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FRATERNITA DEI LAICI<br />
Un patrimonio d’arte per la quadreria <strong>di</strong> piazza Grande<br />
Ricca serie <strong>di</strong> ritratti dei benefattori e <strong>di</strong> ritratti granducali. Tra gli autori Pietro Benvenuti, Pietro Ermini, Aneglo Ricci e Giovanni Cimica. E molte copie ottocentesche<br />
La campagna <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no del beni <strong>di</strong> proprietà intrapresa in<br />
questi ultimi anni dalla Fraternita dei Laici coinvolge anche<br />
l’ingente patrimonio storico-artistico e archivistico; in questo<br />
specifico settore, ricorda il Primo Rettore Gerardo Vettese,<br />
l’operazione si è resa necessaria anche in vista dell’imminente<br />
trasferimento che l’Ente ha in animo <strong>di</strong> compiere nella storica<br />
sede <strong>di</strong> piazza Vasari.<br />
Si tratta <strong>di</strong> un programma ambizioso e il restauro e la<br />
valorizzazione degli immobili quale il palazzo in Piazza<br />
Grande, offrirà una definitiva e corretta sistemazione a cui<br />
seguirà una costante rivalutazione e promozione delle opere<br />
d’arte e dei beni archivistici, che si concretizzerà non soltanto<br />
attraverso una visibile <strong>di</strong>sposizione ma anche con una<br />
rotazione costante <strong>di</strong> mostre e attività <strong>di</strong>dattiche. A seguire,<br />
la sistemazione della quadreria, che annovera all’incirca<br />
sessanta <strong>di</strong>pinti, fra tele e tavole e che necessita <strong>di</strong> un<br />
urgente intervento <strong>di</strong> restauro. Il delicato lavoro <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no,<br />
recupero e restauro ha anche lo scopo <strong>di</strong> ridare ruolo e giusta<br />
rivalutazione a un fondo rimasto per troppo tempo <strong>di</strong>sperso<br />
e ai margini nonché privato del legittimo riconoscimento<br />
che merita nell’ambiente culturale.<br />
Si tratta, in gran parte, <strong>di</strong> quadri destinati all’arredo degli<br />
uffici, secondo un uso del tempo e che, fino a oggi, hanno<br />
ammobiliato, appunto, molti uffici pubblici citta<strong>di</strong>ni e che<br />
ora, ritornati in possesso dell’Ente, andranno a ricostituire<br />
un interessante nucleo della quadreria <strong>di</strong> Fraternita. Questa<br />
è composta da una ricca serie dei ritratti dei benefattori e <strong>di</strong><br />
ritratti granducali riconducibili in gran parte a importanti<br />
artisti aretini quali Pietro Benvenuti, Giovanni Cimica,<br />
Angelo Ricci, Pietro Ermini. Alla quadreria appartengono<br />
anche copie ottocentesche <strong>di</strong> <strong>di</strong>pinti eseguiti come prova <strong>di</strong><br />
merito e <strong>di</strong> progresso nello stu<strong>di</strong>o dai giovani sussi<strong>di</strong>ati della<br />
Fraternita, in tempi <strong>di</strong>versi, operanti presso l’Accademia <strong>di</strong><br />
Belle Arti <strong>di</strong> Firenze. Un gioiello della quadreria è anche una<br />
interessante veduta <strong>di</strong> Piazza Grande attribuita recentemente<br />
a Cristoforo Donati Conti noto anche come pitture <strong>di</strong><br />
scenografie teatrali. Molte sono le opere che risalgono a<br />
committenze <strong>di</strong>rette della Fraternita qui ora custo<strong>di</strong>te e <strong>di</strong><br />
queste anche le tavole con la Madonna e Santi <strong>di</strong> Giovanni<br />
d’Agnolo <strong>di</strong> Balduccio databile intorno al terzo decennio<br />
del Quattrocento e un <strong>di</strong>pinto delle seconda metà del XVI<br />
secolo, <strong>di</strong> supposto autore senese, raffigurante la genealogia<br />
dei vescovi della Diocesi <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. In questo nucleo vi sono<br />
anche tre tavole a soggetto sacro, che provengono dall’oratorio<br />
dei Santi Lorentino e Pergentino; la prima, recante la<br />
Madonna in gloria e Santi, è siglata dal pittore Forzori; le<br />
altre due, raffiguranti rispettivamente San Lorentino e San<br />
Pergentino, sono firmate da un pittore umbro del Seicento.<br />
Tornando alla quadreria dei ritratti è bene ricordare che la<br />
Fraternita possiede le tele raffiguranti Fer<strong>di</strong>nando III e la<br />
moglie eseguite dal giovane Pietro Benvenuti che, fino al 21<br />
giugno, aprono la mostra in Palazzo Pitti de<strong>di</strong>cata al pittore<br />
aretino. (adt)<br />
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