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aerre 6 - Comune di Arezzo

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AREZZO AREZZO<br />

Off grid, la casa del futuro <strong>Arezzo</strong> e Auschwitz gemelle<br />

l progetto aretino della casa senza reti alla Fiera campionaria della qualità a Milano La nostra città porterà la sua pietra al monumento della memoria a Oswiecim<br />

<strong>Arezzo</strong> conferma la sua vocazione all’innovazione. Dopo<br />

l’idrogenodotto, ecco la casa staccata da qualsiasi rete (acqua,<br />

metano, energia) e che nella cassetta della posta non ha<br />

mai bollette. Il progetto, messo a punto dalla Fabbrica del<br />

Sole, si chiama “off grid” ed è stato presentato a Milano,<br />

insieme a Mario Cucinella Architects in occasione della<br />

Fiera Campionaria delle Qualità organizzata da Symbola,<br />

l’associazione per le qualità italiane e la soft-economy.<br />

L’iniziativa è stata presentata dal Sindaco Giuseppe Fanfani<br />

e dall’assessore all’innovazione del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>,<br />

Emiliano Cecchini, dalla professoressa Caterina Tristano<br />

dell’Università <strong>di</strong> Siena e da Paolo Fulini, Presidente della<br />

Fabbrica del Sole.<br />

Il progetto “off grid” si lega infatti a un prossimo master e quin<strong>di</strong><br />

al rilancio del Polo Universitario <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. Tema, questo,<br />

particolarmente sentito dall’amministrazione comunale sia<br />

in relazione allo sviluppo della ricerca e dell’innovazione sia<br />

al sostegno dell’economia locale e del sistema delle imprese.<br />

Il Sindaco ha infatti evidenziato l’obiettivo <strong>di</strong> rendere <strong>Arezzo</strong><br />

centro <strong>di</strong> ricerca a livello nazionale per le energie rinnovabili<br />

e per il risparmio energetico.<br />

L’e<strong>di</strong>ficio “off grid” è una struttura totalmente autosufficiente,<br />

non collegata ad alcuna rete e in grado <strong>di</strong> gestire i normali<br />

fabbisogni <strong>di</strong> energia, gas, acqua, reflui, connettività. Una<br />

struttura che scambia con l’ecosistema soltanto sole, vento<br />

e pioggia senza consumare altre risorse né tanto meno<br />

inquinare.<br />

L’energia elettrica viene prodotta dalle fonti rinnovabili presenti<br />

sul territorio: fotovoltaico, eolico, idroelettrico, geotermico.<br />

L’energia così prodotta può essere stoccata all’interno<br />

dell’e<strong>di</strong>ficio. La molecola con le migliori caratteristiche <strong>di</strong><br />

producibilità e stoccabilità energetica è l’idrogeno che, oltre<br />

ad essere utilizzato come vettore energetico per cogeneratori<br />

a fuel cell o a combustione <strong>di</strong>retta per produrre energia<br />

elettrica e calore, può essere usato nell’e<strong>di</strong>ficio come gas in<br />

caldaie o forni, come gas domestico nei fornelli <strong>di</strong> cucina o<br />

infine per alimentare veicoli ibri<strong>di</strong>.<br />

Il calore può essere ottenuto grazie a pannelli solari a<br />

tubi sottovuoto per aumentare la produzione invernale e<br />

ottenere alte temperature d’estate. Questo calore può essere<br />

immagazzinato in un accumulo stagionale, integrato con<br />

quello prodotto dai cogeneratori o dalle caldaie (funzionanti<br />

a idrogeno o vegetali prodotti in loco) per alimentare<br />

d’inverno il riscaldamento ra<strong>di</strong>ante a parete o pavimento a<br />

bassa temperatura. Il calore prodotto nel periodo estivo viene<br />

immesso nell’accumulo stagionale o va ad alimentare una<br />

macchina ad assorbimento per la produzione <strong>di</strong> frigorie.<br />

WIRED ITALIA, maggio 2009, E<strong>di</strong>zioni Condè Nast Spa<br />

<strong>Arezzo</strong> porterà la sua pietra al tumulo della rimembranza e<br />

della riconciliazione <strong>di</strong> Oswiecim. Come ha annunciato il<br />

Sindaco della città polacca Janusz Marszalek, nel corso della<br />

sua visita ad <strong>Arezzo</strong>, l’obiettivo è il passaggio da “l’inferno<br />

<strong>di</strong> Auschwitz a Oswiecim città della pace”. Questo comune<br />

polacco che alla metà <strong>di</strong> giugno sarà ufficialmente gemellato<br />

con quello <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, sta infatti lavorando a un grande<br />

monumento alla memoria e alla pace. “La prima pietra del<br />

tumulo – ha ricordato Janusz Marszalek – è stata collocata nel<br />

2006 e i lavori si concluderanno nel 2011 e stiamo chiedendo<br />

a tutti i paesi <strong>di</strong> appoggiare il nostro progetto portando una<br />

loro pietra al monumento. Un grande e<strong>di</strong>ficio che ospiterà<br />

una sala conferenze de<strong>di</strong>cata ai temi della pace e uno spazio<br />

espositivo per le pietre <strong>di</strong> maggior valore simbolico”.<br />

Tra queste ci sarà quella <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> come confermato dal<br />

Sindaco Giuseppe Fanfani, che ha sottolineato il valore del<br />

gemellaggio e della memoria. Il Sindaco ha anche annunciato<br />

che la delegazione aretina che a giugno si recherà in Polonia<br />

sarà per metà composta da studenti.<br />

La pietra che verrà portata da <strong>Arezzo</strong> si unirà a quelle<br />

<strong>di</strong> Gerusalemme, Hiroshima e <strong>di</strong> molte altre città che<br />

le hanno già consegnate, come ha sottolineato Marijke<br />

Vanbiervliet dell’Aiccre. Janusz Marszalek ha ringraziato gli<br />

amministratori del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> per la “straor<strong>di</strong>naria<br />

accoglienza” ricevuta e per la possibilità che la delegazione<br />

polacca ha avuto <strong>di</strong> visitare i più importanti luoghi d’arte <strong>di</strong><br />

<strong>Arezzo</strong>.<br />

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