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aerre 6 - Comune di Arezzo

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AREZZO<br />

Mogol, Paoli e Cacciari nel “Giar<strong>di</strong>no profondo”<br />

Il programma dell’e<strong>di</strong>zione 2009 che si apre il 21 giugno con la Festa Europea della Musica Quin<strong>di</strong> gli appuntamenti con Mogol, Mauro Pagani, Gino Paoli, Sorgi e Cacciari<br />

Gli echi del successo della mostra su Piero della Francesca e le<br />

corti italiane non si sono ancora spenti che già siamo arrivati<br />

alla terza e<strong>di</strong>zione de “Il Giar<strong>di</strong>no Profondo”, il Festival che<br />

nacque per celebrare Piero e il suo “puro fulgor”. Allora, nel<br />

2007, lo vollero l’Ente Filarmonico Italiano e l’Assessorato<br />

alla Cultura del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, pensandolo come una<br />

festa <strong>di</strong> musica, teatro, letteratura e arte. Una festa che assunse<br />

da subito i connotati <strong>di</strong> un piccolo ma elegante Festival e<br />

che ricordava nel nome la lussureggiante storia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />

che Gabriele D’Annunzio sintetizzò nei versi della lirica<br />

omonima. Ed è in quell’opera scritta cento anni fa che si<br />

trova la descrizione del ‘giar<strong>di</strong>n profondo’: il nome del nostro<br />

Festival, preso a prestito da un poeta, continua ad incantare<br />

i poeti. Innanzitutto Mogol che sarà nostro ospite la sera del<br />

22 giugno, nel Cortile del Palazzo Comunale, per parlare <strong>di</strong><br />

quello che sa fare meglio <strong>di</strong> tutti, dare le parole alla musica,<br />

rendere palpabili le emozioni. Lo sta facendo da mezzo secolo,<br />

creando in più <strong>di</strong> una generazione un patrimonio comune <strong>di</strong><br />

cultura popolare e, più semplicemente, definendo i sentimenti<br />

e le emozioni. Una serata, quella con Mogol, che si annuncia<br />

calda. Così “Il Giar<strong>di</strong>no Profondo”, dopo essersi de<strong>di</strong>cato alla<br />

musica, all’arte, al teatro, al jazz, sceglie quest’anno la poesia<br />

e chiama Mogol per descriverla, Gino Paoli per cantarla. Le<br />

“Storie” che il cantautore genovese sta portando in giro per<br />

l’Italia apriranno la serata tanto attesa, il 28 giugno nello<br />

scenario solenne dell’Anfiteatro, nell’anno in cui Paoli festeggia<br />

il suo amore più duraturo, quello con la musica. Ascolteremo<br />

l’ultimo suo lavoro e poi sogneremo, sicuramente canteremo,<br />

i classici che sono nel cuore <strong>di</strong> tanti <strong>di</strong> noi.<br />

Da queste due anticipazioni, si capisce che “Il Giar<strong>di</strong>no<br />

Profondo” 2009 conserva il suo tipico tratto impreve<strong>di</strong>bile.<br />

L’inaugurazione, ad esempio, è fissata per il 21 giugno in<br />

modo da permettere alla città <strong>di</strong> partecipare alla Festa della<br />

Musica Europea: un’occasione imper<strong>di</strong>bile <strong>di</strong> promozione<br />

internazionale, volta alla valorizzazione dei siti d’arte a mezzo<br />

della musica. Il luogo scelto per il concerto, il Cortile del<br />

Museo d’Arte Me<strong>di</strong>evale e Moderna, è emblematico: arte<br />

e musica, storia e spettacolo, così come nelle intenzioni del<br />

progetto MusicArte che riunisce i luoghi della Festa della<br />

Musica Europea 2009. Gli ospiti saranno gli straor<strong>di</strong>nari<br />

musicisti della Sinfonietta de Lausanne, al loro debutto in<br />

Toscana. Il programma comprenderà, tra l’altro, “L’ingresso<br />

della Regina <strong>di</strong> Saba” dall’oratorio “Salomone” <strong>di</strong> Haendel.<br />

Potevamo iniziare con qualcosa <strong>di</strong> più pertinente? Chi <strong>di</strong> noi<br />

non “vedrà”, ascoltando questo brano solenne, l’affresco <strong>di</strong><br />

Piero conservato in San Francesco e la “bella reina d’Asia”?<br />

Seguiranno un capolavoro <strong>di</strong> Haydn e la Quinta Sinfonia<br />

<strong>di</strong> Schubert: un gran concerto sinfonico, l’asso classico che<br />

puntualmente caliamo nel Festival estivo.<br />

“Il Giar<strong>di</strong>no Profondo”, già per questi tre progetti si qualifica<br />

come un Festival deve essere: multiforme e destabilizzante. In<br />

più esso è teso a produrre ricadute economiche ma soprattutto<br />

generali, quelle in grado <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzare un territorio verso un<br />

progetto <strong>di</strong> crescita attento, nè frivolo nè banale. “Il Giar<strong>di</strong>no<br />

Profondo” dovrà essere l’estensione culturale – in senso pieno<br />

– del Festival autunnale che è più marcatamente musicale e<br />

dovrà gettare altre ra<strong>di</strong>ci nel progetto <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> città d’arte<br />

che molti <strong>di</strong> noi perseguono con convinzione. Con questa<br />

premessa vanno lette le presenze <strong>di</strong> Mauro Pagani che parlerà<br />

<strong>di</strong> “Foto <strong>di</strong> gruppo con chitarrista”, il suo primo romanzo,<br />

scanzonato e dolce, inquieto come il vissuto <strong>di</strong> un’intera<br />

generazione a cui Pagani ha già dato – prima del romanzo<br />

– testi e musiche in<strong>di</strong>menticabili; <strong>di</strong> Marcello Sorgi, che<br />

racconterà la passione inimmaginabile tra Edda Ciano e il<br />

comunista Leonida Bongiorno, già ricostruita nel fortunato<br />

libro da poco pubblicato che Sorgi ha scritto con il suo tratto<br />

accattivante e partecipato; <strong>di</strong> Massimo Cacciari, che abbiamo<br />

voluto e rincorso con successo affinchè ci raccontasse, da par<br />

suo, il mito <strong>di</strong> Amleto e ciò che da lì <strong>di</strong>scende attraverso Kafka<br />

e Beckett (rispettivamente nei giorni 23 giugno, 29 giugno, 3<br />

luglio, sempre nel Cortile del Palazzo Comunale).<br />

Eccoli tutti, i nostri filosofi, poeti, musicisti, storici e romanzieri.<br />

Grazie a loro “Il Giar<strong>di</strong>no Profondo” definisce il suo progetto<br />

per <strong>Arezzo</strong> città d’arte, <strong>di</strong> idee, <strong>di</strong> musica, <strong>di</strong> poesia. Una città<br />

del silenzio, per <strong>di</strong>rla con D’Annunzio, desiderosa <strong>di</strong> fare<br />

risuonare gli spazi antichi con sapiente eleganza.<br />

“Il Giar<strong>di</strong>no Profondo” è sostenuto dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>,<br />

dalla Fondazione Monte dei Paschi <strong>di</strong> Siena e da partner<br />

privati entusiasti del progetto. Li ringrazio tutti e, con essi,<br />

Camillo Brezzi che nell’idea <strong>di</strong> un Festival culturale <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />

ha creduto e continua a credere fermamente.<br />

Giulia Ambrosio<br />

Direttore artistico del Festival<br />

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