molti temevano e cioè che la gratuità <strong>di</strong> questo servizio<br />

avrebbe portato ad un aumento anomalo. Così non è stato,<br />

e i dati <strong>di</strong> attività lo confermano.<br />

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